Jack Lang, Presidente dell’Istituto del Mondo Arabo di Parigi, ha annunciato che verrà aperto un nuovo museo d’arte che coinvolgerà il famoso edificio sulla riva sinistra della Senna. L’Istituto è una fondazione intergovernativa francese e vanta una collezione di 2.500 opere d’arte antica, moderna e contemporanea. Inoltre quest’anno c’è stata un’importante donazione che ha contribuito alla conferma della necessità di ampliamento degli spazi dedicati all’arte. Si tratta del lascito di 1.677 opere di 148 artisti internazionali provenienti dalla collezione del gallerista e collezionista franco-libanese Claude Lemand e di sua moglie France. A proposito di questo, il nuovo progetto vedrà anche la realizzazione di una galleria intitolata alla coppia. A livello economico invece, il Ministero della Cultura francese contribuirà alla ristrutturazione con 6 milioni di euro per i lavori, che dovrebbero iniziare nel 2024.
L’ISTITUTO DEL MONDO ARABO DI PARIGI
L’Istituto del Mondo Arabo di Parigi è considerato uno dei principali ponti di collegamento tra la cultura araba e il mondo occidentale. È situato in rue des Fossés-Saint-Bernard, sulla rive gauche della Senna. L’edificio è una architettura tra le più famose della città, è stato progettato da Jean Nouvel (1945), mitologico progettista francese, e ha aperto al pubblico nel 1987. Il palazzo vuole essere la dimora di un continuo scambio culturale, un punto d’incontro tra le due tradizioni sia dal punto di vista artistico che socio-culturale. L’Istituto ospita incontri, dibattiti, proiezioni di film, mostre temporanee e se al piano terra c’è una grande libreria bisogna invece salire sino all’ultimo piano per godere di una vista mozzafiato su Parigi e provare il ristorante. Se si è fortunati, con una giornata limpida da questo punto si può vedere tutta la metà orientale della capitale: da Notre Dame al Centre Pompidou fino alla Basilique du Sacré-Coeur e a Place de la Bastille.
L’ISTITUTO DEL MONDO ARABO DI PARIGI: IL PROGETTO
“Intendo allestire gallerie interculturali che abbracciano diversi periodi storici, dal Neolitico fino ai giorni nostri. Voglio mostrare come la tradizione araba fa parte della nostra cultura attraverso un riconoscimento artistico e culturale che l’Istituto del Mondo Arabo attendeva da tempo”, racconta Nathalie Bondil, direttrice del museo ed ex direttrice del Museo delle belle arti di Montréal. Inoltre, particolare attenzione sarà data al ruolo delle donne nell’arte e nella musica. Ci saranno spazi espositivi dedicati alla fotografia, ai libri e ai manoscritti. L’Istituto sta anche cercando di creare uno spazio all’aperto per mostrare opere di artisti contemporanei, ma il progetto è ancora in fase d’approvazione. Sarà possibile dal di fuori notare che la pelle del palazzo è composta da 240 mashrabiyya: si tratta dei tipici dispositivi di ventilazione utilizzati nell’architettura araba. Ognuno di questi è composto da diaframmi, che aprendosi e chiudendosi regolano la quantità di luce solare e quindi anche la temperatura dell’edificio.
Gloria Vergani
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