La Cattedrale della Trasfigurazione di Odessa, in Ucraina, è stata bombardata e appare irriconoscibile. Dalla mattina del 23 luglio la grande chiesa si mostra sfigurata, con voragini nelle pareti esterne e sul tetto, calcinacci ovunque e pezzi di icone sparse: questo è il deprimente risultato di un pesante attacco missilistico russo avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 luglio 2023. L’aggressione, che ha ucciso due civili e ne ha feriti una ventina, è solo una delle molte di questa settimana contro la città sul Mar Nero, che sta riportando danni sempre più ingenti al suo centro storico dal ricco patrimonio culturale.
Cosa c’è nella Cattedrale di Odessa
La Cattedrale della Trasfigurazione, fondata nel 1794, era stata completata sotto il governatorato di Richelieu nel 1808, con l’aggiunta del campanile tra il 1825 e il 1837 su disegno dell’architetto italiano Francesco Frapolli. La chiesa, realizzata in stile neoclassico, era già stata distrutta dalle forze sovietiche nel 1936 e ricostruita tra il 1999 e il 2003. Ora, stando alle foto pubblicate su Telegram dal notiziario Dumska, l’edificio principale resta intero ma l’interno della cattedrale ha riportato ingenti danni e intere parti mancanti. Come magra consolazione, i soccorritori sono riusciti a estrarre dalle macerie un’icona speciale per la città, detta “icona Kasperovskaya della Madre di Dio“, definita dall’amministrazione cittadina la patrona di Odessa.
La risposta ucraina e le promesse italiane
Ovviamente dura la risposta ucraina: “Missili contro città pacifiche, contro edifici residenziali, una cattedrale… Non ci possono essere scuse per il male russo. Come sempre, questo male perderà. E ci sarà sicuramente una rappresaglia contro i terroristi russi per Odessa […] A tutti coloro che hanno subito questo ultimo attacco terroristico viene fornita assistenza. Sono grato a tutti coloro che stanno aiutando le persone e a tutti coloro che sono con Odessa nei loro pensieri ed emozioni. Ce la faremo“, ha commentato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “La Cattedrale della Trasfigurazione, situata nel centro storico di Odessa e protetta dall’Unesco, è stata distrutta. Un crimine di guerra che non sarà mai dimenticato e perdonato“, ha aggiunto il Ministero degli Esteri ucraino su Twitter.
Ha risposto l’Italia, con una promessa d’aiuto. “Gli attacchi a Odessa, la morte degli innocenti, la distruzione della cattedrale della Trasfigurazione, ci feriscono profondamente. Gli aggressori russi demoliscono i granai, privando di cibo milioni di persone affamate. Devastano la nostra civiltà europea, i suoi simboli sacri. Un popolo libero non si lascia intimidire, la barbarie non prevarrà. L’Italia, con le sue competenze uniche al mondo nel restauro, è pronta a impegnarsi nella ricostruzione della cattedrale di Odessa e di altri tesori del patrimonio artistico dell’Ucraina“, hanno diramato da Palazzo Chigi.
Bombardamento di Odessa. La condanna dell’Unesco
La cattedrale è parte di un’area, il centro storico di Odessa, riconosciuta dall’Unesco all’inizio di quest’anno su diretta richiesta di Zelensky. Per questo l’agenzia Onu per la protezione e promozione dei beni culturali si è subito espressa condannando pesantemente il bombardamento. “Avvenuto appena due settimane dopo l’attacco che ha distrutto un edificio storico a Lviv, questo attacco è il secondo ad oggi in un’area protetta dalla Convenzione del Patrimonio Mondiale in violazione della Convenzione dell’Aia del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato. Questo attacco ha coinciso anche con la distruzione del Centro Culturale di Arte Popolare e Educazione Artistica nella città di Mykolaiv, a un centinaio di chilometri di distanza“, dicono dall’Unesco, che ha espresso anche “il suo sostegno alla popolazione di Odessa e […] le sue sincere condoglianze alle famiglie delle vittime“. E continua: “Una valutazione preliminare a Odessa ha rivelato danni a diversi musei all’interno della proprietà del Patrimonio Mondiale, tra cui il Museo Archeologico di Odessa, il Museo Marittimo di Odessa e il Museo della Letteratura di Odessa. Erano stati tutti contrassegnati dall’Unesco e dalle autorità locali con lo Scudo Blu, emblema distintivo della Convenzione dell’Aja del 1954“.
Alcuni musei hanno già ricevuto il sostegno dell’Unesco dall’inizio dell’invasione, e hanno beneficiato di misure urgenti di riparazione, protezione e digitalizzazione. La comunicazione conclude severamente con una richiesta: “Ancora una volta, l’Unesco chiede la cessazione degli attacchi contro i beni culturali protetti da strumenti normativi internazionali ampiamente ratificati. Questa guerra rappresenta una minaccia sempre crescente per la cultura ucraina. Ad oggi, l’Unesco ha verificato i danni a 270 siti culturali in Ucraina dal 24 febbraio 2022“.
Giulia Giaume
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