La casa in cui è nato Salvador Dalí (Figueres, 1904 – 1989)è stata trasformata in un museo che regala ai visitatori un’esperienza immersiva, in cui gli intimi spazi familiari dell’artista si riempiono di opere d’arte e installazioni. Casa Natal Dalí sorge in un grande condominio a quattro piani del XIX Secolo al numero 6 di Carrer Monturiol, a Figueres in Catalogna. Qui l’artista e la sua famiglia hanno vissuto fino a quando Dalí aveva otto anni.
Casa Natal Dalí a Figueres. La genesi del museo
Il museo si presenta ai visitatori come un’esperienza immersiva accompagnata da video, installazioni e opere d’arte che raccontano i primi di vita dell’artista. “Figueres è il luogo in cui Dalí è diventato quello che è stato. La Casa Natal Dalí è un luogo dove i visitatori possono comprendere le sue relazioni familiari e le sue prime influenze, e l’importanza del paesaggio locale che ha poi ispirato la sua pratica artistica”, racconta Eduard Bech, direttore della Casa Natal Dalí. L’appartamento di cinque stanze dove visse la famiglia è stato conservato come era un tempo. I pavimenti dell’abitazione sono tutti originali, in stile Art Nouveau, e il bagno e la cucina sono rimasti immutati. Nella galeria – un tempo la veranda finestrata che la famiglia utilizzava come soggiorno – oggi ci sono installazioni audiovisive che raccontano del piccolo Dalí che, a sei anni, iniziò a disegnare. Si può visitare anche l’austera camera da letto dove nacque Dalí, ricreata secondo le sue stesse descrizioni, con un antico letto in legno sotto una riproduzione del Cristo di Velasquez. In tutti gli ambienti sono presenti fotografie, video proiezioni e pannelli caleidoscopici che illustrano la vita di Dalí.
Il progetto e gli obiettivi di Casa Natal Dalí
Il progetto di ristrutturazione e riprogettazione dell’edificio è durato cinque anni, e sono stati spesi quattro milioni di euro per portare a termine il programma. “Il nostro obiettivo fin dall’inizio era quello di portare in città qualcosa che permettesse alle persone di comprendere più da vicino Salvador Dalí”, continua Bech. “Per raggiungere questo scopo, il team che lavora nel museo si è impegnato in un processo di benchmarking, per determinare cosa volevamo che fosse questo spazio. Questo ha comportato l’analisi di tutti gli spazi dedicati a Dalí che già esistono nel mondo – ovviamente compreso il Triangolo Dalí qui nell’Empordà”. È così che si è deciso di concentrare l’attenzione sulla vita privata del personaggio pubblico che già tutti conoscono.
Gloria Vergani
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati