Si popola delle sculture moderniste di Barbara Hepworth il giardino del Rijksmuseum, mentre riflette su tre diversi modi di recepire l’Astrattismo l’interessante progetto espositivo dello Stedelijk. Ma c’è spazio anche per la fotografia, dagli autori di Magnum Photos al giovane fotografo marocchino Mous Lamrabat; e per l’arte incisoria a cavallo tra XIX e XX secolo, sempre tenendo a mente genio e sregolatezza di Rembrandt (a confronto con Van Gogh nell’esperienza immersiva alla Noorderkerk). Al NXT si riflette invece sui mondi virtuali.
‒ Livia Montagnoli
BARBARA HEPWORTH E IL GIAPPONE AL RIJKSMUSEUM
Tra la fine degli Anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, Barbara Hepworth (Wakefield, 1903 ‒ St Ives, 1975) si dedicò alla produzione di grandi sculture da esterno, che oggi trovano posto in giardini pubblici e parchi inglesi, e raramente si mettono in viaggio. Nove di queste grandi opere, come la Construction (Crucifixion) in arrivo dal chiostro della Cattedrale di Salisbury, ispirata al linguaggio visivo di Piet Mondrian (che il secondo marito di Hepworth aiutò a rifugiarsi a Londra per sfuggire ai Nazisti), sono dislocate fino al 23 ottobre nei giardini del Rijksmuseum, che ospitano la prima personale dell’artista britannica, pioniera della scultura modernista e icona dell’emancipazione femminile, ad Amsterdam. In mostra, anche la riproduzione a scala ridotta (normalmente visibile al Battersea Park di Londra) di Single Form, scultura-memoriale dell’autrice che nel 1964 fu collocata all’ingresso del Palazzo delle Nazioni Unite di New York.
All’interno, il museo ospita fino al 4 settembre due mostre dedicate alla cultura figurativa e alla fotografia giapponese: Modern Japanese Laquer è un excursus sull’evoluzione della tecnica degli acquerelli giapponesi nel corso del XX secolo, dalla stringente tradizione iconografica alle innovazioni espressive e formali del genere; al XIX secolo datano invece le foto scattate dall’olandese Antoon Bauduin in Giappone, a partire dal 1862. I suoi ritratti e le scene immortalate in strada restituiscono i cambiamenti della Nagasaki dell’epoca, raccontando di un Paese diviso tra il conservatorismo sociale e culturale e le lusinghe della nuova modernità.
Chiudiamo la ricognizione al Rijksmuseum con quello che sembra un divertissement, ma si rivela un interessante punto di vista per scoprire le collezioni del museo. Paper XXL espone i più grandi (e fragili) lavori su carta custoditi in deposito: un’occasione unica per apprezzare l’albero genealogico dell’imperatore Carlo V rappresentato nel 1535 da Robert Péril (una xilografia alta ben 7 metri!), ma anche parte di un gigantesco ciclorama che riproduce paesaggi di Svizzera, Italia e Austria, commissionato alla metà del XIX secolo dall’imprenditore Ferdinand Reichardt. O ancora cartoni preparatori per arazzi e vetrate del XVI secolo.
Amsterdam // fino al 23 ottobre e al 4 settembre 2022
Barbara Hepworth
Modern Japanese Laquer
Early Photographs of Japan
Paper XXL
RIJKSMUSEUM
Museumstraat 1
https://www.rijksmuseum.nl/en/
LE MOSTRE DELLO STEDELIJK MUSEUM
Gli spazi dello Stedelijk Museum di Amsterdam sono sempre prodighi di appuntamenti. Mentre già si profila un calendario autunnale che vedrà protagonista Anne Imhof, si avviano a conclusione le mostre estive. Come la collettiva che invita i designer contemporanei a riflettere sulla crisi climatica: i progetti esposti per It’s Our F***ing Backyard testimoniano come i creativi possono fare la differenza al cospetto delle sfide del futuro, orientando la propria progettazione verso accessibilità, comfort e responsabilità. Sono ottanta i lavori riuniti da ogni parte del mondo, e c’è spazio anche per denunciare il modello di business delle multinazionali, che noncuranti perpetuano pratiche – seppur mutate nella forma – di “colonialismo” e impoveriscono suolo e risorse naturali. Fino al 4 settembre.
Si protrarranno invece fino alla metà di ottobre le mostre Abstracting Parables e At the end of the day. La prima mette a confronto tre figure diverse tra loro per provenienza e contesto culturale: la pittrice e compositrice tedesca di origini ebraiche Sedje Hemon (1923-2011), sopravvissuta alla Shoah; il pittore e poeta afro-brasiliano Abdias Nascimento (1914-2011), attivista per l’emancipazione degli afro-brasiliani; l’artista e designer pakistano Imran Mir (1950-2014). Tutti indagano il campo dell’astrazione, pur giungendo a linguaggi formali differenti, che creano tessuti simbolici alternativi, qui chiamati a coesistere, in uno scambio di visioni spirituali, politiche, sociali, storiche (fanno eccezione le installazioni geometriche di Mir, che rifiutava per le sue opere interpretazioni che andassero oltre “ciò che puoi vedere”).
Nella Gallery of the Honor, al primo piano del museo, si visita fino al 23 ottobre la prima personale olandese di Özgür Kar (Ankara, 1992), che presenta per l’occasione l’installazione interattiva At the end of the day, riflessione sulla fragilità umana e sul conflitto interiore.
Amsterdam // fino al 4 settembre, al 16 e al 23 ottobre 2022
It’s Our F***ing Backyard
Abstracting Parables
At the end of the day
STEDELIJK MUSEUM
Museumplein 10
https://www.stedelijk.nl/en/
REMBRANDT E VAN GOGH A CONFRONTO ALLA NOORDERKERK
È l’edificio protestante del XVII secolo della Noorderkerk il set dell’esperienza immersiva che mette a confronto Rembrandt (Leida, 1606 – Amsterdam, 1669) e Vincent van Gogh (Zundert, 1853 – Auvers sur Oise, 1890), invitando gli spettatori a calarsi nell’universo artistico dei due pittori olandesi, vissuti rispettivamente nel XVII e nel XIX secolo. The Untold Story è un viaggio (su prenotazione, più volte al giorno, fino alla fine di ottobre) che si dipana tra proiezioni di opere, lettere autografe declamate ad alta voce, scenografici cambi di atmosfera. Uno spettacolo interattivo come quelli che vanno per la maggiore in molte città del mondo, per proporre un approccio più inclusivo alla scoperta della storia dell’arte. In questo caso l’obiettivo è esplicitare la fascinazione che Rembrandt esercitò su Van Gogh nel primo periodo della sua carriera, prima della partenza per la Francia.
Amsterdam // fino alla fine di ottobre 2022
The Untold Story
NOORDERKERK
Noordermarkt 44
https://vincentmeetsrembrandt.com/en/
IL REVIVAL DELL’INCISIONE TRA XIX E XX SECOLO ALLA CASA DI REMBRANDT
A quanto pare non ha ispirato solo Van Gogh. Ma non lo scopriamo ora. L’arte di Rembrandt, la cui più grande collezione al mondo è custodita al Rjiksmuseum (comprese le sue opere più celebri, tra cui Ronda di notte e La sposa ebrea), ha travalicato ben presto i confini olandesi, facendo proseliti non solo in pittura, ma ispirando anche la produzione grafica di autori inclini quanto lui a utilizzare l’incisione come mezzo espressivo complementare e dotato di pari dignità rispetto alle arti maggiori. Tra la metà del XIX secolo e il 1940, alcuni di questi artisti danno vita a una sorta di revival dell’incisione, che può vantare l’adesione di figure di spicco del panorama artistico dell’epoca, da Édouard Manet a Berthe Morisot e Mary Cassatt e James Abbott Whistler. Il Rembrandt House Museum rende omaggio a questa stagione incisoria riconducendola all’esempio dell’artista olandese, con la mostra Rembrandt Revival, fino alla fine di ottobre. Lavorare con acquaforte e acquatinta, roulette, litografia dà modo agli artisti di sperimentare in libertà composizioni e tecniche (questo è vero particolarmente per le donne, che nel settore riescono a ritagliarsi una professionalità particolarmente apprezzata), proprio com’era stato a suo tempo per il maestro di Leida: l’esposizione, resa possibile grazie alla donazione del collezionista Neeke Fraenkel-Schoorl, confronta prove ed esperimenti di Rembrandt con gli esiti otto e novecenteschi di un nutrito gruppo di artisti, rivelando il successo di alcuni soggetti, come la Ragazza che legge e i Tre Alberi, all’epoca facilmente consultabili alla Biblioteca Nazionale di Parigi.
Amsterdam // fino al 30 ottobre 2022
Rembrandt Revival
REMBRANDT HOUSE MUSEUM
Jodenbreestraat 4
https://www.rembrandthuis.nl/en/
L’UTOPIA DI PACE DI MOUS LAMRABAT AL FOAM
L’obiettivo dichiarato del FOAM è quello di raccontare il linguaggio della fotografia nelle sue molteplici forme comunicative e artistiche, dal documentario al reportage, dalla street photography alla fotografia d’arte o di moda. Due delle mostre attualmente in corso presso il museo confermano la varietà degli approfondimenti proposti al pubblico. Fino al 7 settembre, Open for Business espone gli scatti dei fotografi dell’agenzia internazionale Magnum Photos, però concentrandosi solo sui lavori su commissione, per mostrare il volto più “commerciale” e meno pubblicizzato della loro attività. Il percorso si compone così di scatti di moda o cinematografici (come lo shooting per Gucci Makeup di Bruce Gilden o il ritratto di Marilyn Monroe sul set del film Gli Spostati, nel 1960), reportage realizzati per Ong, ritratti istituzionali e campagne pubblicitarie datati tra gli Anni Cinquanta e il 2019.
Si cambia totalmente scenario per apprezzare da vicino il mondo espressivo di Mous Lamrabat (Marocco, 1983), fotografo autodidatta protagonista della monografica Blessings from Mousganistan, fino al 16 ottobre. Le tematiche in ballo sono prioritarie, dalla lotta al razzismo all’impegno per il riconoscimento dei diritti femminili, il linguaggio scelto per veicolarle è carico di colori, forza espressiva, speranza. Attraverso il suo obiettivo, Lamrabat crea una realtà in cui le persone vivono in pace e amore, un’utopia visiva cha ambisce a diventare modello per il futuro.
Amsterdam // fino al 7 settembre e al 16 ottobre 2022
Open for Business
Blessings from Mousganistan
FOAM
Keizersgracht 609
https://www.foam.org/en
LA STORIA DELLA SETTIMANA DELLA MODA AL FASHION FOR GOOD MUSEUM
Fashion for Good è un museo della moda sui generis, che investe sul ruolo positivo del settore nell’influenzare cambiamenti utili per il futuro della collettività. Come le scelte che facciamo nel vestire possono avere impatto sulle persone che ci circondano e sul pianeta? Oltre al percorso museale interattivo, fino al 25 settembre il museo ospita la mostra Fashion Week: A New Era, che ripercorre la vicenda della settimana della moda, dalle sfilate ottocentesche, passando per i look che hanno fatto la storia delle passerelle, fino a prospettare il futuro che verrà.
Amsterdam // fino al 25 settembre 2022
Fashion Week: a New Era
FASHION FOR GOOD MUSEUM
Rokin 102
https://fashionforgood.com/museum/
ALLA SCOPERTA DELL’IO VIRTUALE AL NXT MUSEUM
NXT ha inaugurato per iniziativa di Merel van Helsdingen nell’estate 2020 in un ex studio di produzione nel quartiere creativo di Amsterdam Noord, con l’idea di dedicare oltre duemila metri quadrati alla New Media Art, attraverso installazioni e performance live, privilegiando l’aspetto multisensoriale dell’esperienza. Fino al 30 aprile 2023, il museo ospita la mostra UFO – Unidentified Fluid Other, titolo-provocazione che richiama l’attenzione sull’invadenza dei mondi virtuali, nel bene e nel male. Se è vero che la dimensione parallela indicata dalla tecnologia digitale può aiutarci a superare le barriere, all’insegna della fluidità tanto agognata, il rischio è quello di non riuscire a prendere le misure. Viatrix, l’avatar androgino che accoglie i visitatori della mostra guidandoli tra le installazioni, indica la strada, per imparare a prendere confidenza con una nuova forma di esistenza, tra cambi d’abito, maschere, scenari fantastici e tanti interrogativi da sciogliere sul mondo del futuro.
Amsterdam // fino al 30 aprile 2023
UFO – Unidentified Fluid Other
NXT
Asterweg 22
https://nxtmuseum.com/
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