Sempre più di frequente gli orti botanici si attrezzano ad aprire spazi espositivi, autentiche gallerie d’arte, all’interno dei propri percorsi verdi. Ne sono un esempio i Botanic Gardens di Singapore, con una “art gallery” che ospita mostre temporanee e permanenti; il Brooklyn Botanic Garden di New York, che offre ai visitatori mostre e sculture all’aperto; o ancora l’esperienza dell’Orto Botanico di Brera, che da alcuni anni propone allestimenti speciali durante la Design Week milanese, nella suggestiva ambientazione del giardino.
I Kew Gardens di Londra non fanno eccezione. Inseriti nella lista degli orti botanici patrimonio UNESCO (come l’Orto Botanico di Padova, il più antico al mondo), questi maestosi giardini si trovano a pochi chilometri dal centro di Londra, nel quartiere di Richmond/Kew.
Sono anche conosciuti come Royal Botanic Gardens, affiliati alla prima e più longeva società di orticoltura al mondo, appunto la Royal Horticultural Society.
LA STORIA DEI KEW GARDENS A LONDRA
Fondati nel 1759 dalla Principessa Augusta, con un’estensione di 130 ettari, i Kew Gardens offrono un insieme di serre, aiuole, giardini, musei, monumenti (tra cui l’iconica Pagoda e la Palm House), piante e fiori, con oltre 40mila specie vegetali diverse, provenienti da ogni parte del mondo. Le serre permettono la sopravvivenza di vegetazioni differenti tra loro grazie a sistemi molto sofisticati, in grado di ricreare il clima dei vari continenti. Tra le curiosità botaniche va ricordata, a fine Ottocento, la prima coltivazione dell’albero della gomma, fino ad allora disponibile sono in Sudamerica, e il Millenium Seed Bank Program, per la salvaguardia della biodiversità delle sementi. Oggi i Kew Gardens sono uno dei maggiori Herbarium al mondo, per la ricerca e la conservazione di varietà botaniche, alcune delle quali in estinzione. Qui, inoltre, è stata fondata un’importante scuola di formazione per giardinieri professionisti.
LE INSTALLAZIONI ARTISTICHE NEI KEW GARDENS
All’interno dei giardini si trova la Shirley Sherwood Art Gallery, voluta e sostenuta dalla collezionista di arte botanica Shirley Sherwood, con fotografie, dipinti e incisioni sia di epoca vittoriana che contemporanee, a celebrare la bellezza della natura. Tra gli interventi presentati nei giardini e nelle serre, sono visibili le installazioni di Land Art create da Tom Hare, realizzate con materiali naturali e con intrecci di rami; le sculture di David Nash, create con i resti degli alberi caduti nel parco; le opere in vetro di Dale Chihuly, un vero e proprio giardino fiorito reinventato dalla fantasia dell’artista, un’installazione di grande successo, con quasi un milione di visitatori in sei mesi. In occasione di Frieze lo scorso autunno, è stata presentata una delle più suggestive installazioni dell’artista giapponese Chiharu Shiota. Oltre cinquemila haiku (brevissime poesie della tradizione giapponese) sono stati appesi all’alto soffitto della serra con sottili corde rosse, a creare un’immensa ragnatela tra piante e arbusti. Non ultimo l’iconico Bee Hive, realizzato da Wolfgang Buttress per Expo 2015 Milano (vincitore come migliore padiglione internazionale), è stato qui riallestito ed è visitabile come esperienza sensoriale e formativa per sensibilizzare i visitatori nei confronti degli impollinatori.
Grazie a questi interventi artistici i Kew Gardens hanno ampliato il proprio pubblico e sono diventati autentiche mete per gli art lover, oltre che per gli addetti ai lavori. Una visita a questi giardini non solo permette di imparare a conoscere nuove piante, ma anche di scoprire l’importanza del rapporto che lega uomo-arte-ambiente.
‒ Claudia Zanfi
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