La nuova vita del Museo dell’Esercito polacco a Varsavia

Completato l’iter di costruzione della prima delle due porzioni del museo che nella capitale polacca vuole ricordare e rendere omaggio alla storia e alle gesta dei militari polacchi. Il progetto porta la firma dello studio locale WXCA

Ospitato a Varsavia nell’area della Cittadella fortificata (non più esistente ma risalente al 1830), già caserma della Guardia reale, il nuovo Museo dell’Esercito polacco è stato recentemente aperto. Fondato nel 1920, il Museo è stato ospitato fino al 1934 in alcune sale del Museo Nazionale; poi, dal 1934, aveva trovato casa sulla grande arteria Aleje Jerozolimskie. Dopo cinque anni di cantiere, la nuova sede ha recentemente aperto al pubblico, all’interno di una vasta area di 30 ettari su cui insiste anche un parco. Prossimamente, a fianco del Museo militare sorgerà anche il Museo di Storia polacca, dando così vita a un maxi complesso culturale.

Il nuovo Museo dell’Esercito polacco

Progettata dallo studio di architettura WXCA e dallo studio di ingegneria Buro Happold, la nuova sede del Museo dell’Esercito Polacco è composta da due nuovi edifici: situati uno di fronte all’altro, chiudono la rappresentativa Piazza della Guardia, a sua volta situata nella parte centrale di quella che fu la Cittadella ottocentesca. La struttura lascia ancora oggi chiaramente intuire l’impianto della precedente caserma della Guardia di re August Stanisław Poniatowski, progettata da Jan Zygmunt Deybel e immortalata negli acquerelli di Zygmunt Vogel. Il progetto di ampliamento connette la storia della città, e del Paese nel suo complesso, con il contesto urbano contemporaneo. Attualmente è aperto al pubblico l’edificio sul lato meridionale, composto da otto blocchi per circa 6.000 metri quadrati di superficie espositiva; in copertura è presente un tetto verde, che ricalca l’ambiente naturale del parco circostante. Quattro dei blocchi ospitano una parte della collezione permanente, che abbraccia un arco temporale dagli inizi dello stato polacco fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il quinto blocco è stato predisposto come luogo per mostre ed eventi temporanei. Gli ultimi tre blocchi sono destinati a spazi di servizio e uffici, con una parte amministrativa; presente anche un teatro in grado di ospitare 100 persone. Tecnicamente, il soffitto e il tetto in cemento forniscono una massa termica che stabilizza la temperatura interna, mentre per il riscaldamento e il raffreddamento è stato ideato un sistema a basso consumo energetico tramite uno scambiatore geotermico, composto da 91 pozzi verticali situati a una profondità di 150 metri, che funzionano in combinazione con pompe di calore.

Un interno del Museo Militare. Photo WXCA
Un interno del Museo Militare. Photo WXCA

Il nuovo Museo dell’Esercito polacco. La collezione

Il Museo è una degna cornice per le ricche collezioni e la sede del Museo del XXI secolo. Oltre alle sale espositive, è presente un magazzino dei reperti e moderne sale multimediali e per conferenze, grazie alle quali il Museo offrirà anche un’ampia gamma di eventi culturali e attività didattiche”, precisa una nota del Ministero della Difesa. L’istituzione museale vanta infatti una collezione di oltre 300.000 reperti, dai francobolli ai carri armati, dalle armi bianche ai fucili e ai cannoni, che saranno in larga parte ospitati nell’edificio nord, ancora in costruzione. Lo scopo è quello di diffondere, anche attraverso mostre temporanee, la storia e le gesta dei militari polacchi, il cui valore in battaglia non è mai stato in discussione, al punto che si sono battuti sui teatri operativi di tutta Europa e persino in Nord Africa, nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Non casualmente, la prima delle mostre temporanee attualmente ospitata nell’edificio si intitola Mille anni di gloria delle armate polacche e ne ripercorre le campagne dagli albori della storia nazionale fino al XX Secolo.

Niccolò Lucarelli

https://muzeumwp.pl

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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