Magazzino Italian Art a New York si espande: più spazio per le mostre e un caffè
Il Robert Olnick Pavilion è stato inaugurato con un evento speciale a cui hanno partecipato centinaia di persone e tutta la comunità italiana di New York, ricordando l’impegno dei collezionisti nella promozione dell’arte del nostro paese nella Hudson Vallery
Magazzino Italian Art ha inaugurato il suo nuovo padiglione nel cuore della Hudson Valley. L’ampliamento di 1.200 metri quadrati su tre livelli, progettato dagli architetti Alberto Campo Baeza e Miguel Quismondo, ha aperto le porte al pubblico il 14 settembre. Il padiglione, che ospiterà le mostre temporanee e va ad aggiungersi all’edificio preesistente in cui è esposta la collezione di Arte Povera dei fondatori Nancy Olnick e Giorgio Spanu, rappresenta un passo significativo nell’ampliamento dell’offerta del museo che qui esplorerà nuove aree dell’arte italiana.
Tra Michelangelo Pistoletto e Mario Schifano
Entrando, i visitatori vengono accolti da un’opera di Michelangelo Pistoletto, commissionata dai fondatori proprio per questo spazio: applicata su uno specchio c’è la fotografia a dimensione naturale dei genitori di Nancy Olnick sullo sfondo degli spazi del museo che si riflettono intorno a loro. Si tratta di un omaggio della fondatrice ai genitori, da sempre innamorati dell’Italia (lo scatto usato da Pistoletto è stato catturato proprio a Roma), e in particolare al padre Robert, cui il nuovo padiglione è intitolato. L’opera crea anche un legame ideale con la collezione permanente e l’edificio originario del museo, dove al momento è installato un progetto speciale su Pistoletto che ne celebra i 90 anni.
Lo spazio al piano terra è diviso in due bracci. Da un lato c’è la mostra Mario Schifano: The Rise of the ‘60s, curata da Alberto Salvadori, una retrospettiva del lavoro dell’artista italiano degli anni ’60 e ’70. Attraverso oltre 80 opere provenienti da collezioni private la mostra riesce a tracciare il percorso di Schifano nella creazione di quello stile e quei contenuti che rendono la sua opera unica. La mostra si sviluppa su due livelli, con la galleria al piano inferiore dedicata a tele di grandi dimensioni.
La collezione Olnick Spanu e i vetri di Murano
Nell’altro braccio dello spazio, in un ambiente cubico con negli angoli aperture che lasciano entrare la luce naturale, è installato il progetto speciale Ettore Spalletti: Parole di Colore. Tele e sculture monocrome dell’artista abruzzese si inseriscono nello spazio bianco e luminoso con naturale leggerezza creando un effetto di spaesamento sensoriale. Al piano di sotto, oltre alla seconda galleria che ospita la mostra di Schifano e che affaccia su un pozzo luce in cemento, c’è una galleria più piccola in cui, in teche a tutta larghezza sono esposti vetri di Murano disegnati da Carlo Scarpa. Un omaggio ai primi approcci della coppia Olnick-Spanu al collezionismo: proprio i vetri di Murano, infatti, furono tra i primi acquisti dei due.
La caffetteria di Luca Galli
Oltre alle mostre, il nuovo padiglione dispone anche di un bookshop, una caffetteria che servirà i piatti italiani ideati dallo chef Luca Galli e un patio affacciato sugli orti e giardini che circondano gli edifici, oltre che sul recinto che accoglie gli asinelli sardi diventati simbolo di questo museo. Attraverso una scala che scende tra i prati del parco, il nuovo padiglione si collega con il vecchio dove, in occasione dell’inaugurazione, è stata reinstallata la collezione permanente, facendo posto a 14 lavori di Arte Povera che non erano ancora stati esposti.
Il Robert Olnick Pavilion è stato inaugurato il 10 settembre con un evento speciale con musica dal vivo, cibo e bevande, a cui hanno partecipato centinaia di persone e tutta la comunità italiana di New York e che è stato occasione per i fondatori Nancy Olnick e Giorgio Spanu e per il direttore Vittorio Calabrese di ricordare il proprio impegno per la promozione dell’arte italiana all’estero. Il nuovo padiglione è una testimonianza di questo impegno e una gradita aggiunta alla già vivace scena artistica della Hudson Valley. Con le decine di eventi in programma, inoltre, lo spazio vuole rafforzare l’offerta di Magazzino rivolta alla comunità locale e continuare ad avvicinare il pubblico di queste aree all’arte e alla cultura italiane.
Maurita Cardone
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