
Antonia Scintilla, catanese, 42 anni, è da gennaio 2023 direttrice della Fondation Pernod-Ricard. L’istituzione culturale parigina, legata al gruppo multinazionale degli alcolici, dal 2021 si è spostata dalla vecchia sede nell’8° arrondissement, dove era ospitata in un palazzo d’epoca vicino a place de la Concorde, al moderno edificio vetrato a fianco della storica Gare Saint-Lazaire. La Fondazione con gli spazi per le mostre di circa 350 metri quadrati, l’auditorium, la libreria, il caffè occupa tutta l’area a piano terra dell’headquarter di Pernod-Ricard, a cui fanno riferimento i circa 2000 collaboratori del gruppo.
Gli ultimi due anni di storia della Fondation Pernod-Ricard
Dopo due anni di direzione, può fare un primo bilancio dell’attività svolta in una Fondazione che, ricordiamolo, non ha una sua collezione ma lavora per accompagnare la scena artistica contemporanea?
Lavoro in Fondazione da 14 anni e ho seguito anche i lavori per il trasferimento e l’allestimento della nuova sede, dove abbiamo raddoppiato i visitatori. Qui a Saint-Lazare si è aperto un nuovo capitolo e la nostra missione si è focalizzata nella promozione e nel supporto alle voci contemporanee, in stretta collaborazione con gli artisti, i curatori e cercando di interagire sempre di più con altri protagonisti della scena internazionale. A giugno partirà la collaborazione con la Kunsthalle di Lingen (Germania) con la prima mostra in Germania dell’artista franco-portoghese Wilfrid Almendra. A seguire, ci sarà poi la cooproduzione di una mostra di Arash Nassiri con la Chisenhale Gallery di Londra, nel 2026.
Nel gennaio dello scorso anno, la Fondazione si è arricchita di un nuovo spazio, che avete battezzato con un nome italiano: “Aperto”. Qual è l’idea che c’è dietro?
Sentivo che ci mancava uno spazio davvero aperto alla ricerca artistica, all’esplorazione. Una sorta di laboratorio dove lasciare campo libero agli artisti. Un posto dove il pubblico potesse interagire con il momento creativo e incontrarne i protagonisti.

E chi sono i primi protagonisti?
In questo momento ci sta lavorando Lou Villapadierna, scultrice e musicista che proporrà le sue ricerche e sperimentazioni sulla voce umana in collaborazione con l’Università di Montreal. A giugno sarà la volta di un progetto sperimentale sulle pratiche curatoriali in partenariato con Villa Arson di Nizza. In precedenza, lo spazio Aperto aveva ospitato per le loro trasmissioni la radio LYL che ha sedi a Bruxelles, Marsiglia e Parigi.
Da quel che capisco, tutta la Fondazione è animata da un certo spirito di apertura che, in fin dei conti, era anche comune allo stesso Paul Ricard, fondatore del Gruppo.
Sì, l’Espace Paul Ricard, che è poi diventato Fondazione nel 2006, è nato nel 1995, e ne incarna tutto lo spirito. Ricard, aveva studiato Belle Arti a Marsiglia e, anche se la sua vocazione artistica ha dovuto cedere il passo agli obblighi imposti dall’azienda famigliare, per tutta la vita ha supportato gli artisti, pur non essendo un collezionista. Inoltre, è stato produttore cinematografico e pittore lui stesso. La fondazione è a ingresso libero in una zona molto frequentata come può essere quella di una grande stazione parigina e offre opportunità di coinvolgimento anche a chi lavora ai piani superiori del nostro edificio.
Ogni anno, dal 1999, la Fondazione in collaborazione con il Centre Pompidou assegna un premio ad un giovane artista francese. Ci saranno novità quest’anno, visto che inizieranno i lavori nel museo del Marais?
Da sempre, il premio prevede che l’opera vincitrice venga acquistata e offerta al Centre Pompidou, dove viene esposta per diversi mesi ed entra poi nelle collezioni. Lo scorso anno sono stati premiati sette artisti e vorremmo evolvere verso una logica meno competitiva. Stiamo lavorando per un nuovo format con il Centre Pompidou, anche perché bisognerà trovare dei correttivi, visti i lavori di ristrutturazione del museo che partiranno nei prossimi mesi. Ci tengo a ricordare anche la piattaforma editoriale TextWork, cofinanziata con il Ministero della cultura. Da cinque anni, è uno spazio libero per critici e curatori che vogliono scrivere testi relativi ad artisti della scena francese. Attualmente abbiamo raccolto una quarantina di testi e vorremmo pubblicare qualcosa in occasione della prossima Biennale d’arte di Venezia.








Le novità espositive del 2025 alla Fondation Pernod-Ricard
Qual è il programma delle mostre per il 2025?
Attualmente è in corso fino al 19 aprile l’esposizione Miss Recuerdo di Grichka e Tohé Commaret, fratello e sorella. Il primo è pittore mentre lei è video-artista; espongono insieme per la prima volta. Le loro opere sono segnate dall’infanzia nel quartiere Robespierre di Vitry-sur-Seine.
E poi?
Dal 16 maggio sarà la volta di Férocité à domicile, una mostra che esplorerà i rapporti fra madre e figli. A novembre, invece, l’artista italiana Beatrice Bonino sarà protagonista della sua prima mostra personale in Francia.Dario Bragaglia
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