La famosa gallerista Selma Feriani apre un nuovo spazio culturale vicino a Tunisi
In attività dal 2013 a Londra e a Sidi Bou Saïd, Feriani amplia l’attività culturale con un nuovo hub culturale affacciato su un lago, pochi chilometri a nord est dalla capitale tunisina, primo spazio del genere in Nord Africa. Apre una personale dell’artista tunisino Nidhal Chamekh
Nel gennaio 2024, la gallerista Selma Feriani aprirà a Tunisi un nuovo grande spazio culturale che sostituisce la galleria di Sidi Bou Saïd, e che si affianca all’attività negli spazi temporanei londinesi. Progettato da Chacha Atallah, che ha lavorato in Giappone per Shigeru Ban e per Kengo Kuma, e a Parigi con Barto+Barto e Marc Mimram, si tratta di una realtà, la prima del genere in Nord Africa, che ospita una biblioteca, una libreria e uno spazio espositivo, mentre il giardino adiacente sarà un museo della scultura contemporanea en plein air. L’intero complesso è stato concepito secondo i più alti standard museali, e ospiterà ricchi programmi pubblici ed educativi ponendo particolare enfasi sulle comunità locali.
La nascita di questo nuovo spazio culturale rientra nel più ampio progetto di sviluppo di una rete culturale significativa per artisti emergenti e affermati provenienti dalla Tunisia e da altri Paesi africani e mediterranei. L’edificio porta il nome della gallerista stessa, ed è stato progettato secondo criteri di edilizia sostenibile, l’edificio utilizza l’energia solare e, per far fronte a prolungati periodi di siccità, dispone di un sistema integrato di raccolta dell’acqua piovana.
La mostra di Nidhal Chamekh inaugura il nuovo spazio di Selma Feriani
Dal 25 gennaio al 7 aprile 2024, la galleria del centro culturale ospiterà la personale dell’artista tunisino residente a Parigi Nidhal Chamekh. La sua ricerca artistica si muove all’intersezione tra il vissuto quotidiano e la cornice politica, passato e presente: spaziando dal disegno alle installazioni, dalla fotografia ai video, il lavoro di Chamekh analizza la costruzione dell’identità contemporanea. Le sue opere sono state esposte alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Aïchi, alla Biennale di Yinchuan, alla Biennale di Dakar.
Per la mostra Et si Carthage… / And what if Carthage… curata da Kathryn Weir, Chamekh realizzerà buona parte delle opere a Tunisi nello spazio L’Atelier della galleria, ispirandosi alla poesia dello scrittore e teorico Édouard Glissant dedicata alla città di Cartagine. Poiché, narra la tradizione, i romani sparsero sale nero sulle sue rovine per impedirne la rifondazione e in modo che nulla potesse più crescere sul suo suolo, lo scrittore francese immaginò invece, nella raccolta Sel noir (1960) quali storie avrebbero potuto svilupparsi se ciò non fosse mai accaduto. Basandosi su questa riflessione, il nuovo corpus di lavori di Chamekh afferma questo potenziale rigenerativo di storie non raccontate.
Niccolò Lucarelli
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