A New York sta per aprire un maxi polo scientifico
Lo storico American Museum of Natural History si arricchisce con un avveniristico edificio progettato da Studio Gang che aumenta l’offerta museale con un focus sulla scienza, in un frangente storico in cui questa disciplina è centrale
Nel mondo del dopo pandemia, nell’era dei cambiamenti climatici e della sempre più stretta connessione fra tecnologia e discipline mediche, nella società contemporanea la scienza riveste un ruolo sempre più importante: anche per questo il mondo della cultura deve offrire al pubblico l’opportunità di conoscere meglio questo universo in divenire. In questo scenario si colloca l’apertura, il 17 febbraio prossimo, nella zona di Central Park a New York, del Richard Gilder Center for Science, Education, and Innovation. Gli ingenti costi del progetto sono stati in gran parte sostenuti dalla città e dallo Stato di New York, che hanno potuto contare anche sul sostegno di numerosi donatori privati. Ellen Futter, presidente del museo, ha dichiarato: “In un momento in cui il bisogno di alfabetizzazione scientifica non è mai stato così urgente, siamo entusiasti e orgogliosi di avvicinarci alla tanto attesa data di apertura del Richard Gilder Center for Science, Education, and Innovation, una nuova importante struttura che trasformerà sia il lavoro del nostro museo che il panorama culturale di New York City”.
IL PROGETTO DEL NUOVO CENTRO PER LE SCIENZE DI NEW YORK
Il centro occuperà una superficie di 21mila metri quadrati e sorgerà alle spalle dell’esistente edificio museale. La nuova struttura avrà la facciata esterna rivestita in granito rosa “Milford”, in modo da dialogare con l’ingresso principale all’altro capo del museo, realizzato alla fine dell’Ottocento. Il progetto è firmato da Studio Gang, fondato da Jeanne Gang, che ha pensato a un’innovativa struttura dagli interni fortemente scultorei, il cui design è influenzato dai processi meccanici che formano le gocce d’acqua e i cristalli di ghiaccio, espressi attraverso un’innovativa miscela di cemento; gli angoli cavernosi e le nicchie danno al visitatore l’emozionante sensazione di stare scoprendo un paesaggio sub-lunare. Il Richard Gilder Center collega in maniera più funzionale i vecchi spazi del museo, ospita un teatro, una biblioteca e nuove sale espositive. Fra queste, il Susan and Peter J. Solomon Family Insectarium, dedicato al mondo degli insetti, per spiegarne l’importante ruolo nei vari ecosistemi, e il Davis Family Butterfly Vivarium, dedicato alle farfalle, di cui ospita ben 80 specie. L’allestimento interno del Gilder Center è opera dello studio Ralph Appelbaum Associates. Nel 2020, con il cantiere in attività, il nascente Richard Gilder Center è stato premiato con il 67° Annual Progressive Architecture Awards.
LA STORIA DELL’AMERICAN MUSEUM OF NATURAL HISTORY
Aperto al pubblico nel 1871 nel palazzo dell’Arsenale, a Central Park, l’American Museum of Natural History è una delle principali istituzioni scientifiche, educative e culturali del mondo. Dal 1877 occupa un edificio appositamente costruito su progetto di Calvert Vaux e Jacob Wrey Mold: alla posa della prima pietra prese parte anche l’allora presidente Ulysses Simpson Grant. A questa struttura, sul finire degli anni Novanta ne venne affiancata un’altra, dalla grandiosa mole neoromanica in pietra arenaria. Più volte rinnovato nel corso del Novecento e nei primi anni del Duemila, accoglie ora anche il nuovo grande padiglione dedicato alla scienza. La sua vastissima collezione di storia naturale (oltre 34 milioni di esemplari e manufatti) comprende mammiferi, rettili, anfibi dai cinque continenti; i più antichi datano alla preistoria. Nel 1998 è stata inaugurata la Hall of Biodiversity, dedicata appunto alla biodiversità del mondo vegetale. Il museo, infine, offre un’ampia varietà di programmi educativi e corsi a vari livelli, dalle scuole elementari ai dottorati. Fra questi, il Lang Science Program (un programma formativo e di educazione scientifica per gli alunni del secondo ciclo), e lo Science Research Mentorship Program, tra i più prestigiosi stage retribuiti di New York, in cui un gruppo di studenti universitari affianca per un anno un ricercatore del museo.
Niccolò Lucarelli
www.amnh.org/about/gilder-center
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