La città di Odessa diventi patrimonio Unesco. Lo chiede direttamente Zelensky

Presentata la candidatura formale perché la strategica città portuale sul Mar Nero, oggetto di pesanti bombardamenti russi, sia riconosciuta e protetta

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha presentato una domanda formale perché il centro storico di Odessa, grande città e porto strategico sul Mar Nero, ottenga lo status di patrimonio mondiale dell’Unesco. Il video preregistrato del presidente, trasmesso durante una riunione del board esecutivo dell’Unesco a Parigi, ha sottolineato come lo status sia “necessario per proteggere il patrimonio culturale dell’Ucraina dalla Russia” e, visti i consistenti attacchi dall’inizio dell’invasione, ha chiesto che il processo venga accelerato. “Date le minacce quotidiane di attacchi russi, dobbiamo fornire un chiaro segnale che il mondo non chiuderà un occhio sulla distruzione della nostra storia comune, della nostra cultura comune, del nostro patrimonio comune”, ha aggiunto Zelensky nel video. “Passaggio fondamentale dovrebbe essere la conservazione del centro storico di Odessa, una bellissima città, un importante porto del Mar Nero e un’importante fonte di cultura per milioni di persone in diversi Paesi”.

LA STORIA DELLA CITTÁ DI ODESSA

Odessa, già nell’elenco provvisorio del patrimonio mondiale dell’Unesco sin dal 2009, è piuttosto famosa per la sua architettura, l’atmosfera cosmopolita e i siti termali. La città, che prima della guerra aveva un milione di abitanti, vanta alcuni siti storico-culturali famosi come il Teatro dell’Opera – diventato un simbolo di resistenza con la riapertura dello scorso giugno – ma soprattutto la scalinata monumentale al porto immortalata nel capolavoro di Sergei Eisenstein del 1925 La corazzata Potëmkin. Un altro motivo per cui Odessa è ricordata nei libri di storia è dovuto al ruolo di Caterina la Grande nella crescita della città, e proprio alla zarina era stato dedicato un grande monumento, poi demolito in epoca comunista. Una copia era stata installata nel 2007, ma date le connessioni con un’organizzazione governativa russa, era stata avviata una campagna per la sua rimozione e sostituzione con una statua del pornodivo gay Billy Harrington. Altro grande monumento cittadino è quello dedicato al duca di Richelieu, governatore zarista del XIX secolo. L’Unesco – che ha riconosciuto già sette siti ucraini come patrimonio dell’umanità – ha dimostrato negli scorsi mesi il proprio sostegno a Odessa fornendo finanziamenti per la riparazione dei danni di guerra al Museo d’arte, contribuendo alla digitalizzazione dei materiali d’arte e d’archivio della città e fornendo al governo attrezzature come sacchi di sabbia e maschere antigas per la tutela dei beni culturali.

Teatro d'arte di Odessa prima dei bombardamenti ph Alex Levitsky & Dmitry Shamatazhi

Teatro d’arte di Odessa prima dei bombardamenti ph Alex Levitsky & Dmitry Shamatazhi

ODESSA: LO STATUS DI BENE UNESCO PER SCONGIURARE GLI ATTACCHI RUSSI

“È inammissibile lasciare che la Russia distrugga l’autorità dell’Unesco”, ha detto poi Zelensky nel video, aggiungendo che “lo Stato terrorista deve essere escluso da tutti gli organismi dell’Unesco e dall’organizzazione stessa. Sia un esempio storico per tutti nel mondo che nessuno tollererà un nemico della cultura, un nemico della storia, un nemico dell’istruzione, un nemico della scienza”, ha detto Zelensky, che lo scorso luglio aveva visitato il porto commerciale di Odessa, le cui esportazioni internazionali di grano sono state pesantemente messe in crisi dagli attacchi missilistici russi. La direttrice generale dell’Unesco AudreyAzoulay ha affermato che la richiesta dell’Ucraina “mostra fiducia nei meccanismi di protezione dell’Unesco” e ha descritto la città “un crogiolo di scambi e migrazioni [che] si erge come un simbolo potente”. Nonostante le richieste di Zelensky di cacciare la Russia dall’Unesco, non è un’azione legalmente possibile dato che si tratta di uno stato membro delle Nazioni Unite, ed è uno degli attuali 21 membri del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. L’Unesco è comunque allineata ideologicamente con l’Ucraina: basti vedere come la 45a sessione annuale del Comitato, che si sarebbe dovuta svolgere a giugno nella città russa di Kazan, sia stata rinviata a tempo indeterminato.

Giulia Giaume

https://www.unesco.org/en

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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