La Capitale Europea della Cultura 2024 è in Norvegia. Il programma di Bodø
Fra arte, performance, valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico norvegese: aperto da una cerimonia e un concerto alla Stormen Concert Hall, il programma coinvolgerà non solo il capoluogo, ma tutta la regione del Nordland
Già membro dell’ICORN (International Cities of Refuge Network, l’organizzazione indipendente di città e regioni che offre rifugio a scrittori, giornalisti e artisti a rischio di persecuzione) Bodø vuole rafforzare a sua presenza sulla scena culturale, e l’anno da Capitale Europea della Cultura è l’occasione giusta, soprattutto perché pensato come obbiettivo a lungo termine. Ad esempio, è stato sviluppato un ottimo rapporto con il Museo Nazionale Estone di Tartu, altra Capitale della Cultura per il 2024. Il legame fra l’Estonia e la Norvegia settentrionale è diventato una risorsa, non solo attraverso le collaborazioni artistiche, ma anche attraverso collegamenti culturali come la lingua e la storia, collegamenti generalmente trascurati e sconosciuti fino a poco tempo fa, ma appunto riscoperti e valorizzati per questo grande progetto, il cui budget complessivo ammonta a 310 milioni di corone norvegesi (27 milioni di Euro), erogati in gran parte dall’amministrazione cittadina e dalla contea di Nordland, mentre i principali sponsor privati sono Bodø Energi, che sostiene il progetto con 24 milioni di corone norvegesi, e Samfunnsløftet, che partecipa con 50 milioni.
I musei in Norvegia e il programma culturale
La valorizzazione della cultura norvegese è al centro del programma, e alcuni degli eventi più importanti verteranno sulla figura dello scrittore Knut Hamsun, personaggio assai controverso perché, pur essendo il padre della letteratura norvegese moderna fu anche un ardente sostenitore della Germania nazista. Noto antisemita, Hamsun lodò gli sforzi della Germania durante la Seconda guerra mondiale e fu in amicizia con nazisti di alto rango, tra cui Hitler e Goebbels (a quest’ultimo donò la medaglia del Premio Nobel). Messy Corners/ The Controversial Hamsun è la mostra che dal 15 marzo sarà ospitata presso l’Hamsun Centre di Hamarøy. Inoltre, si svolgerà dal 4 al 10 agosto si svolgerà la serie di incontri Hamsunsdagene (I giorni di Hamsun), dove intellettuali e ricercatori si confronteranno su questo controverso personaggio.
Nell’ottica di riscoperta della cultura Sámi (dopo che la prima settimana di febbraio ha visto una serie di eventi ad essa dedicati), il Bådåddjo Musea (il museo civico), diventa appunto il museo Sámi. La prima mostra, che aprirà al pubblico il 24 aprile, sarà curata da Kristoffer Dolmen ed esporrà oltre 200 manufatti provenienti da tutta la vasta area (fra Norvegia e Finlandia) abitata da questo straordinario popolo di allevatori di renne che ha con la natura un rapporto ancora oggi ancestrale e profondo.
La Norvegia fra cibo e paesaggio naturale
Altri interessanti progetti del cartellone della Capitale Europea rivolgono l’attenzione ad altri aspetti della cultura e delle tradizioni norvegesi. Il cibo è una di queste, e il progetto Feeding Europe è stato pensato per inserire il cibo artico sulla mappa culinaria; si tratta di una mappatura dei produttori regionali, delle materie prime e dei prodotti locali, in modo da creare nuove “rotte” alimentari e valorizzare le tradizioni locali. Nel corso dell’anno si terranno, in varie località del Nordland (ma anche all’estero), una serie di road-show gastronomici, con la partecipazione di affermati ristoratori norvegesi. Inoltre, all’interno del Mosjøen il festival gastronomico più piccolo ma più emozionante della Norvegia che si tiene in settembre, nei giorni del 13 e 14 ci sarà Arktisk Mat, una serie di incontri e tavole rotonde sulla cultura gastronomica norvegese.
Norvegia significa anche natura, e dal 3 al 4 aprile, nelle cittadine di Bodø e Vega si terrà Sound of Silence, un simposio sotto l’egida dell’Unesco che prevede una serie di eventi sul clima, sugli uccelli marini in via di estinzione, sulla cultura costiera e sulla natura, per celebrare i 20 anni di Vega come Patrimonio dell’Umanità. Il programma include l’installazione Allhavet, momento artistico che vede la collaborazione fra l’artista Maja Nilsen e la compositrice Kristine Tjøgersen, e che combina opere d’arte e una nuova composizione orchestrale.
Ancora sul versante paesaggistico, la Nordlandsruta (la rotta escursionistica del Nordland), che corre per 650 chilometri lungo il confine con la Svezia, toccando le tre montagne più grandi della Norvegia settentrionale, il secondo lago più grande della Norvegia, sei distretti di allevamento delle renne, vari ghiacciai e paesaggi naturali unici, dal 17 luglio al 17 agosto sarà animato da concerti, mostre d’arte ed eventi vari, in alcune località del percorso.
Il Nordland e l’Italia
In occasione di Bodø 2024 verrà presentato il progetto della Via Querinissima, che mira a stabilire un nuovo itinerario culturale (sotto l’egida del Consiglio d’Europa), tra le Isole Lofoten e Venezia. Tutto ha inizio dalla figura di Pietro Querini, mercante veneziano del XV Secolo, che un giorno del 1431 incontrò una terribile tempesta al largo delle coste francesi mentre navigava verso Bruges, e nel gennaio del 1432, dopo settimane alla deriva in mare, toccò terra sull’isola di Røstlandet, che compone l’arcipelago delle Lofoten, all’estremità settentrionale del Nordland. Dopo un soggiorno di tre mesi, nel corso dei quali familiarizzò con la cultura locale, tornò a Venezia dove introdusse lo stoccafisso, ancora oggi un ingrediente importante della cucina veneta. Un legame, quello tra il Veneto e le Lofoten, ancora molto vivo, che appunto la Via Querinissima contribuirà a rafforzare.
Niccolò Lucarelli
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