È recente l’inaugurazione del nuovo Istanbul Modern progettato da Renzo Piano, il nuovo museo pensato per ridare vita al vecchio spazio per l’arte contemporanea della città nato nel 1987, durante la prima Biennale Internazionale di Istanbul. Ora arriva la conferma dell’apertura di un nuovo ulteriore centro culturale a Istanbul, l’ArtIstanbul Feshane, un enorme spazio interamente dedicato all’arte pubblica che si trova in un edificio storico, fatto costruire nel 1833 dal sultano Mahmud II per cucire uniformi dell’esercito. Da tempo abbandonato, era stato utilizzato come centro congressi prima di diventare centro d’arte.
AartIstanbul Feshane. Il nuovo centro culturale di Istanbul
ArtIstanbul Feshane apre in un’ex fabbrica tessile del XIX secolo sulle rive del Corno d’Oro. Lo spazio è molto grande, circa 8.000 mq, e si divide in gallerie dedicate ad esposizioni temporanee, una biblioteca, una caffetteria con zona food, un palco per concerti e una sala conferenze. La riqualificazione ha richiesto quattro anni di lavoro, con grandi interventi di restauro di cui si è occupato il dipartimento del patrimonio culturale del Comune.
“Uno spazio pubblico e contemporaneo come Feshane aiuta a garantire che Istanbul diventi uno dei centri artistici e culturali del mondo. Questo spazio è storicamente legato alla città. Ora simboleggia come Istanbul stia riprendendo il suo ruolo, apparentemente dimenticato, di hub interculturale”, ha detto a The Art Newspaper Mahir Polat, vice segretario generale del comune durante la cerimonia d’apertura che si è tenuta simbolicamente la scorsa settimana con la chiusura della prima fase di restauri. Inoltre, la speranza è quella che questo spazio possa ospitare la Biennale di Istanbul, che l’anno prossimo terrà la sua 18ma edizione. “La Biennale ha ripetutamente lottato per trovare lo spazio di cui ha bisogno negli ultimi anni. Naturalmente l’anno prossimo verrà usata Feshane”, spiega Polat. “Le istituzioni pubbliche hanno in gran parte fallito nell’adempiere alla loro responsabilità nell’arte contemporanea, caricando l’onere sul settore privato. Questo ha contribuito a rendere l’arte e la cultura dominata dell’élite. Vogliamo colmare questo divario con uno spazio non commerciale in un quartiere svantaggiato dove i bambini di tutti i segmenti sociali possano scoprire l’arte”. Proprio per questo la decisione è stata quella di un ingresso gratuito, e di un maggior senso di inclusione sia in termini di pubblico sia in termini d’artisti. La prima mostra ospitata nel centro culturale, Starting from the Middle, vede la presenza di più di 300 artisti selezionati da un team di 15 curatori con fotografie, installazioni e opere politiche, che raccontano la storia del Paese.
Gloria Vergani
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