
Il Ramadan non è solo il “mese del digiuno”, ma un periodo che trasforma il ritmo della vita quotidiana, tra riflessione, condivisione e spiritualità. Negli Emirati Arabi Uniti, le città si animano di eventi culturali e momenti di convivialità, mentre i musei, da Dubai a Abu Dhabi estendono gli orari di apertura e propongono mostre, conferenze e performance fino a tarda notte.

Arte e cultura anche di notte al Louvre Abu Dhabi
Il Louvre Abu Dhabi si conferma uno dei protagonisti più affascinanti di questa stagione culturale, celebrando ogni anno il Ramadan con eventi speciali che esplorano il legame profondo tra arte e spiritualità. Fino al 30 marzo 2025, il museo invita il pubblico a immergersi in una serie di esperienze culturali inedite, tra conferenze, esperienze gastronomiche e mostre d’eccezione. Tra queste, spicca Kings and Queens of Africa: Forms and Figures of Power, visitabile fino al 25 maggio 2025. Durante il mese di Ramadan, la mostra sarà accessibile fino all’1 di notte, offrendo ai visitatori un’opportunità unica per scoprire il ricco patrimonio artistico africano in un’atmosfera di raccoglimento e riflessione.
La mostra Kings and Queens of Africa al Louvre Abu Dhabi
Curata da Hélène Joubert, in collaborazione con un team di esperti d’arte africana e con il sostegno del Musée du Quai Branly – Jacques Chirac, la mostra segna un momento storico: è la prima interamente dedicata all’arte africana negli Emirati Arabi Uniti e in tutta la regione. Il percorso espositivo riunisce oltre 350 opere da tutto il mondo e abbraccia un arco cronologico che va dall’XI secolo ai giorni nostri, ponendo al centro una riflessione sull’identità e sul potere attraverso l’arte. “Esplora temi interconnessi, mettendo in evidenza le nozioni di eccellenza e bellezza al servizio del potere”, afferma Hélène Joubert. Tra le opere in mostra, insieme ai capolavori di età moderna e premoderna, anche una sezione per l’arte Pop e Contemporanea in cui spicca Projection of Harmony (2025) di Esther Mahlangu (Middelburg 1936), una delle voci più significative dell’arte africana. Celebre per la sua collaborazione con Nelson Mandela nel promuovere il riscatto culturale delle donne di colore, l’artista sudafricana ha realizzato quest’opera di video mapping appositamente per il Louvre Abu Dhabi. Attraverso la tecnologia delle proiezioni digitali, Esther Mahlangu reinventa i suoi iconici e coloratissimi motivi geometrici Ndebele, fondendo tradizione e innovazione in un’opera di straordinaria forza espressiva.

Le altre iniziative del museo per il Ramadan
Ma le esperienze offerte dal Museo non si esauriscono nella visita alle sue collezioni. Un ciclo di conferenze, organizzate in collaborazione con la New York University Abu Dhabi, approfondirà alcuni dei testi più affascinanti e significativi del pensiero islamico. La prima sessione, in programma l’8 marzo, offrirà uno sguardo approfondito su Hayy Ibn Yaqzan (1160), il capolavoro di Ibn Tufayl (Guadix, 1105 – Marrakech, 1185). Un romanzo la cui influenza sulla letteratura occidentale è stata tale da ispirare capolavori della letteratura occidentale come Robinson Crusoe (1719) di Daniel Defoe e il film Cast Away (2000) con Tom Hanks. Questi eventi fanno parte di un programma culturale più ampio e se il Louvre Abu Dhabi è uno dei protagonisti più iconici di questa stagione, numerose altre istituzioni culturali della regione offrono esperienze altrettanto stimolanti.
Il Ramadan culturale di Sharjah
La Sharjah Art Foundation, fondata nel 2009 da Hoor Al Qasimi, figlia del sovrano di Sharjah Sultan bin Muhammad Al-Qasimi, da sempre supporta la scena artistica emiratina. Durante il Ramadan, la Fondazione amplia regolarmente la sua programmazione con una serie di appuntamenti esclusivi, tra cui talk, performance e proiezioni cinematografiche, creando spazi di incontro e dialogo dove tradizione e innovazione si intrecciano nel segno della cultura araba. L’agenda di quest’anno, inoltre, si inserisce in un contesto ancora più stimolante grazie alla Sharjah Biennial, che ha preso il via lo scorso 6 febbraio e si estenderà fino al 15 giugno 2025. La Biennale, con oltre 190 partecipanti e più di 200 nuove commissioni, si presenta come un racconto corale che esplora temi come la storia, il trauma e la musica attraverso le voci dei vari continenti.

Le iniziative di Dubai durante il Ramadan
A Dubai, il Museum of the Future propone le Ramadan Majlis Nights una serie di incontri che esplorano le intersezioni tra tecnologia, spiritualità e futuro, stimolando profonde riflessioni sulle sfide e le opportunità del nostro tempo. Non da meno, Alserkal Avenue, cuore pulsante dell’arte contemporanea di Dubai e catalizzatore di idee dal 2007. Durante il mese sacro, il quartiere cambia volto, rallenta e si apre a nuove esperienze collettive. Quest’anno, dall’8 al 16 marzo 2025, presenta Interrupting Patterns, un programma che invita a ripensare il fluire del quotidiano, attraverso performance musicali, laboratori creativi e attività per bambini. A fare da cornice, una serie di mostre di rilievo, tra le quali si segnala la personale I’ve Got to Know You Now We May Never Meet Again dell’artista britannico-nigeriana Sola Olulode (Londra, 1996) alla Lawrie Shabibi, insieme a Air Electric di Michael Sailstorfer (Velden, 1979) e Evil is Banal dell’artista siriana Nour Malas (Cannes, 1995), entrambe in corso presso la galleria Carbon 12.
Ramadan e cultura negli Emirati Arabi Uniti
Il Ramadan, dunque, nonostante le sue peculiarità e le sfide legate al ritmo della vita quotidiana, si conferma come un periodo particolarmente stimolante e significativo per entrare in contatto con la cultura araba e islamica. È un’occasione unica per scoprire come eventi culturali pensati per incoraggiare la riflessione e favorire il dialogo possano non solo superare le barriere culturali, ma anche creare un terreno comune dove diverse tradizioni si incontrano, si arricchiscono e si influenzano a vicenda. In un contesto globale sempre più interconnesso, queste iniziative rappresentano una preziosa opportunità per promuovere comprensione, empatia e crescita reciproca.
Caterina Agostinelli
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