Mentone, prima località della Costa Azzurra che si incontra oltre il confine di Ventimiglia, è nota per avere uno dei climi migliori di Francia. Protetta immediatamente alle spalle da una cerchia di montagne che si innalzano repentinamente oltre i mille metri di altitudine è protetta dai venti settentrionali delle Alpi. Non a caso alcuni tratti di questa prima parte del litorale francese sono conosciuti con l’appellativo di Petite Afrique. Un microclima che ha interessato fin dal XVIII secolo i primi villeggianti invernali, soprattutto inglesi, fra cui alcuni appassionati di botanica. Qui gli anglosassoni hanno cominciato a creare spazi verdi introducendo specie tropicali e subtropicali, facendo diventare Mentone una delle capitali mondiali della cultura del giardino.
Ancora oggi, nonostante a partire dal secondo dopoguerra ci sia stato uno sviluppo urbanistico che ha cambiato il volto del litorale, la città è una vera e propria serra a cielo aperto con innumerevoli giardini pubblici e privati. La natura – governata dalla mano dell’uomo – crea paesaggi dove varie specie di palme si mescolano a uliveti centenari e le piante dell’emisfero australe crescono fianco a fianco alle specie tipicamente mediterranee.
Proponiamo un itinerario botanico per scoprire i più bei giardini di Mentone che sono oggi di proprietà comunale, del Conservatoire du Littoral e del Museo di Storia Naturale e sono riuniti nell’Association pour la sauvegarde des Jardind d’Exception du Mentonnais (ASJEM), che comprende anche i giardini italiani di Villa Hanbury e Boccanegra.
Il giardino botanico di Val Rahmeh
Sir Percy Radcliffe, un ufficiale dell’esercito britannico, acquista un terreno nel quartiere di Garavan e si installa qui nel 1905 assieme alla moglie Rahmeh (“tranquillità” in arabo-persiano) da cui il domaine prende il nome. In uno spazio di circa un ettaro e mezzo, arricchito di fontane e bacini d’acqua, crescono circa 1.700 specie vegetali tra cui molte rare o in pericolo di estinzione come la Sophora toromiro, originaria dell’Isola di Pasqua o il Cipresso del Tassili. Appartato in un piccolo vallone, lontano dai rumori urbani, questo giardino è gestito dal Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi che ne ha fatto un importante sito di acclimatazione.
Il Giardino Fontana Rosa
L’itinerario prosegue verso una villa con giardino costruita nel 1875 e abitata a partire dal 1922 da Vicente Blasco-Ibáñez, agitatore politico, scrittore e cineasta spagnolo, nativo di Valencia. La proprietà, all’epoca ancora circondata dalla campagna di Garavan, invita ad una passeggiata fra pergolati, luoghi di sosta ombreggiati, bacini, fioriere e pergolati con vista sul mare. Nelle intenzioni di Blasco-Ibáñez queste scenografie alludevano ai paesaggi valenziani della sua infanzia. Tipica di Fontana Rosa, un giardino classificato come Monumento Storico, è l’atmosfera arabo-andalusa con le piastrelle di ceramica dai colori vivaci e i busti dedicati agli scrittori amati da Blasco-Ibáñez che gli hanno meritato l’appellativo di Jardin des romanciers.
Domaine des Colombières
Proseguendo l’itinerario verso l’alto si attraversa il Parc départemental du Pian, un uliveto con piante centenarie di fronte al mare dove ogni primavera vengono portate a pascolare greggi di pecore per la gestione naturale del terreno. Il Domaine des Colombières che domina la baia di Garavan è una delle più riuscite realizzazioni di Ferdinand Bac, scrittore, artista e paesaggista della Belle Époque. L’idea è quella di far sperimentare al visitatore un viaggio iniziatico sul tema del Mediterraneo fra statue, ulivi ultracentenari che convivono con pini, cipressi e un carrubo millenario.
Clos du Peyronnet
L’ultimo indirizzo imperdibile nel quartiere di Garavan è il Clos du Peyronnet, un giardino di mezzo ettaro dove la famiglia Waterfield colleziona da più generazioni oltre 600 specie di piante subtropicali e mediterranee. In particolare si distingue per un’importante collezione di bulbi dell’Africa meridionale. I numerosi bacini formano una vera e propria scala d’acqua che scende scenograficamente verso il Mediterraneo. Il Clos è un giardino privato ed è aperto da aprile a giugno e da settembre a ottobre, unicamente per visite guidate su prenotazione.
Villa Maria Serena
Poco distante, praticamente sul confine italiano, nella zona denominata la Petite Afrique dominata da alti balzi rocciosi, si trova la villa costruita su progetto di Charles Garnier (l’architetto dell’Opéra di Parigi) alla fine del XIX secolo. In questo punto il clima è particolarmente mite, il più temperato di Francia, e il giardino che circonda la villa è ricco di palmeti, cycas e begli esemplari di dracena.
Serre de la Madone
Spostiamo ora un po’ più distanti dal litorale sulla strada che porta verso Gorbio, uno dei bei villaggi arroccati dell’immediato entroterra. Il Giardino di Serre de la Madone è stato iscritto nella lista dei Monument Historiques nel 1990 ed è stato acquisito dal Conservatoire du Litoral nel 1999. Ciò testimonia l’importanza di questo sito, divenuto un luogo di acclimatazione di piante rare da quando Lawrence Johnston, a partire dal 1924, ha cominciato ad arricchirlo con specie raccolte nel corso dei suoi viaggi. Questo grande giardiniere, noto anche per essere stato il proprietario e garden designerdi Hidcote Manor, in Inghilterra, ha saputo acclimatare piante come la Mahonia, originaria della Cina, e valorizzare essenze come il Fico del Sicomoro, reminescenza biblica. I grandi spazi, 7 ettari complessivi, ospitano importanti collezioni, fra cui una particolarmente rilevante di Proteaceae che offrono ai visitatori delle bellissime fioriture, con forme e colori sorprendenti.
I giardini del centro città
Anche in pieno centro, Mentone riserva delle incredibili sorprese agli appassionati di botanica. Gli stessi “palace”, hotel di lusso costruiti nel periodo della Belle Époque per ospitare in inverno i danarosi ospiti provenienti da tutta Europa, conservano spazi lussureggianti. Gli esempi più significativi degli angoli esotici immaginati dagli Inglesi come riflesso del loro potere coloniale sono quelli del Riviera Palace, del Winter Palace o dell’Imperial. Ancor più sorprendente il parco di un ettaro attorno al Palais Carnolès, antica residenza dei principi di Monaco. Passeggiando fra i vialetti si possono osservare 137 varietà di agrumi, dagli aranci, ai Kumquats, dai pompelmi ai limoni. E proprio i limoni sono un vanto d’orgoglio locale. Protetto dalla IGP dal 2015, ma coltivato in zona fin dal XV secolo, il Limone di Mentone si distingue per la sua forma allungata, per la dolcezza del gusto e per la scorza ricca di oli essenziali. Ogni anno viene festeggiato dalla Fête du Citron, nel 2024 arrivata alla 90.a edizione (fino al 3 marzo). Come ogni febbraio i Jardin Biovès, che si allungano per 800 metri in pieno centro, sono lo scenario per le incredibili sculture che prendono vita, dopo migliaia di ore di lavoro e l’impiego di circa 120 mila tonnellate di agrumi (non locali, ma provenienti in prevalenza dalla Spagna e riutilizzati a fine manifestazione). Quest’anno il tema è la Grecia antica culla dei giochi olimpici. Non poteva essere diversamente nell’anno in cui la Francia ospita le Olimpiadi.
Per informazioni sulle aperture dei giardini e le visite guidate: Office de tourisme Menton, Riviera et Merveilles, 8 avenue Boyer (palais de l’Europe); www.feteducitron.com
Dario Bragaglia
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