“Il Louvre è in pessimo stato”. La direttrice Des Cars lancia l’allarme

Una nota riservata diretta al Ministero della Cultura francese mette in guardia contro danni e problematiche gravi, e chiede urgenti ristrutturazioni. Proprio nel mezzo di un momento di grande incertezza politica

“Il Louvre è in pessimo stato“. A parlare è la direttrice del Musée du Louvre, Laurence Des Cars, in una nota riservata (datata 13 gennaio) indirizzata alla ministra della Cultura francese Rachida Dati. La comunicazione, intercettata da Yves Jaeglé de Le Parisien e pubblicata sul quotidiano il 22 gennaio, è allarmante, nei toni e nei contenuti: il museo più grande del mondo ha un disperato bisogno di interventi di ristrutturazione e ripensamento. Un bel problema, visto anche che la nota arriva nel mezzo di un momento di grande incertezza politica ed economica.

I danni che stanno mangiando vivo il Louvre

Ma da quali pericoli Des Cars mette in guardia il Ministero? Nella lettera, pubblicata per intero da Le Parisien (ma dietro paywall), si sottolinea “la dura realtà dello stato dei nostri edifici troppo sollecitati”, molti dei quali “stanno raggiungendo un preoccupante livello di obsolescenza”. Si parla di danni a spazi “anche molto degradati“, al punto che alcune sale non sarebbero più impermeabili, oltre alle “preoccupanti variazioni di temperatura che mettono a repentaglio la conservazione delle opere“. Quindi sarebbero a rischio sia il palazzo stesso, sia i capolavori ivi conservati.

I problemi museali del Louvre

Nella sua lettera, la prima direttrice donna dell’istituzione affronta anche un problema più ampio, purtroppo molto noto a chi si occupa di pratiche museali: la difficoltà, fisica e mentale, nel visitare un complesso così grande e ostile. La definisce “una prova fisica; accedere alle opere richiede tempo e non è sempre facile. Il visitatore non ha spazio per prendersi una pausa. L’approvvigionamento alimentare e le strutture igienico-sanitarie sono insufficienti e ben al di sotto degli standard internazionali. La segnaletica deve essere completamente ridisegnata“. Il museo “monstre” ha, una volta di più, fatto il suo tempo, con buona pace del modello del Grand Louvre voluto da Mitterrand negli Anni ’80.

Le prime soluzioni implementate da Laurence Des Cars non bastano

Molti di questi problemi erano già noti: la struttura è pensata per 4 milioni di visitatori all’anno, mentre ne ha accolti ben 8,7 milioni l’anno scorso (e più di dieci prima della pandemia) e la Piramide di Ieoh Ming Pei pone grossi problemi di visita durante le giornate più calde, che con la crisi climatica peggiorano e peggioreranno. Des Cars, ex direttrice del Musée d’Orsay e nominata a capo del Louvre nel 2021, aveva cercato di intervenire imponendo un limite di 30mila visitatori al giorno (senza però grandi risultati in termini di calo di visitatori), e stava pensando di far spostare la Gioconda in un nuovo spazio. A giudicare dalla lettera, però, serve un intervento davvero radicale – non diversamente da quello che ha riguardato Notre Dame negli scorsi mesi e riguarderà nei prossimi il Centre Pompidou – , e quindi servono fondi adeguati, ma il momento è pessimo: l’incertezza politica francese è grande, anche visti i convulsi cambi di governo dello scorso anno, e per i musei statali muovere in breve tempo risorse finanziarie di questa portata è molto complicato.

Poi, a livello di immagine, la Francia non può stare senza il Louvre: “Una fonte vicina al capo dello Stato conferma ‘Sono in corso discussioni tra la presidenza, il Ministero della Cultura e il Louvre e il capo dello Stato intende occuparsi presto di questa questione‘”, riporta Le Parisien, che avanza l’ipotesi della creazione di un ingresso aggiuntivo all’estremità orientale del palazzo per alleviare parte della congestione. Ma basterà? Anche a giudicare da quello che pensa la sua direttrice, servirà ripensare il più grande e famoso museo del mondo in un modo che davvero sia radicale.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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