Il collettivo femminile What, How & for Whom alla direzione artistica dello Skulptur Projekte 2027 di Münster
Basato a Zagabria, il collettivo WHW ha 25 anni di attività alle spalle e sostiene il collettivismo, il femminismo e l’antifascismo. Guiderà la rassegna ideata da Kasper König nel 1977 all’insegna di uno spazio pubblico che diventa “transnazionale” e inclusivo
La nascita dello Skulptur Projekte, a Münster, si deve all’intuizione di Kasper König, curatore tedesco (ma anche collezionista e docente) recentemente scomparso, dopo una lunga malattia, all’età di 80 anni.
Era il 1977 quando König ideò la manifestazione con la complicità di Klaus Bussmann, allora direttore del Westfälischen Landesmuseum, dotando la cittadina della Renania settentrionale celebre per la sua storica università del più grande evento di arte pubblica in Europa.
La storia dello Skulptur Projekte di Münster
Peculiare fu la scelta della cadenza temporale che ancora scandisce il succedersi delle diverse edizioni: rifiutando il modello “biennale”, la rassegna si svolge ogni dieci anni e si protrae per cento giorni, proponendosi di fare il punto sulla pratica scultorea e installativa degli artisti contemporanei e scegliendo lo spazio urbano come luogo privilegiato di esposizione e di interazione con il pubblico.
Sono infatti numerose le opere d’arte, in gran parte sculture e grandi installazioni site-specific, che invadono la città tedesca in occasione dell’evento, popolando non solo il centro abitato, ma anche i parchi e la campagna che circonda Münster. Alcune, acquistate dalla municipalità o da aziende private al termine della mostra, sono diventate patrimonio permanente della città, dove oggi si incontrano lavori di Lothar Baumgarten, Rebecca Horn, Bruce Nauman, Claes Oldenburg, Donald Judd, Rosemarie Trockel e molti altri artisti di fama internazionale.
L’eredità di Kasper König e la nuova direzione artistica della rassegna
L’ultima edizione, nel 2017 – ancora con Kasper König nel ruolo di direttore artistico, coadiuvato dalla curatrice Britta Peters – propose persino uno sdoppiamento su due fronti della rassegna in collaborazione con lo Skulpturenmuseum Glaskasten di Marl, a una sessantina di chilometri dalla città, per riflettere sui contesti e sui luoghi dell’azione artistica nello spazio pubblico nell’ambito di un prolifico scambio intercittadino (pur rivelandosi sottotono alla prova dei fatti). Ma la sede di riferimento resta il LWL Museum of Art and Culture, che in vista del 2027, per la prima edizione dopo la scomparsa di König – comunque già ritiratosi dalla direzione artistica dell’evento al termine della mostra del ’17 – annuncia ora il nome del nuovo direttore artistico, cui spetterà il compito di raccogliere l’eredità di König, organizzando la mostra che coincide con il 50esimo anniversario dello Skulptur Projekte. La decisione è maturata a seguito della consultazione di 120 esperti, che hanno presentato le proprie proposte al comitato di ricerca internazionale indipendente incaricato di scegliere la proposta più idonea.
Il collettivo femminile What, How & for Whom alla guida dello Skulptur Projekte 2027
E la preferenza si è concentrata sul collettivo femminile What, How & for Whom, formato da Ana Devic, Nataša Ilic, Sabina Sabolovic e Dejan Kršic (quest’ultima non sarà parte del team curatoriale a Münster). La formazione, nata nel 2000 a partire dall’organizzazione della mostra omonima per i 152 anni del Manifesto comunista, è oggi attiva tra Zagabria e Berlino. Nel nome del collettivo, che risponde a tre fondamentali quesiti economici (What? How? For whom?), è riassunto l’approccio curatoriale, che mutua le stesse domande per riflettere sulla posizione dell’artista nel mercato del lavoro e dell’arte e per pianificare le proprie attività. Oltre a curare mostre e rassegne (come l’undicesima edizione della Biennale di Istanbul) in tutto il mondo, WHW – che dal 2019 al 2024 ha assunto la direzione artistica della Kunsthalle di Vienna – ha fondato nel 2003 la Gallery Nova, realtà no-profit che opera a Zagabria, collaborando con organizzazioni culturali e attivisti per portare all’attenzione della collettività argomenti tabù, favorire il dialogo e promuovere contesti transgenerazionali e internazionali. E da queste posizioni muoverà la direzione artistica dello Skulptur Projekte 2027, prima edizione nella storia della manifestazione guidata da donne.
Come sarà lo Skulptur Projekte di WHW
Raccogliendo l’eredità della rassegna, che da sempre si propone come spazio libero dalle discriminazioni, che mette al centro gli artisti per ispirare un processo di confronto democratico e inclusivo, il collettivo si propone di portare a Münster la sua visione antifascista, femminista, transnazionale (dunque estesa anche alla sfera digitale), nel rispetto del respiro internazionale della manifestazione, però a partire dall’ascolto della comunità locale. Il primo anno di lavoro sarà infatti teso all’ascolto della città e di chi la abita, con l’intenzione di comprenderne il passato e il presente, per farne però una piattaforma da cui riflettere sulle urgenze del nostro tempo, superando la specificità territoriale. “Vogliamo concentrarci sugli artisti e sulla città, ma allo stesso tempo portare proposte artistiche e modi di pensare che qui non si sono ancora visti. Vogliamo affrontare le tensioni sociali e politiche del presente attraverso il nostro lavoro e ci baseremo su un approccio femminista e collettivista, oltre che sui precedenti esperimenti di arte pubblica. Come può oggi l’arte nello spazio pubblico affrontare la fragilità della democrazia e dei rapporti sociali e il cambiamento climatico? Come possiamo aggiornare l’intento pedagogico che lo Skulptur Projekte ha avuto dall’inizio?”.
La libertà dell’arte al centro
La sfida ulteriore sarà di operare in un contesto culturale come quello tedesco fiaccato nell’ultimo anno da interferenze politiche e da un acceso dibattito sociale che hanno portato a defezioni, slittamenti, limitazioni della libertà di espressione e produzione artistica. Il 2027 sarà anche l’anno di Documenta a Kassel, la cui gestazione sta patendo gli effetti di questo clima. Il collettivo WHW, dal canto suo, ha ben chiari i suoi obiettivi: “Il nostro scopo è la liberazione, non la resistenza. La cultura non deve essere influenzata dalla politica e vogliamo creare uno spazio dove tutte le voci sono accettate. Non accetteremo discorsi di odio, razzismo, sessismo ed esclusione”.
Livia Montagnoli
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