Un dipinto “distrutto” potrebbe essere a casa di Madonna. Una città francese lo chiede in prestito
La sindaca di Amiens ha lanciato un appello alla popstar per avere in prestito il “Diana ed Endimione” di Jérôme-Martin Langlois per la sua candidatura a Capitale Europea della Cultura del 2028
Un quadro di grande valore, dato per disperso o distrutto durante la Prima Guerra Mondiale, potrebbe essere vivo e vegeto a casa della popstar Madonna. A suggerirlo è Le Figaro, che avrebbe riconosciuto nell’opera che compare in una vecchia fotografia della cantautrice proprio la Diana ed Endimione del pittore Jérôme-Martin Langlois (Parigi, 1779 – 1838). Si tratta di un dipinto neoclassico del 1822 raffigurante il popolare tema mitologico che vede la dea della caccia e della Luna innamorarsi di un giovane pastore e chiedere a Giove di farlo sprofondare in un sonno eterno per visitarlo ogni notte. L’opera, se originale, sarebbe di proprietà della cittadina francese di Amiens, situata nel nord del Paese a cavallo del fiume Somme, che ora ha chiesto a Madonna di prestarglielo in occasione della sua candidatura a Capitale Europea della Cultura del 2028.
IL QUADRO PERDUTO DI LANGLOIS
Diana ed Endimione era stato commissionato dal re Luigi XVIII al pittore parigino, vincitore del prestigioso Prix de Rome una decina d’anni prima e habitué del Salon, perché andasse ad arricchire il salone dedicato appunto alla dea Diana nella reggia di Versailles. Nel 1873 l’opera era stata acquistata dallo stato francese e portata al Louvre, e successivamente prestata ad Amiens prima della Grande Guerra. Esposto al Musée des Beaux-Arts – ora Musée de Picardie – dal 1878, si pensava fosse andato distrutto nel marzo 1918 quando, nel tentativo di sfondare le linee alleate, i tedeschi bombardarono Amiens per 28 giorni distruggendo gran parte della città, compresa parte del museo, i cui dipinti erano però stati portati al sicuro.
PERCHÉ UN QUADRO SCOMPARSO È A CASA DI MADONNA
Stando a quanto riportato da Le Figaro, Madonna avrebbe comprato regolarmente il quadro – che sembra essere di tre centimetri più piccolo di quello scomparso – nel 1989 a un’asta di Sotheby’s a New York per 1,3 milioni di dollari (per tre volte il prezzo stimato). La cantante è dopotutto nota per essere una collezionista, e possiede opere di artisti come Tamara de Lempicka, Frida Kahlo, Salvador Dalì, Jean-Michel Basquiat e Pablo Picasso. Il quadro, che non riportava la firma di Langlois né la data ed era segnato come di “autore ignoto”, era rimasto nell’ombra fino al 2015, quando un curatore d’arte di Amiens l’aveva notato sullo sfondo di una foto finita sulle pagine di Paris Match e riconosciuto. Ora, a margine della nuova inchiesta, la sindaca di Amiens Brigitte Fouré ha inviato un messaggio alla cantautrice in cui chiede di prestare l’opera alla città, così da renderla più competitiva per l’ambito titolo europeo.
L’APPELLO DELLA SINDACA DI AMIENS A MADONNA
“Madonna, lei probabilmente non conosce la città di Amiens, di cui io ho l’onore di essere sindaca”. Così Fouré si è appellata alla popstar in un messaggio pubblicato sul proprio profilo Facebook il 17 gennaio. “Ciononostante, da qualche giorno si è creato un legame particolare tra lei e la nostra città. Sono venuta a conoscenza del fatto che lei qualche anno fa ha comprato un dipinto, ‘Diana ed Endimione’, del pittore Martin Langlois, e che probabilmente si tratta di un’opera prestata dal Museo del Louvre al Museo di Amiens prima della prima guerra mondiale di cui avevamo perso ogni traccia. Ovviamente non vogliamo contestare in nessun modo l’acquisizione legale di questo dipinto, ma solo metterla a conoscenza del fatto che siamo candidati a diventare Capitale Europea della Cultura nel 2028 e vorremmo, per questa occasione, che lei ci prestasse il suo quadro, così che gli abitanti di Amiens possano riscoprire l’opera e apprezzarla. Questa richiesta è un nostro desiderio per l’anno nuovo. Grazie”. Ora non resta che attendere che Madonna risponda.
Giulia Giaume
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