
Soggiornare in una cabin sull’acqua è una delle ultime tendenze di viaggio, anche se il primo a fare quest’esperienza fu lo scrittore americano Henry Thoreau. Nel 1845 lasciò Concord, la sua città natale, e andò a vivere sulle rive del lago Walden, in una capanna da lui stesso costruita, dove rimase oltre due anni. Ancora oggi il suo libro Walden. Vita nei boschi è d’ispirazione a chi desidera staccare i fili, stare un po’ lontano da tutto e tutti. Non a caso è anche il libro che Chris McCandless, protagonista del film Into the Wild, portò con sé in Alaska. Ma non occorre andare dall’altra parte del mondo per provare quest’esperienza. Sono molti i luoghi in Europa dove si può dormire su palafitte, tende e lodge overwater.
Le Cabins sull’acqua in Italia
Nella contrada Capitolo, non distante da Monopoli, c’è un’antica riserva di pesca di epoca borbonica che è stata magicamente restaurata e offre una manciata di camere che si affacciano sul blu. Si chiama La Peschiera e tutto sa evocare ancora il profumo del mare. Tant’è che la colonna sonora è solo quella delle onde, si può stare in costume tutto il giorno e basta fare (realmente) solo una decina di passi per tuffarsi in acqua a qualsiasi ora, con le prime luci dell’alba o sotto le stelle. Si sceglie l’orario della colazione per averla bella e pronta in terrazza al risveglio e anche il ristorante Saleblu ha i tavoli adagiati sugli scogli. Lo scenario del lago è invece quello che circonda Laghi Nabi la prima Oasi Naturale della Campania, nata dalla rigenerazione ambientale di ex cave di sabbia in stato di abbandono sul Litorale Domizio.
Cabins sui laghi e in Francia
Cinquanta ettari in cui quasi tutto è galleggiante: dalle tende ai lodge che diventano il migliore punto di osservazione per seguire il volo degli uccelli che hanno scelto quest’habitat e poi “calarsi” in acqua per un bagno o un’escursione in kayak. Sono firmate da Crippaconcept le WaterDream, suite galleggianti che s’ispirano al design degli yacht, che si trovano sul Lago Maggiore, a pochi chilometri da Arona in posizione perfetta per ammirare la sagoma del Monte Rosa, e sul lago La Sirenetta a Savignano, nel cuore verde del Cuneese, tra prati e alberi di alto fusto in cui vivono aironi, caprioli, scoiattoli. Ha una filosofia di soggiorno simile anche L’Escale Royale, una collezione di suites flottantes che sono “ormeggiate” nei porti più belli di Francia. Come quello di Saint-Fargeau-Ponthierry, in cui svegliarsi sulle rive della Senna (con tanto di cigni) e alle spalle la foresta di Fontainebleau.







Palafitte e cabins di legno e vetro; i casi all’estero
L’ Hôtel Palafitte, come suggerisce il nome, vuole essere omaggio contemporaneo, a queste antiche abitazioni. Un nucleo di 38 padiglioni, firmati dall’architetto Kurt Hofmann, sospesi sul lago di Neuchâtel. Ad alto tasso di meraviglia anche il Manshausen, su una remota isoletta norvegese nella penisola Steigen. Si raggiunge in barca dalle Lofoten o dal porto di Bodø ed è di proprietà di Børge Ousland, detto il “signore dei Poli” perché fu il primo a raggiungere il Polo Nord in una spedizione in solitaria. Un ecologista convinto che ha creato sull’isola un resort con l’intento di unire in armonia l’uomo e la natura. Una missione riuscita perché in 55 ettari di natura ci sono solo spiagge di sabbia bianca, acque pulitissime, montagne maestose e sette lodge trasparenti, creati dal pluripremiato designer Snorre Stinessen, che danno la sensazione di toccare tutto con un dito. Sulle acque del fiume Lulem, nella Lapponia Svedese, si specchia e si riflette (quando in inverno è tutto ghiacciato) l’Arctic Bath, con sei cabine galleggianti e il corpo centrale pensato come un grande nido di legno che si raggiunge con una passerella e custodisce una Spa Artica da godersi dopo le escursioni. In Olanda, le Anna Cabin si devono prenotare con anticipo perché sono soltanto due, una nella riserva naturale di De Biesbosch e l’altra in quella di De Maashorst. Due autentiche cabins di legno e vetro, modulari e apribili, per godersi la natura a tutte le ore del giorno, della notte e in tutte le stagioni. Che sarebbero piaciute molto anche a Thoreau.
Luisa Taliento
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