A Rotterdam il cantiere del Museo Boijmans Van Beuningen apre le porte ai visitatori
Se la vostra passione per l’arte incrocia quella per i cantieri, il Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam ha pensato proprio a voi: in restauro dal 2019, il cantiere del museo è oggi visitabile e attivato dalle opere di sei artisti contemporanei
E se un museo non fosse solo un’impeccabile scatola bianca, ma un luogo ricco di storia raccontata attraverso le sue cicatrici? In occasione del 175º anniversario dalla fondazione, il Museo Boijmans Van Beuningen di Arte Moderna e Contemporanea a Rotterdam invita il pubblico a entrare nel suo cantiere grezzo e incompiuto con il progetto Snakken naar Boijmans (Nostalgia di Boijmans). Questo raro sguardo dietro le quinte ha trasformato il degrado architettonico in un’esperienza multisensoriale, sfidando i confini del museo tradizionale e ridefinendo il ruolo del visitatore nelle istituzioni culturali.
I lavori del Museo Boijmans a Rotterdam
Mentre i lavori in corso nel Museum Park di Rotterdam sembrano non concludersi mai, il Boijmans van Beuningen, chiuso nel 2019 per ristrutturazione e rimozione di amianto, non rimane altro che un vecchio ricordo. Tuttavia, per la prima volta dalla sua chiusura, nell’estate del 2024, il dietro le quinte dell’edificio in costruzione è stato aperto al pubblico. L’idea del progetto “Nostalgia di Boijmans” nasce come parte del Rotterdam Architecture Month e rappresenta una mossa per ricordare al pubblico l’importanza dell’eredità internazionale del museo d’arte.
La visita al cantiere del Museo Boijmans
Durante la mia visita, all’ingresso, indicato da alcune frecce sospese su un’impalcatura, mi è stato consegnato un casco di sicurezza. Sebbene si possa dubitare che sia stato effettivamente adottato per motivi di sicurezza, questo dettaglio è stato indubbiamente una scelta molto “instagrammabile”, come dimostrato dal gran numero di visitatori (me compresa) che all’entrata si sono fatti un selfie con il caschetto. L’interno, benché impeccabile e molto più curato di un vero e proprio cantiere, ha suscitato una certa sorpresa in me e gli altri presenti. Le stanze del museo apparivano spogliate e muri e scale demoliti per la rimozione dell’amianto. Come avremmo dovuto comportarci? Era consentito toccare i muri e le colonne circostanti, o dovevamo mantenere lo stesso religioso rispetto riservato a un museo? E, soprattutto, cosa c’era da osservare? Nonostante l’iniziale confusione, col passare del tempo, ho iniziato a sentirmi più a mio agio e a percepire una sorta di fascinazione per questo stato di degrado. Per una volta, il museo non appariva solo come una scatola bianca, utilizzata come contesto per esporre opere d’arte e oggetti, ma anche come un oggetto degno di attenzione per il suo ruolo storico e sociopolitico.
Le opere esposte nel cantiere
Le opere di sei artisti, Melanie Bonajo, Adrianus Kundert, Elie van Rijckevorsel, Berndnaut Smilde, Esther Tielemans e Johannes Langkamp, sono state efficaci nel mitigare l’atmosfera surreale e il sinistro senso di vuoto. Interagendo con lo spazio circostante, le opere hanno contribuito a dirigere il flusso dei visitatori, facendoli sentire più sicuri e a proprio agio in questo contesto unico.
L’opera di Melanie Bonajo
Per contrastare l’inquietudine e la freddezza di un cantiere vuoto, nessun’altra opera d’arte avrebbe potuto essere migliore dell’installazione multimediale When the Body says Yes di Melanie Bonajo. Realizzata per l’esposizione nella Chiesetta della Misericordia come padiglione olandese alla Biennale d’Arte di Venezia 2022, l’opera si concentra sulla forza dei legami umani, sull’amore e sull’importanza del tatto e la vicinanza fisica. Su morbidi cuscini, circondati da calde tende colorate, i visitatori hanno potuto guardare il video, sentendosi avvolti come in un abbraccio o in un grembo materno.
L’opera di Berndnaut Smilde
Continuando il percorso, in una sala inaccessibile ai visitatori, l’opera 10 seconds of Ether di Berndnaut Smilde non è immediatamente riconoscibile come pezzo d’arte. Sviluppando una tecnica speciale per creare piccole nuvole negli spazi interni, l’artista ha sfidato il freddo e l’umidità, estremamente pericolosi per le opere d’arte esposte in un museo. In questo caso eccezionale, l’opera d’arte ha trovato il suo posto nel museo vuoto, arricchendo l’esperienza multisensoriale e facendo riflettere il pubblico sui fattori climatici che influenzano il museo.
Il progetto “Snakken naar Boijmans” a Rotterdam
Più che una mostra, Snakken naar Boijmans potrebbe essere definita una vera e propria esperienza, che invita il visitatore a partecipare attivamente, piuttosto che rimanere passivo osservatore. Alcuni presenti hanno sollevato dubbi riguardo alla mancanza di un percorso e di una direzione definiti, nonché all’assenza di spiegazioni approfondite riguardo agli artisti e alle opere. Tuttavia, si potrebbe affermare che questa fosse proprio l’intenzione dei curatori di Snakken naar Boijmans, i quali mettendo in discussione il ruolo tradizionale del museo come istituzione autoritaria, hanno permesso ai visitatori di esplorare liberamente lo spazio. Dando loro accesso a un immaginario dietro le quinte, il pubblico si è sentito più coinvolto e partecipe del processo di creazione e condivisione della conoscenza di cui il museo si fa portatore nei confronti dei cittadini.
Il futuro del Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam
Cosa riserva, dunque, il futuro del Boijmans Van Beuningen e in che modo il nuovo progetto architettonico contribuirà alla sua evoluzione? Mentre gran parte dell’archivio del museo è stata trasferita nel famoso Depot accanto al museo, progettato da MVRDV, i piani di ristrutturazione sono stati assegnati a Mecanoo. L’intervento di rinnovamento ed espansione interesserà principalmente il cuore del museo, migliorando la circolazione all’interno delle gallerie e degli uffici. L’ingresso sarà caratterizzato da una piazza centrale che darà accesso a numerose altre parti della struttura. Mancano ancora cinque anni all’apertura definitiva e siamo solo a metà del percorso. Tuttavia, l’evento Nostalgia di Boijmans ha riscosso un successo straordinario, attirando oltre 40mila visitatori e risvegliando il desiderio di riscoprire un luogo simbolo della cultura di Rotterdam e dei Paesi Bassi. Come efficace operazione di promozione mediatica, il progetto ha inoltre stimolato riflessioni sul suo futuro e sul ruolo che il Boijmans Van Beuningen continuerà a giocare nel panorama artistico internazionale.
Linda Del Rosso
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