Alla scoperta dell’Asia Centrale. A Baku, il Museo Nazionale d’Arte dell’Azerbaigian
Un nuovo capitolo della nostra inchiesta sull’Asia Centrale, alla ricerca di musei e istituzioni che, nonostante la loro distanza dal mondo dal sistema dell’arte occidentale, perseguono la loro missione culturale
Fondato nel 1924, passato per più sedi nel corso della sua storia, il Museo Nazionale d’Arte dell’Azerbaigian è il cuore dell’identità culturale del paese, aperto però anche ad artisti di tutto il mondo. Il Direttore Chingiz Farzaliyev ne racconta le vicende e le prospettive.
Quando e come è nato il Museo?
La storia dell’attività museale in Azerbaigian risale alla fine del XIX Secolo. Il Museo statale dell’Azerbaigian è stato fondato sulla base del Dipartimento delle arti nel 1924 e nel 1936 è stato istituito il Museo statale delle arti dell’Azerbaigian, che ha aperto la sua mostra permanente il 6 maggio 1937. Nel 1951, per decisione dell’allora Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’Azerbaigian, M. J. Bagirov, il museo si stabilì in un palazzo costruito fra il 1887 e il 1895 dal capo architetto di Baku, N. A. von der Nonne, e che in precedenza aveva ospitato uffici commerciali, il quartier generale militare britannico e il comitato rivoluzionario.
Nel 1992 il Museo si è trasferito in un edificio più grande, opera dell’ingegner M. D. Botov del 1883-1887: in epoca sovietica, qui si trovava il comitato cittadino del partito di Baku.
Nel 2013, entrambi gli edifici sono stati uniti in un’unica area mediante un’ala di collegamento che è diventata l’incarnazione della connessione tra epoche diverse e della continuità della memoria delle generazioni.
Quali sono gli obiettivi?
In ogni epoca, l’obiettivo alla base dei musei è quello di raccogliere opere d’arte in un unico spazio e mostrarle alle persone. Il Museo Nazionale d’Arte dell’Azerbaigian, principale museo del Paese, espone capolavori di diverse epoche. Nel corso della sua storia, ha svolto un lavoro di sensibilizzazione, sottolineando la sua importanza come istituzione culturale ed educativa.
Grandi mostre, pubblicazioni scientifiche di specialisti e una varietà di progetti contribuiscono al fatto che il museo è sempre percepito dalla società come un “organismo vivente“, non come un luogo di “storia imbalsamata”. Pertanto, fra i nostri principali obiettivi ci sono lo sviluppo dinamico delle relazioni nella comunità internazionale e la promozione della cultura azera. È importante che il Museo sia avvertito dalla società come un bisogno: il desiderio di scoprire, studiare e conoscere il patrimonio è la chiave per uno sviluppo armonioso.
È stato necessario ripensare il Museo dopo l’indipendenza del 1991?
In linea generale, i musei sono sempre stati al servizio dell’arte. Anche se in certi periodi storici sono stati soggetti ad alcuni “dogmi” ideologici, il loro ruolo fondamentale è sempre stato l’impegno per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale. Questo è probabilmente il motivo per cui il Museo Nazionale d’Arte è riuscito a sopravvivere agli sconvolgimenti globali dopo che l’Azerbaigian ha riconquistato l’indipendenza. Abbiamo avuto l’opportunità di espandere le nostre attività, e questo ha portato alla creazione di relazioni internazionali dirette, come l’appartenenza al Consiglio internazionale dei musei (ICOM). Oggi collaboriamo con musei di diversi Paesi, e le nostre opere sono incluse in mostre internazionali. Inoltre, essendosi liberato da certi dogmi ideologici, il museo si è concentrato maggiormente sulle radici culturali nazionali. Abbiamo ricreato la mostra permanente “L’arte dell’Azerbaigian attraverso i millenni”, ribadendo il nostro posto nel mondo.
Come si è formata la collezione e quali sono le opere più importanti?
Possediamo circa 19mila reperti di arte decorativa e applicata di varie civiltà, compresa la nostra, che vanno dall’Età del Bronzo ai giorni nostri. La formazione della collezione è legata alle tappe storiche dell’Azerbaigian: l’ascesa al potere dei bolscevichi, la cui politica culturale era basata sull’educazione delle masse indipendentemente dalla nazionalità e dalla regione, fu segnata da espropri di massa, che colpirono molte famiglie ricche e benestanti; oggetti d’arte e utensili furono confiscati e trasferiti nei musei.
Il primo edificio ospita l’arte nazionale: dipinti, oggetti in metallo, ceramiche, ma anche abiti, gioielli, stoviglie e splendidi tappeti provenienti da diverse regioni del paese.
L’altro edificio ospita circa 3mila opere d’arte: sette sale sono per gli artisti europei, dieci sale sono state assegnate ai pittori russi, le altre a quelli provenienti da Iran, Turchia, Giappone.
Il Museo riceve fondi statali?
Il concetto stesso di Stato è indissolubilmente legato alla cultura, che è il volto, l’anima e il cuore di una nazione e, di conseguenza, dello Stato. Il governo azero si impegna molto nel settore della cultura, già dai tempi del leader nazionale Heydar Aliyev, il cui impegno è portato avanti dall’attuale presidente Ilham Aliyev. Vorrei inoltre sottolineare l’attività del primo vicepresidente, Mehriban Aliyeva, che dirige la Fondazione Heydar Aliyev, direttamente coinvolta nella promozione della cultura azera.
Il Museo collabora con le scuole? Avete pensato a programmi specifici?
Uno dei compiti dell’attività museale è educare le giovani generazioni, che saranno responsabili dello sviluppo dello Stato in futuro. Organizziamo cicli d’incontri per bambini di varie età, per sviluppare in loro il gusto artistico e l’interesse per il patrimonio culturale. La collaborazione con le scuole consente ai bambini di visitare le sale espositive e conoscere i capolavori dell’arte mondiale e nazionale. E stiamo realizzando progetti artistici utilizzando tecnologie digitali volte ad ampliare il pubblico.
Quali sono i progetti per il prossimo futuro?
Stiamo programmando tre nuove uscite per la serie editoriale Sərvət (Risorse), dedicata a 45 grandi artisti e scultori dell’Azerbaigian. Inoltre, pubblicheremo un volume su Azim Azimzada, le cui opere rappresentano un’enciclopedia artistica delle tradizioni azere.
Sono già in corso i lavori per una più ampia introduzione delle tecnologie digitali volte a migliorare il supporto multimediale delle esposizioni. Stiamo inoltre continuando le attività di ricerca in vari settori, e sviluppiamo nuovi programmi educativi per i bambini. E poi avremo un’altra “Notte dei Musei”.
Uno degli eventi più importanti per l’Azerbaigian nel 2023 è la celebrazione del 100° anniversario della nascita del leader nazionale Heydar Aliyev: grande conoscitore della cultura e dell’arte, era un assiduo frequentatore del museo. Per questo stiamo preparando una mostra su larga scala, che includerà documenti e opere d’arte relative al nome del Grande Figlio dell’Azerbaigian, e che descriverei come l’evento più significativo dell’anno.
Niccolò Lucarelli
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