Che l’arte sia sempre riuscita a veicolare le emozioni delle persone avvicinando queste ultime a scenari insoliti e ad esperienze inedite è oramai assodato. C’è chi però ha preso così tanto alla lettera questa verità da averci fatto una manifestazione culturale ad hoc: Stiamo parlando del Festival der Regionen, la rassegna austriaca che invita lo spettatore a spostarsi fisicamente – tramite un treno apposito – per raggiungere opere, territori e narrazioni tutti da scoprire.
LA NUOVA EDIZIONE DEL FESTIVAL DER REGIONEN
Fondato nel 1992 da una fresca generazione di creativi e attivisti, il progetto si è posto fin dall’inizio l’obiettivo di supportare gli artisti emergenti rafforzando al contempo sia le realtà locali già attive nelle regioni sia il concetto di un’arte contemporanea più accessibile. Organizzato con cadenza biennale in località al di fuori dei centri urbani e dei tradizionali poli culturali dell’Alta Austria, il Festival der Regionen giunge adesso alla sua 16esima edizione continuando a tenere vivo il dialogo tra le popolazioni del luogo e gli artisti nell’ottica di avviare visioni per il futuro e desideri di cambiamento. Ed è proprio la riflessione sul cambiamento a rappresentare il cuore pulsante del progetto, un’attenzione resa esplicita non solo dalle novità di High time – questo il titolo dell’edizione corrente – quanto dalla direzione curatoriale. Per la prima volta nella sua storia infatti, il FdR si avvale di un team costituito da cinque giovani professionisti: gli artisti Janina Wegscheider, Davide Bevilacqua e Marlene Hausegger, la curatrice e storica dell’arte Fina Esslinger e l’operatore culturale Mario Friedwagner.
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DER REGIONEN 2023
Inaugurato lo scorso 23 giugno 2023, il festival dà a chiunque ne abbia voglia la possibilità di intraprendere un viaggio vero e proprio che, tramite la linea ferroviaria Mühlviertler Summerauerbahn, collega la cittadina di Linz con Horní Dvořiště, subito dopo il confine con la Repubblica Ceca. Dislocata in decine di luoghi diversi che coprono una distanza complessiva di 65 chilometri, la rassegna offre la possibilità di fruire personalmente – fino al 2 luglio – di numerose mostre e attività partecipative che prevedono workshop, concerti, progetti che ripensano radicalmente le tradizioni locali, performance sui treni e nelle stazioni ferroviarie. Attraverso la selezione di progetti rivolti in qualche modo alla consapevolezza delle sfide del nostro tempo, il festival si presenta così di ampio respiro e di larghe vedute. Tra gli artisti e i collettivi invitati a riflettere sulle criticità attuali ricordiamo Mika Satomi, Rayyane Tabet, S()fia Braga e il Tangible Music Lab: un gruppo di ricerca artistico-scientifica, del corso di perfezionamento Postdigital Lutheriedell’Art University Linz, alle prese con un curioso laboratorio di musica tangibile.
Valerio Veneruso
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