Se dovessimo trovare una parola per sintetizzare la quattordicesima edizione della Warsaw Gallery Week (svoltasi tra il 26 e il 29 settembre 2024) potremmo dire: densità. Un continuo susseguirsi di opening, eventi, conferenze e feste hanno reso la città più attiva che mai. Un’edizione, quest’ultima, che è sia stata la più partecipata WGW di sempre per via delle quarantadue gallerie presenti ma anche la più internazionale grazie ad un International Program che ha reso la WGW un evento aperto a tutta Europa e non solo un evento preminente dell’est.
La parola agli organizzatori della Warsaw Gallery Week
Joanna Vitek-Lipka la Direttrice ha puntato molto su questo aspetto: “A Varsavia la storia è ricominciata a partire dalla caduta del muro di Berlino e adesso, se da un lato siamo già una città e un mercato dell’arte ben consolidati, dall’altro c’è ancora la sensazione che qui molte cose non siano possibili. Per questo occorre aprirci e promuovere programmi internazionali come quello di quest’anno con ben 50 partecipanti da tutto il mondo”. Eppure, dopo anni di crescita non sono i numeri a rendere diversa quest’ultima edizione quanto la percezione di consolidamento reso possibile anche dalla partecipazione attiva di diverse Istituzioni rimaste finora spettatrici e che invece si sono rese protagoniste. Tra queste l’Istituto Adama Mickiewicza che ha aperto le sue porte alla città raccontandosi e organizzando eventi. Jacek Sosnowski della galleria Propaganda e tra i fondatori della WGW osserva così i numeri: “La crescita dei numeri è facile da dimostrare – oggi sono 37 le gallerie selezionate e quando abbiamo iniziato erano 14 gallerie che operavano dal basso. Ma non è solo la crescita l’aspetto più interessante del lavoro della WGW per l’ecosistema culturale della città, quanto ciò che facciamo tutto l’anno per le gallerie aiutandole ad espandersi e a svilupparsi”.
L’importanza della Warsaw Gallery Week
È proprio questo aspetto ciò che distingue la WGW da molte altre week similari: la responsabilità verso il futuro che si percepisce un po’ ovunque: un evento che si promette non solo di mettere in mostra artisti affermati e meno affermati, ma di proporsi come una città-arte; una città che si unisce attorno all’obiettivo consolidato di diventare in breve una delle grandi capitali dell’arte, espressione di nuove tendenze, start up creative, gallerie e nuovi filoni d’arte. “A Varsavia oggi si può fare arte” sembra essere il messaggio e a dimostrarlo arrivano esempi come quello della galleria di Gunia Novik aperta soli tre anni fa. In concomitanza con la WGW ha aperto la sua nuova sede, uno spazio di grande contemporaneità in un complesso centrale che presenta altre due gallerie. Gunia, la fondatrice, racconta così la sua idea della WGW: “La WGW crea uno slancio straordinario che riunisce l’intera scena artistica polacca. È un punto culminante nei nostri calendari ed esprime sicuramente la vitalità di Varsavia come città d’arte”.
WGW 24, la panoramica dei migliori eventi
Facendo una breve panoramica delle gallerie che si sono messe in mostra sicuramente va menzionata la galleria Raster, tra le prime gallerie di arte contemporanea di Varsavia e che ha messo in mostra le opere di Aneta Grzeszykowska, un lavoro intenso che esamina le connessioni tra esseri umani, animali e oggetti. La galleria Import Export ha esposto le opere su carta tra il 1943 e il 1949 di Teresa Żarnower, una delle figure più importanti dell’arte avanguardista polacca e di cui le opere sono raramente esposte in Polonia. Foksal Gallery Foundation, forse la galleria maggiore di Varsavia, ha messo in mostra Flowers of Evil personale con le opere di Piotr Uklański e ispirata alla testimonianza di Hermann Göring al processo di Norimberga, in cui affermò: “Ammetto pienamente di avere avuto una passione per il collezionismo di cose… E se dovessero essere confiscate, volevo avere la mia piccola parte“. Uno dei momenti più salienti è stata la proiezione di Ślepowrony presentato dalla galleria lokal_30. Il film co-diretto da Joanna Rajkowska e Robert Yerachmiel Sniderman esplora le complesse relazioni tra gli esseri umani e il mondo animale. La Galleria Ewa Opałka attraverso le opere sviluppate durante gli Anni Novanta da Zbigniew Libera, ha puntato su un altro immaginario, quello di macchine in grado di evolversi in modo indipendente e soggette alle leggi dell’evoluzione. E ancora ci si imbatte sulle opere non convenzionali di Zuza Piekoszewska (Łęctwo), sui dipinti di Grzegorz Pieniak che raffigurano un mondo di fantasia e desideri repressi, HOSgallery, e i delicati ma inquietanti disegni di Iwo Parasiewicz, Piktogram gallery.
Gli eventi collaterali della Warsaw Gallery Week 2024
Da sottolineare la presenza oltre al programma ufficiale della WGW di eventi e programmi paralleli capaci di aggiungere qualità e dinamicità all’esperienza. Uno tra tutti il Crush Club, ideato da Mikolaj Beczek e Philip Ortelli, uno spazio trasversale e composto sia da un’area dedicata all’arte che da un concept bar frutto delle sinergie tra Lupo e Rascal, due tra i luoghi più cool della città.
Le novità per l’edizione 2025
Per concludere un’edizione densa, concrete e di assestamento in vista del 2025, anno in cui aprirà il nuovo edificio del Museo d’Arte Moderna che come dice la Direttrice Joanna Vitek-Lipka “Si tratta di un evento significativo e che rafforzerà posizione di Varsavia in Europa. Speriamo tutti ci aiuterà a costruire un programma internazionale ancora migliore e ad attrarre sempre più ospiti stranieri a Varsavia”. A Varsavia è possibile fare arte e le generazioni che oggi si stanno affacciando all’età adulta riconoscono nell’arte una funzione fondamentale, c’è curiosità e desiderio di essere parte di un qualcosa e questo porterà nei prossimi anni la città ad essere sempre più un hub creativo e contemporaneo.
Dario Nepoti
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