La vita prima della guerra in una mostra all’Odessa Fine Art Museum
Una delle città simbolo della guerra in Ucraina, epicentro della crisi alimentare a causa del lungo blocco delle navi cariche di grano, e che fino al mese di luglio è stata oggetto di pesanti bombardamenti da parte dell’aviazione russa, cerca adesso di ritrovare un po’ di speranza attraverso la cultura
Si intitola Before the War, ha aperto i battenti il 30 luglio ed è la seconda mostra ospitata nel 2022 nel principale museo cittadino, l’Odessa Fine Art Museum; avrebbe dovuto essere inaugurata tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, incentrata sul nuovo corpus di acquisti e donazioni di opere che sono entrate a far parte della sezione d’arte contemporanea del Museo, come spiega Uliana Dovgan, responsabile del Dipartimento eventi. L’inizio della guerra e i successivi bombardamenti russi avevano rimandata l’apertura della mostra ma adesso, dopo un periodo di relativa calma, Before the War apre finalmente al pubblico. Fra i 24 artisti in mostra, tutti esponenti della scena contemporanea ucraina, anche Vasyl Dmytryk, Dmytro Erlikh, Tara Kobylyuk e Anastasia Kolybabchuk. Il titolo è stato scelto per ricordare quello che stava per succedere al Museo prima dell’invasione russa, e di come la vita culturale abbia ripreso a scorrere ripartendo da lì, con le opere che sono nate in questi difficili mesi. Attualmente il Museo effettua il consueto orario (giovedì – venerdì dalle 11:00 alle 17:00, sabato – domenica dalle 11:30 alle 19:00), ma a causa delle incertezze della guerra, il sito ufficiale avverte che “in caso di allarme aereo, tutti i visitatori saranno invitati a scendere nei sotterranei (il luogo più sicuro del complesso museale)”.
L’ODESSA FINE ART MUSEUM: MOSTRE E COLLEZIONI
Fondato nel 1899, è ospitato nel Palazzo Potocki, raffinato esempio del Neoclassicismo architettonico russo dell’Ottocento, il corpo centrale a due piani si distingue per l’eleganza rigorosa e armoniosa, arricchito da un porticato a sei colonne in stile corinzio che sostiene il frontone, mentre le due gallerie laterali a un piano, di forma arrotondata, completano gli spazi espositivi. Inoltre, dal corpo centrale si accede a una grotta sotterranea, con soffitto a volta e una cascata artificiale, omaggio al gusto romantico che ancora sopravviveva a fine Ottocento. L’inizio della guerra non ha interrotta l’attività del Museo che, fra il 24 gennaio e il 2 aprile 2022, ha ospitata Mappa Mundi, la personale dell’artista ucraino Pavlo Makov, autore del Padiglione Ucraina alla Biennale di Venezia 2022.
– Niccolò Lucarelli
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