Una mostra a Parigi svela l’intimità delle camere da letto e non solo

“Intimità. Dalla camera da letto ai social network” è la mostra ospitata al MAD Paris che si interroga sul concetto di intimità dal Settecento ai nostri giorni, attraverso opere d’arte e oggetti di uso comune. Il video

“Il personale è politico” affermava Carol Hanisch e oggi potremmo dire che l’intimità è social. Sembrano entrambe affermazioni paradossali, ma se la prima è stata fondamentale per le battaglie femministe e non solo, la seconda ne è forse una preoccupante degenerazione.

La mostra Intimità. Dalla camera da letto ai social network in corso fino al 30 marzo al MAD Paris riflette proprio sul concetto di intimità e sulla sua evoluzione nel corso degli ultimi secoli. 

Intimità. Dalla camera da letto ai social network  

All’esposizione ospitata al MAD-Musée des Arts décoratifs di Parigi si accede attraverso un grande buco della serratura, che da sempre ha rappresentato nell’immaginario collettivo il varco attraverso il quale sbirciare nell’intimità altrui.

La mostra, curata dalla direttrice del MAD Christine Macel e Fulvio Irace, con la consulenza scientifica del designer e architetto Jean-Louis Fréchin e l’allestimento dell’architetto Italo Rota si compone di 470 opere, dipinti e fotografie, ma anche oggetti d’arte decorativa, quotidiana e di design per coprire un arco temporale che va dal XVIII Secolo ai nostri giorni.  

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Evan Baden, Emily, 2010 © Evan Baden

La camera da letto, luogo di intimità per eccellenza 

Se un tempo la camera da letto e la toletta erano i luoghi domestici più intimi e personali, custodi di segreti e misteri, oggi tali simulacri hanno perso il loro alone di riservatezza per trasformarsi nei set prediletti per TikToker e influencer, in nome dell’esibizionismo e del marketing.

Intimità. Dalla camera da letto ai social network intende proprio mostrare come l’intimo si sia imposto e poi sia stato profondamente modificato: dalla camera da letto vista da Henri Cartier-Bresson o Nan Goldin, dai letti in ferro battuto dell’Ottocento al letto chiuso dei fratelli Bouroullec, il pubblico può saggiare così tale evoluzione culturale del concetto di intimità. 

I tanti volti dell’intimità  

Il sonno, l’erotismo, la sessualità, la bellezza, la cura del corpo, il modo di stare insieme, la promiscuità o il desiderio di isolamento sono gli aspetti analizzati nella mostra che tenta di indagare il concetto di intimità in tutte le sue declinazioni.

Sono infatti dodici le sezioni con cui si sviluppa il percorso espositivo, che svela curiosità di usi e costumi di un tempo, con oggetti d’epoca insoliti e interroga il pubblico sulla labilità odierna del concetto di privacy, mostra scatti fotografici rubati di momenti privati e riflette su quell’intimità emotiva che può condurre anche all’isolamento.  

Le opere in mostra 

Tra le opere in mostra c’è Personnages dans un intérieur. L’intimité di Édouard Vuillard, Femme assise sur le bord d’une baignoire et s’épongeant le cou di Edgar Degas, ma anche scatti di Zanele Muholi, opere di David Hockney e dei già citati Henri Cartier-Bresson o Nan Goldin.

Non mancano anche pezzi di design come il Bazaar Sofa di Superstudio e Oh my god di Éric Berthes x Sonia Rykiel tra i tanti modelli di sex toys in mostra, per non parlare di tutte le molteplici mirabilia provenienti dalle tolette e camere da letto del passato.

Roberta Pisa 

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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