L’incredibile Casa delle bambole della Regina Maria compie 100 anni. La mostra a Windsor
Progettata da uno degli architetti più in voga dell’epoca, richiese il lavoro di 1.500 tra artisti, artigiani e scrittori che produssero inediti libri in miniatura. Alta più di un metro e mezzo, è dotata di elettricità, acqua corrente, ascensori funzionanti e una miriade di oggetti da studiare. Per tutto il 2024 in mostra a Londra
La notizia delle ultime settimane, per gli appassionati delle storie e dei luoghi della Corona inglese, è l’apertura della celeberrima Centre Room di Buckingham Palace, per la prima volta accessibile al pubblico a 175 anni dalla sua realizzazione, per volontà di re Carlo III. Più nota per il balcone a cui la stanza introduce la Royal Family “in vetrina” per i suoi sudditi durante le cerimonie ufficiali, la Centre Room data all’ampliamento del palazzo reale londinese con la costruzione dell’ala est voluta, quasi due secoli fa, dalla Regina Vittoria e dal Principe Alberto. Fu Alberto, all’epoca, a suggerire di realizzare anche lo stretto balcone, utilizzato a partire dal 1851, per salutare le truppe durante la guerra di Crimea.
Il tour delle attrazioni reali a Londra: apre al pubblico la Centre Room
Negli ultimi cinque anni la “east wing” è stata oggetto di lavori di ristrutturazione, ora completati, che hanno portato Re Carlo a proporre l’apertura in via sperimentale degli ambienti appena rinnovati, fino al 29 settembre. I visitatori più pronti a cogliere l’occasione (i biglietti, al costo di 75 sterline ciascuno, sono già sold out) potranno dunque muoversi all’interno della Centre Room, apprezzando però la vista reale solo dall’interno, guardando attraverso le porte finestre che danno verso The Mall, per l’impossibilità di mettere in sicurezza il balcone. Se l’esperimento dovesse rivelarsi un successo, però, il percorso sarà disponibile in modo permanente a partire dal 2025.
La storia della Casa delle bambole della Regina Maria
E però c’è una curiosità nascosta tra le stanze di un’altra residenza reale, il Castello di Windsor, a meritare l’attenzione di chi visita Londra durante l’estate. Si tratta della più grande casa delle bambole mai realizzata al mondo, fatta costruire per la regina Maria (1867-1953) – moglie di Giorgio V – esattamente cento anni fa, nel 1924. In occasione del centenario dell’insolito cimelio, oggi nel tesoro del Royal Collection Trust, per tutto il 2024 la casa delle bambole è protagonista di una mostra speciale a Windsor, che permette di scoprirne aneddoti, dettagli e l’incredibile vicenda della sua realizzazione, a cui contribuirono 1.500 tra artisti e artigiani dell’epoca (250 artigiani, 60 decoratori, 700 artisti e 600 autori). L’edificio, miniatura di una tipica dimora in stile Edwardiano di inizio Novecento, contiene infatti centinaia di oggetti, come libri inediti scritti a mano da autori del tempo (alti 4 centimetri, si possono sfogliare e leggere, tra saggi, poesie, ricette: parteciparono alla stesura anche Arthur Conan Doyle – con una nuova storia della saga di Sherlock Holmes – e Thomas Hardy), suppellettili, strumenti musicali funzionanti; è dotato di elettricità, acqua corrente e ascensori funzionanti.
Un’opera architettonica in miniatura
L’opera fu completata tra il 1921 e il ’24, voluta dalla principessa Maria Luisa per omaggiare la Regina consorte, amante delle miniature. Fu poi presentata al popolo inglese come dono per la fine della Prima Guerra Mondiale: in pubblico fu svelata per la prima volta a Wembley, in occasione dell’esposizione dedicata alle colonie britanniche del 1924. A progettarla fu l’architetto Edwin Lutyens, che ripose nel piano di costruzione la stessa cura che avrebbe messo nell’ideazione di una casa reale, solo in scala 1:12.
Dunque il modello, perfettamente conservato, è alto complessivamente 1 metro e mezzo, e si articola in diversi piani che si possono apprezzare in dettaglio in spaccato, curiosando tra biblioteca e sala da pranzo, cucina e dispensa, ambienti di rappresentanza e stanze private della coppia reale, dove spiccano copie degli arredi originali delle residenze di famiglia; ma anche un giardino rigoglioso e un garage con bici e vetture.
Oggi la casa delle bambole di Queen Mary si scopre in una stanza del Castello di Windsor progettata all’epoca sempre da Lutyens, e recentemente restaurata.
Curiosando nella casa delle bambole della Regina Maria: la mostra
Gli amanti dei dettagli, come si intuisce, non restano delusi. Nell’incredibile campionario di miniature create per l’occasione spiccano un pianoforte con tasti funzionanti, una macchina per cucire Singer anch’essa funzionante, “elettrodomestici” all’avanguardia per l’epoca, come il primo modello di scopa elettrica di Hoover. E ancora accessori preziosi da toeletta, repliche dei gioielli della Corona, ritratti dei Reali, servizi da tè. Alla dispensa è stata dedicata particolare cura, tra confezioni di biscotti, barattoli di senape, marmellate e una fornitissima cantina con oltre 1.200 bottiglie tra vini, liquori e birre, riempite con un contagocce. Le “bambole”, invece, non ci sono mai state.
La mostra del centenario – curata da Kathryn Jones (33 sterline per visitarla) – si arricchisce, inoltre, di un’aggiunta che celebra il lavoro certosino di autori e artigiani del tempo attraverso venti nuovi libri in miniatura realizzati da autori e autrici contemporanei, su commissione della Regina Camilla.
Livia Montagnoli
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