Dopo una pausa dovuta alla pandemia, ripartono i viaggi firmati da Sala 1: è la volta di un breve soggiorno a Cipro, uno dei luoghi più antichi e affascinanti del mondo. Come sempre, alla visita dei siti più iconici abbiamo affiancato appuntamenti con la cultura contemporanea, di cui l’isola è ricca.
Prossima tappa dei viaggi della galleria non profit Sala 1? Le Filippine a febbraio 2024. Nel frattempo, ecco un itinerario fra le bellezze di Cipro.
Mary Angela Schroth
UNA BREVE NOTA SU CIPRO
Terza isola del Mediterraneo per estensione dopo la Sardegna e la Sicilia, Cipro è occupata per circa i due terzi dalla Repubblica di Cipro, che dal 2004 fa parte dell’Unione Europea e nella restante parte settentrionale dalla Repubblica Turca di Cipro Nord. La divisione, risultato di un colpo di stato pro énosis (ovvero favorevole all’unione con la Grecia) e della successiva invasione militare turca del 1974, ha portato alla coesistenza di un meridione greco in pieno sviluppo economico e demografico e di un settentrione turco spopolato e ufficialmente riconosciuto dalla sola Turchia. Questa separazione, soprattutto nella capitale Nicosia con la sua Linea Verde, influenza anche l’arte contemporanea. Una ferita aperta che non si sta rimarginando, impedendo anche importanti collaborazioni internazionali come Manifesta 6, che nel 2006 ha dovuto annullare la sua edizione cipriota.
L’ARTE CONTEMPORANEA CIPRIOTA
Venuti a contatto con differenti modalità di lavoro all’estero, molti artisti originari di Cipro vi stanno progressivamente facendo ritorno, grazie a maggiori finanziamenti da parte del governo che agevolano la produzione di mostre e riducono i costi degli affitti.
Una sfida che gli artisti ciprioti sembrano cogliere con entusiasmo, in particolare nelle periferie, dove sperimentare è una prerogativa. In questo senso, l’assenza di un fervido mercato può effettivamente essere un vantaggio: fare arte in queste circostanze è un atto ispirato di sopravvivenza e resistenza.
La collezione Nicos Pattichis è stata la prima tappa del nostro viaggio alla scoperta dell’arte cipriota e ha certamente superato le aspettative: sia per l’edificio (progettato dal collezionista stesso, che è anche architetto) sia per i suoi contenuti, accompagnati da esempi di design italiano e internazionale (fra cui la scrivania firmata Zaha Hadid) scelti dalla moglie Myrna. Tra le principali opere, è possibile apprezzare quelle degli artisti Kyriaki Costa, Polys Peslikas, Christos Venetis, Vicky Pericleous.
http://www.nicospattichis.com/
LA SCENA ARTISTICA DI LARNACA
Larnaca era la nostra base ed è una meravigliosa piccola città portuale. Immancabile la visita al Pierides Museum, il primo museo privato di Cipro, ancora gestito dalla famiglia fondatrice. La Galleria d’Arte Municipale di Larnaca, la chiesa bizantina greca di San Lazzaro e la O Gallery fanno parte del nostro tour, così come piccoli negozi di modernariato e artigianato. Tra i nostri più piacevoli incontri, quello con il curatore olandese Yev Kraft, impegnato nella progettazione della terza edizione della Biennale di Larnaca, prevista a ottobre 2023, ma anche con l’artista Andreas Kallili, che ci ha accompagnato a visitare il suo studio nel quartiere Art Workshops Neighborhood.
https://larnakaregion.com/
https://the-ogallery.com/
NICOSIA. TRA GALLERIE E MUSEI
Per quanto riguarda la scena artistica contemporanea della capitale, merita una menzione la galleria Art Seen, diretta da Maria Strathi, con la mostra Mi manca la terra ma la terra mi manca?, che vede la partecipazione degli artisti Panayiotis Doukanaris, Carali McCall, Henrietta Simson e Amy Stephens. Fra gli altri spazi espositivi di interesse segnaliamo Koraї Project Space, fondato nel 2017 dagli artisti Andreas Z. Mallouris e Theodoulos Polyviou.
A Nicosia si trova anche il principale centro artistico di Cipro: il NiMAC (Museum of Contemporary Art Nicosia), diretto da Maria Efstathiou, ha il pregio di dare spazio ad artisti internazionali e ciprioti, compresi i cittadini della Repubblica Turca di Cipro Nord, offrendo una rilevante prospettiva sui temi dell’identità e dell’inclusione.
La città si dota anche di un Museo Archeologico Nazionale, che ospita alcuni degli artefatti più importanti del Mediterraneo antico all’interno di un edificio del 1920, di epoca coloniale britannica.
La curatrice Katerina Stephanides ci ha poi accompagnati nella visita alla A.G. Leventis Gallery, il museo ospitato all’interno di un edificio terminato nel 2014. La sua collezione, parte dell’eredità della famiglia Leventis, si compone prevalentemente di arte moderna greca e cipriota, ma sono esposte anche opere di artisti francesi (tra cui Monet, Renoir, Pissarro e Signac) e italiani (ad esempio Canaletto). Fra i tesori del museo, il vibrante ritratto di un anziano, firmato Dimitrios Biskinis (Patrasso, 1891 – Atene, 1947).
La nostra visita a Nicosia si è conclusa con Eleftheria Square, contraddistinta dall’ambizioso intervento architettonico di Zaha Hadid Architects, iniziato nel 2018 e recentemente ultimato. La piazza si trova a pochi passi dalla Linea Verde che divide la sezione greca della città da quella turca, sede dello storico caravanserraglio ottomano chiamato Büyük Han.
https://nimac.org.cy/
https://www.leventisgallery.org/
LE BELLEZZE E I SITI ARCHEOLOGICI DI CIPRO
Dopo un’immersione intensiva nell’arte contemporanea cipriota, abbiamo deciso di visitare i luoghi più iconici e classici dell’isola. Si parte con un tour della zona montuosa di Troodos: qui è d’obbligo una tappa alle chiese di San Nicola del Tetto e di Panagia (patrimonio dell’umanità UNESCO) con i loro peculiari affreschi italo-bizantini, per proseguire visitando i rustici villaggi di Omodos e Kakopetria.
Il giorno successivo – l’ultimo della nostra permanenza – è stato all’insegna dell’archeologia. Dopo una visita all’antica Kourion, spettacolare sito sul mare dotato di teatro romano, siamo partiti in direzione Paphos, sulla costa occidentale dell’isola. Secondo il mito, qui sarebbe nata Afrodite: si spiega così la presenza dell’importante santuario dedicato alla dea, ma anche l’origine del nome della formazione rocciosa – chiamata appunto Scoglio di Afrodite – che caratterizza la spiaggia più famosa di Cipro, a pochi chilometri da Paphos. La città è anche sede di altri patrimoni UNESCO, come le otto maestose sepolture greco-romane che prendono il nome di “Tombe dei Re” e gli straordinari mosaici della Casa di Dioniso, nel Parco Archeologico di Paphos.
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