Tra luce e cosmo. La mostra del grande artista James Turrell nel deserto saudita di AlUla 

Il progetto espositivo anticipa i piani dell'artista californiano per l'installazione su larga scala che prenderà forma nel deserto saudita nei prossimi 4 anni. A questo si aggiunge la pre apertura di Villa Hegra, la nuova istituzione culturale che sancisce l'alleanza culturale tra Arabia Saudita e Francia

Si estende per 65 chilometri quadrati il deserto di AlUla, una enorme distesa di sabbia, roccia e canyon in Arabia Saudita che negli ultimi tempi è stato al centro di un grande progetto culturale: Wadi AlFann. In italiano “Valle delle Arti”, il progetto è istituito con l’obiettivo di esplorare l’impatto che il paesaggio può avere sia sul processo creativo degli artisti sia sulla percezione dell’arte agli occhi degli spettatori. L’ambizione è quella di diventare una delle destinazioni imprescindibili della Land Art a livello globale, grazie ai grandi progetti installativi che prenderanno forma nei prossimi anni per le vallate: sono stati coinvolti Agnes Denes (Budapest, 1931), James Turrell (Los Angeles, 1943), Michael Heizer (Berkeley, 1944) e dei sauditi Manal AlDowayan (Dhaharan, 1973) e Ahmed Mater (Abha, 1979), tutti sotto la direzione artistica di Iwona Blazwick, già direttrice della Whitechapel Gallery di Londra.

James Turrell ad AlUla

Il primo artista ad anticipare i piani per la sua monumentale installazione è il californiano Turrell, con la mostra Wadi AlFann presents: James Turrell ospitata nello spazio espositivo pop up di fronte alla galleria ATHR (nel quartiere artistico di AlJadidah) fino al 16 aprile 2025. A cura di Michael Govan, CEO del LACMA – Los Angeles Country Museum of Art, il progetto espositivo riunisce anche le opere più importanti realizzate da Turrell nel corso della sua lunga carriera, tra cui Alta, Jubilee e Circul Glass

Wadi AlFann AlUla. Courtesy of the Royal Commission for AlUla
Wadi AlFann AlUla. Courtesy of the Royal Commission for AlUla

L’installazione monumentale di James Turrell ad AlUla in Arabia Saudita

Ho visitato per la prima volta il sito di Wadi AlFann nel 2020 e sono rimasto sorpreso che le formazioni di arenaria sembrassero molto simili a quelle dell’Arizona. Conoscevo molto bene quel tipo di paesaggio e stranamente mi sentivo a casa”, ha commentato Turrell ad Artnet. “Il lavoro immaginato per il deserto saudita sarà composto da due grandi Skyspace e altri due più piccoli, ognuno dei quali affronterà diversi aspetti del cielo”, continua l’artista. “Tutte e quattro le opere coinvolgeranno la luce naturale dell’area, contraddistinta dall’aria secca del deserto e dalla poca umidità che la rende limpida e nitida”. 
Sulla base di queste premesse, il progetto si svilupperà in una sequenza di percorsi, tunnel, camere e scale realizzati nel canyon desertico, con cui l’artista accompagnerà il pubblico in un’esperienza immersiva connettendolo alla terra e al cosmo grazie alle grandi aperture rivolte verso il cielo.

Villa Hegra in Arabia Saudita: tra arte, patrimonio e comunità 

Intanto un mese fa, a pochi chilometri da AlUla, un gruppo di ballerini della Junior Ballet diretto dal coreografo francese Noé Soulier ha danzato nel deserto, tra rocce, sabbia e silenzio assoluto. 
La performance dal titolo Crossing, appositamente pensata per gli spazi non scenici, ha segnato la pre apertura di Villa Hegra, la nuova istituzione culturale saudita – francese e la partnership con l’Opéra national de Paris. 
Il deserto è stato un alleato, perché ha creato uno spazio condiviso tra il pubblico e lo spettacolo. Siamo tutti nello stesso spazio e la sabbia, per esempio, crea una musica molto specifica”, ha spiegato Soulier, ripreso da Euronews.Quando si balla sulla sabbia, si sentono i passi e anche la sabbia vola, quindi produce quasi una sorta di residuo nell’aria. Si vede la traccia del movimento nell’aria”

La necropoli di Hegra. Courtesy Royal Commission for AlUla
La necropoli di Hegra. Courtesy Royal Commission for AlUla

L’asse cultura che unisce Francia e Arabia Saudita

Nata dall’accordo bilaterale firmato il 4 dicembre 2021 dal Ministro della Cultura dell’Arabia Saudita, il principe Badr bin Abdullah Al-Saud e dall’allora Ministro degli Affari Esteri francese Jean-Yves Le Drian, Villa Hegra “aspira a diventare una pietra miliare per lo scambio creativo, unendo i migliori elementi di entrambi i Paesi nell’eccezionale ambiente di AlUla”, spiega a Euronews Fériel Fodil, Amministratore delegato di Villa Hegra. “L’istituzione intende offrire programmi per artisti e ricercatori e farà parte della rete globale delle Ville francesi, che comprende Villa Medici a Roma, Casa de Velázquez a Madrid e Villa Kujoyama a Kyoto”.

Un progetto lungimirante che vede un forte impegno dello Stato francese nel Paese, come si evince dalle visite del presidente Emmanuel Macron fatte ad AlUla nel dicembre 2024 per appurare lo stato dei progetti avviati e le nuove possibili collaborazioni sul territorio. Uno scambio culturale che vede la valorizzazione di entrambi i Paesi, sulla scia della forte crescita e apertura del regno saudita. In questa apertura si inserisce anche l’Italia, o meglio, le sue aziende, organizzazioni e studi di architettura e design presenti sul sito, coadiuvate da un governo pronto a stringere sodalizi istituzionali con uno dei Paesi tra i più rilevanti al mondo in termini di investimenti culturali.

Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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