Dal 12 al 16 ottobre Regent’s Park ospita la nuova edizione di Frieze London e Frieze Masters, riunendo gallerie da 42 Paesi del mondo. Parallelamente alla fiera, sono numerose le mostre da visitare in città. Eccone una selezione.
Livia Montagnoli
CEZANNE E MARIE BARTUSZOVÀ ALLA TATE MODERN
Inanella i masterpiece di Paul Cézanne (Aix-en-Provence, 1839-1906) la mostra che la Tate Modern – in collaborazione con l’Art Institute di Chicago – dedica alla capacità dell’artista francese di innovare la rappresentazione delle realtà e delle piccole cose quotidiane. Sono più di ottanta le opere in arrivo per l’occasione da collezioni europee, americane, asiatiche, dalle celebri nature morte ai paesaggi provenzali (l’iconico monte Saint-Victoire su tutti), alle serie con le bagnanti.
Il percorso espositivo alle Eyal Ofer Galleries punta a raccontare la vicenda biografica di Cézanne, dalle belle speranze degli inizi in provincia ai rifiuti dei primi anni parigini al rapporto controverso con il circolo degli impressionisti, che lo vedrà presto agire da battitore libero, finendo per influenzare con le sue scelte stilistiche ed espressive quegli stessi artisti che lo avevano accolto in città, oltre a buona parte dei pittori del Novecento, facendo proseliti anche tra gli autori contemporanei, che portano in mostra la loro testimonianza a riguardo (da Lubaina Himid a Phyllida Barlow).
In parallelo si visita la prima retrospettiva di una certa ambizione dedicata all’opera dell’artista ceca Maria Bartuszová (Praga, 1936-1996). In mostra le sue sculture astratte ispirate a forme naturali, presentate nella loro espressività sacrale e al tempo stesso sensuale, evidenziano la volontà di sperimentare su tecniche e materiali, sin dai primi Anni Sessanta. Negli Anni Ottanta, l’artista perfezionerà la tecnica da lei ribattezzata “pneumatic casting”, funzionale a concentrare l’attenzione sui vuoti non meno che sui fragili volumi che evocano gusci e conchiglie sul punto di infrangersi. Ma una sezione della mostra ripercorre anche le committenze pubbliche che portarono Bartuszová a lavorare su opere monumentali, principalmente in bronzo.
Londra // fino al 12 marzo 2023
The EY Exhibition: Cézanne
Londra // fino al 16 aprile 2023
Maria Bartuszová
TATE MODERN
Bankside
https://www.tate.org.uk/
HALLYU! THE KOREAN WAVE AL VICTORIA & ALBERT MUSEUM
La curiosa mostra allestita al V&A si concentra sulla crescente influenza esercitata dalla cultura coreana nel mondo, passando dalle Olimpiadi di Seoul al successo planetario della serie tv Squid Game, attraverso la canzone virale Gangnam Style del rapper sudcoreano Psy, deflagrata nel 2012, e il fenomeno musicale ed estetico del K-Pop. Si profila, a partire dalla fine degli Anni Novanta, un potente impatto sulle industrie creative del cinema, della moda, del design e della musica, figlio della trasformazione cui la Corea del Sud è andata incontro nell’arco di due generazioni, in un periodo scandito da eventi drammatici ed episodi significativi come la guerra coreana di inizio Anni Cinquanta e l’assassinio del dittatore Park-Chung hee nel ’79. In mostra abiti tradizionali e capi di streetwear, poster, foto e testimonianze audiovisive che confermano l’avvento globale della korean wave (hallyu in coreano).
Londra // fino al 25 giugno 2023
Hallyu! The Korean Wave
VICTORIA & ALBERT MUSEUM SOUTH KENSINGTON
Cromwell Road
https://www.vam.ac.uk/
LUCIAN FREUD ALLA NATIONAL GALLERY
Nel centenario della nascita di Lucian Freud (Berlino, 1922 – Londra, 2011), la National Gallery riunisce un significativo corpus di opere dell’artista naturalizzato inglese, per ripercorrere la sua longeva e fortunata carriera. Le nuove prospettive a cui fa riferimento il titolo della mostra sono quelle aperte da uno studio approfondito del fare pittorico dell’artista, per dimostrare il suo lavoro incessante di creazione e produzione messo in campo in settant’anni di intensa attività. Si illuminano così anche la sua conoscenza della storia dell’arte e le influenze esercitate da maestri del passato e avanguardie come il Surrealismo. Certo emerge il Freud ritrattista ufficiale (in mostra anche il ritratto di HM Queen Elizabeth II, realizzato nel 2001, in prestito dalla Royal Collection), ma anche il pittore più intimo e domestico. L’allestimento sviluppa, attraverso un andamento cronologico, cinque macro sezioni, culminando con The Flesh e l’indagine sulla figura umana dei grandi nudi come Painter Working, Reflection (1993).
Londra // fino al 22 gennaio 2023
Lucian Freud: New Perspectives
THE NATIONAL GALLERY
Trafalgar Square
https://www.nationalgallery.org.uk/
WILLIAM KENTRIDGE ALLA ROYAL ACADEMY OF ARTS
Collage, disegni, stampe, arazzi, sculture, film e opere teatrali. Sono molteplici i mezzi espressivi di William Kentridge (Johannesburg, 1955), e funzionali a esprimere il suo attivismo. All’artista sudafricano la Royal Academy of Arts riserva lo spazio delle Main Galleries per allestire la più ambiziosa mostra sulle sue opere mai vista nel Regno Unito, con una serie di lavori realizzati per l’occasione e alcuni progetti inediti. Nel frattempo alla Goodman Gallery (Oh to Believe in Another World, fino al 12 novembre), Kentridge è protagonista con la sua ultima video installazione che indaga la storia dell’Unione Sovietica tra Lenin e Stalin, frutto di un progetto commissionato dalla Lucerne Symphony Orchestra all’inizio di quest’anno.
Londra // fino all’11 dicembre 2022
William Kentridge
ROYAL ACADEMY OF ARTS
Burlington House, Piccadilly
https://www.royalacademy.org.uk/
GLI OGGETTI DEL DESIDERIO DEL SURREALISMO AL DESIGN MUSEUM
Inaugura il 14 ottobre la mostra che indaga le influenze surrealiste sul mondo del design e della moda, ripercorrendo le tangenze di uno dei movimenti artistici più significativi del XX secolo con la produzione di oggetti non convenzionali, che aprono le porte alla dimensione dell’inconscio e del sogno. Il progetto, curato in collaborazione con il Vitra Design Museum, si muove nell’arco cronologico che spazia dai primi anni dell’Avanguardia a oggi, rintracciando l’impatto del Surrealismo su un certo design contemporaneo. Dunque c’è modo di apprezzare lavori diventati un classico del genere, come il Telefono aragosta di Salvador Dalí (1938), i piatti di Piero Fornasetti, la Hand Chair di Pedro Friedeberg (1962), ma anche esiti più recenti di questa poetica, come la Horse Lamp di Mooi (2006), tra stoviglie e accessori per la tavola, complementi d’arredo (come il pouf ispirato a Magritte, la MagriTTA di Sebastian Matta, del 1970) e abiti d’alta moda, per un totale di 350 oggetti utili ad approfondire il tema. Tra i nomi coinvolti, oltre a Dalí, Man Ray, Dora Maar, Leonora Carrington, Gae Aulenti (con il tavolo con ruote Tour, del 1993), Schiaparelli (e l’iconico Skeleton Dress), Dior, Björk.
Londra // dal 14 ottobre 2022 al 19 febbraio 2023
Objects of Desire: Surrealism and Design 1924 – Today
DESIGN MUSEUM
224-238 Kensington High Street
https://designmuseum.org/
BODY POLITICS DI CAROLEE SCHNEEMANN AL BARBICAN CENTRE
Pittura, installazioni, video e testimonianze delle performance più discusse (come Meat Joy, presentata per la prima volta nel ’64, a Parigi, o Snow, una delle prime performance contro la guerra nel Vietnam, negli anni del conflitto) aiutano a ripercorrere la carriera di Carolee Schneemann (Fox Chase, 1939 – New York, 2019), artista americana impegnata nella lotta alla discriminazione di genere e all’oggettificazione femminile, contro la guerra e la violenza sugli animali. Al Barbican Centre va in scena la prima retrospettiva di ampio respiro organizzata dalla scomparsa dell’artista, icona femminista che fece del suo corpo un atto politico e ancora esercita grande ascendente sull’arte contemporanea. Una sezione della mostra si concentra sugli anni londinesi di Schneemann, a cavallo tra i Sessanta e i Settanta, documentando le sue performance dell’epoca.
Lo spazio The Curve, nel frattempo, ospita l’installazione site specific dell’artista iraniana Soheila Sokhanvari (Shiraz, 1969), dal titolo Rebel Rebel (come l’omonima canzone di David Bowie). La galleria accoglie per tutta la sua lunghezza una teoria di miniature a tempera su pergamena che ritraggono icone femministe dell’Iran pre-rivoluzionario (il 1979 è l’anno della Rivoluzione che impose la teocrazia del conservatorismo islamico), dall’attrice Roohangiz Saminejad alla poetessa Forough Farrokhzad. La colonna sonora è firmata da Marios Aristopoulos.
Londra // fino all’8 gennaio 2023
Carolee Schneemann: Body Politics
Londra // fino al 26 febbraio 2023
Rebel Rebel
BARBICAN CENTRE
Silk Street
https://www.barbican.org.uk/
IL SUDAN DI KAMALA IBRAHIM ISHAG ALLA SERPENTINE SOUTH GALLERY
Esponente di spicco della Karthoum School, che ha rinnovato l’immaginario artistico del Sudan condensando radici arabe e africane, l’artista sudanese Kamala Ibrahim Ishag (1939) è stata la prima donna a laurearsi all’università di Fine Arts del suo Paese, e nel ’73 ha dato vita al gruppo di arte concettuale Crystalist Group. La sua carriera è stata dedicata a raccontare il Sudan, i suoi paesaggi, la storia, le tradizioni, la spiritualità, i legami familiari, senza farsi imbrigliare da stili o movimenti artistici esclusivi. La mostra alla Serpentine South Gallery ripercorre la sua carriera, con opere che spaziano dagli Anni Sessanta a oggi, compresi alcuni lavori inediti.
Londra // fino al 29 gennaio 2023
Kamala Ibrahim Ishag: States of Oneness
SERPENTINE SOUTH GALLERY
https://www.serpentinegalleries.org/
ZADIE XA ALLA WHITECHAPEL GALLERY
All’interno di una tradizionale abitazione coreana, ricostruita nello spazio della Whitechapel Gallery, l’artista coreano-canadese Zadie Xa (Vancouver, 1983) mette in scena storie di migrazioni, multiculturalismo, spiritualità, in una realtà folcloristica popolata di animali fantastici, paesaggi e abiti tradizionali.
Londra // fino al 30 aprile 2023
House Gods, Animal Guides and Five Ways 2 Forgiveness
WHITECHAPEL GALLERY
77-82 Whitechapel High Street
https://www.whitechapelgallery.org/
LA “NUOVA” LEIGHTON HOUSE
Il 15 ottobre riapre al pubblico la casa-museo Leighton House – già residenza dell’artista vittoriano Lord Frederic Leighton –, che si mostra dopo un importante intervento di restauro e ampliamento. Immutato è il fascino della Arab Hall, ambiente principale dell’edificio progettato nel quartiere di Kensington dall’architetto George Aitchison nel 1864: nella sala riccamente decorata da intarsi e mosaici, coronata da una cupola dorata, è chiara l’ispirazione islamica figlia della passione per il décor mediorientale di Lord Leighton. Ma se da un lato il museo conserva traccia degli interessi del suo istrionico proprietario, dall’altro l’intervento di ampliamento a cura dello Studio DBP (che ha anche ripristinato alcuni ambienti originali) apre alla contaminazione con l’arte contemporanea, come il murale Oneness dell’artista iraniana Shahrzad Ghaffari. Si inaugura con due mostre, Artists and Neighbours: the Holland Park Circle (fino al 19 marzo 2023) e A Life of Drawing: Highlights from the Leighton collection (fino al 19 febbraio 2023), rispettivamente sulla storia del Circolo di Holland Park e sui disegni di viaggio realizzati da Lord Leighton.
https://www.rbkc.gov.uk/museums/
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