A Bangalore, un nuovo museo dedicato all’identità asiatica

Nella Silicon Valley indiana, aprirà i battenti l’11 dicembre prossimo il Museum of Art and Photography (MAP), primo grande museo dedicato alle arti e alla cultura dell'Asia meridionale, vasta regione multietnica ricchissima di espressioni artistiche, letterarie, religiose, folkloristiche

Aprirà il prossimo 11 dicembre a Bangalore un nuovo museo dedicato all’identità asiatica. È il primo museo pubblico ad aprire in India nell’ultimo decennio, e vanta un’imponente collezione di 60.000 oggetti in gran parte donati dall’industriale e collezionista Abhishek Poddar, poi incrementati grazie al contributo della Deepak Puri Collection, e della collezione personale dell’imprenditore Rahul Sabhnani. L’edificio è stato progettato dallo studio di architettura Mathew&Ghosh, e si estende su una superficie di 4.000 metri quadrati nel cuore del quartiere dei musei di Bangalore, e si compone di quattro aree espositive oltre a una caffetteria, un ristorante sul tetto, un auditorium da 130 posti, e una biblioteca per la ricerca, aperta a tutti gli accademici. Per la carica di direttore è stato scelto Kamini Sawhney, che ha già lavorato alla Jehangir Nicholson Art Foundation, al National Museum di New Delhi e come giornalista televisivo a Mumbai. Queste la sua prima dichiarazione: “Sin dall’inizio abbiamo voluto che il MAP fosse accessibile a tutti. E potesse dialogare soprattutto con le giovani generazioni le cui esperienze visive sono così fortemente influenzate dal mondo digitale. Più della metà della nostra popolazione ha meno di 25 anni; nessun Paese ha un numero così alto di giovani. Abbiamo quindi pensato in particolare a come approcciare le scuole di Bangalore e della regione”.

Ritratto di donna, Rajasthan, fine XIX Secolo. Courtesy Museum of Art and Photography, Bangalore

Ritratto di donna, Rajasthan, fine XIX Secolo. Courtesy Museum of Art and Photography, Bangalore

IL MUSEUM OF ART AND PHOTOGRAPHY. IL PROGRAMMA DEL MUSEO

Fra le mostre in programma per questa prima stagione culturale, Visible/Invisible esplorerà l’iconografia femminile nella storia dell’arte del subcontinente indiano. I momenti salienti di questa vasta indagine, con oltre 130 opere, includono una scultura del X Secolo della dea Brahmani, un poster del film Hunterwwali Ki Beti (1943), il dipinto di KG Subramanyan Woman in the Blue Room, (1981), la scultura di canapa di Mrinalini Mukherjee Naag (1986) e Rampyari dalla serie fotografica Balika Mela (2003-2010), di Gauri Gill. Seguirà Time and Time Again, la prima grande retrospettiva dell’opera fotografica di Jyoti Bhatt, tratta da uno dei più importanti archivi fotografici posseduti dal Museo, e che contiene 1.000 stampe e 60.000 negativi del celebre artista indiano. Meglio conosciuto come incisore e pittore modernista, è comunque anche un fotografo assai espressivo, e la mostra celebra l’ampiezza della sua pratica artistica. Da ricordare infine che la collezione fotografica del MAP è una delle più vaste dell’India, con un’attenzione particolare al periodo che va dalla metà del XIX Secolo – che segnò un punto di svolta nella storia del rapporto coloniale fra India e Gran Bretagna – fino all’epoca contemporanea.

Niccolò Lucarelli

https://map-india.org/

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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