
Negli ultimi anni la capitale danese è diventata una delle mete europee più gettonate. Persone da tutto il mondo arrivano a Copenaghen attirate dalla new nordic cuisine, dall’architettura all’avanguardia e dalla moda “scandi” che spopola sui social.
Anche la vivace scena culturale offre un ottimo spunto per visitare Copenaghen e gli amanti dell’arte contemporanea non resteranno delusi. La città infatti, nonostante le dimensioni relativamente ridotte per una capitale, offre un panorama denso e sfaccettato che coniuga la promozione di artisti locali con uno sguardo alla scena contemporanea internazionale. Per guidarvi nell’esplorazione delle molte proposte interessanti, ecco un itinerario ricco di spunti per scoprire Copenaghen attraverso la lente delle espressioni artistiche che qui trovano visibilità. Fatta eccezione per i musei, molte delle nostre proposte prevedono l’accesso libero e, in alcuni casi, per imbattersi in spettacolari installazioni sarà solo necessario passeggiare, o ancor meglio, se ne avete la possibilità, pedalare per la città.
Per punti
- Il Gammel Strand di Copenaghen
- La chiesa di San Nicola a Copenaghen: Nikolaj Kunsthal
- Tra isolette e canali a Copenaghen
- Overgaden a Copenaghen
- L’arte contemporanea inaspettata di Copenaghen
- Il distretto di Carlsberg
- Riqualificazione urbana e nuove aperture a Copenaghen
- La metro di Copenaghen: un’esperienza da non perdere
- Gite di un giorno fuori città attorno a Copenaghen

Il Gammel Strand di Copenaghen
Il nostro percorso comincia dal Gammel Strand, la zona da cui si è sviluppato il nucleo più antico della città, oggi area nevralgica del centro storico. In uno splendido edificio settecentesco affacciato sul canale di Slotsholmen troviamo uno spazio espositivo che prende il nome del suo quartiere. Una delle più longeve istituzioni culturali pubbliche del Paese, nel 2025 Gammel Strand celebra il suo duecentesimo anniversario con un programma ambizioso per riflettere sulla propria storia e sulle grandi questioni del nostro tempo. Oltre a mostre di rilievo internazionale, nel 2025 Gammel Strand ha inaugurato un nuovo format espositivo che prevede la presentazione di un’installazione immersiva all’anno. Il primo evento di questa serie è dedicato a Rirkrit Tiravanija con A MILLION RABBIT HOLES. Prima di riprendere il vostro percorso alla volta di nuove tappe vi consigliamo di scendere al piano interrato del palazzo dove troverete Lille Fugl, il pluri-premiato caffè del museo con affaccio direttamente sul canale.

La chiesa di San Nicola a Copenaghen: Nikolaj Kunsthal
A 300 metri da Gammel Strand dentro alla chiesa sconsacrata di San Nicola, troverete un altro epicentro della vita culturale a Copenaghen, Nikolaj Kunsthal. Situato in una delle chiese più antiche della capitale dai caratteristici mattoni rossi (l’impianto originale risale al XIII Secolo ma l’ultimo intervento è stato effettuato nel 1915 su progetto di Hans Christian Amberg), Nikolaj Kunsthal presenta un programma all’avanguardia ricco di mostre, eventi e progetti didattici con l’obiettivo di celebrare la vitalità e la diversità della scena creativa. Nikolaj Kunsthal costituisce anche un simbolo di trasformazione, dimostrando come un punto di riferimento storico possa mantenere la propria rilevanza adattandosi alle mutevoli esigenze della società. Il mercoledì l’entrata è gratuita per tutti i visitatori. Prima di allontanarvi dal centro, vale la pena soffermarsi in alcune delle gallerie più influenti ed eleganti della città. La zona tra i giardini reali, la residenza di Amalienborg e l’iconico porticciolo di Nyhavn offre l’imbarazzo della scelta. In particolare vi consigliamo Galleri Susanne Ottesen, Martin Asbaek Gallery e Hans Alf Gallery per una selezione di artisti sia affermati sia emergenti e un ottimo connubio di arte concettuale, fotografia, pittura e scultura.

Tra isolette e canali a Copenaghen
Attraversiamo il ponte sul canale principale della città per arrivare al quartiere di Christianshavn. Fondato all’inizio del XVII Secolo come isola artificiale su ispirazione delle città mercantili olandesi, oggi è incorporato nel tessuto storico di Copenaghen, ma conserva un’atmosfera bohémien. Da qui possiamo spostarci a nord per raggiungere il museo Copenhagen Contemporary (CC) dedicato alle installazioni artistiche. Nel contesto post-industriale di un ex sala di saldatura navale, CC con i suoi 7000 m2 ristrutturati dall’architetta Dorte Mandrup si presta ad ospitare formati di grandi dimensioni fornendo lo spazio ideale per installazioni immersive e monumentali. Qui ha infatti trovato la sua sede permanente Aftershock di James Turrell creata appositamente dall’artista americano. L’opera invita i visitatori ad entrare in uno “spazio sensoriale” per assistere a un ciclo di luce colorata e fa parte della serie di installazioni Ganzfeld che sono diventate iconiche per il lavoro di Turrell con la luce, lo spazio e il colore.

Overgaden a Copenaghen
Tornando verso sud, direttamente affacciato sul canale di Christianshavn, troviamo Overgaden, una delle principali istituzioni artistiche non-profit in Danimarca, con un programma radicale di voci emergenti locali che prevede circa otto grandi mostre ogni anno e una serie di incontri ed eventi pubblici, tutti ad ingresso gratuito. Sin dalla sua fondazione nel 1986, Overgaden ha rappresentato un’indispensabile porta d’accesso alla professione artistica per molti talenti tra cui Kirsten Justesen, Pia Arke e Olafur Eliasson. È stato proprio quest’ultimo a firmare il progetto del Cirkelbroen (ossia “ponte circolare”), a pochi metri da Overgaden, che vi consigliamo di raggiungere prima di ritornare sull’altra sponda del canale. A metà tra arte pubblica e intervento di ingegneria civile, questo ponte pedonale, realizzato nell’ambito del progetto di accessibilità del perimetro del porto, presenta un sistema di piattaforme circolari sospese sull’acqua e una serie di strutture verticali che, come alberi maestri, ne conferiscono il caratteristico aspetto di un’imbarcazione. Oltre al risultato estetico e panoramico, sicuramente d’effetto, Cirkelbroen rappresenta anche un esempio notevole di come l’arte contemporanea possa contribuire in maniera efficace e consapevole allo sviluppo urbano favorendo la vivibilità degli spazi.

L’arte contemporanea inaspettata di Copenaghen
La tappa successiva del nostro itinerario è Kødbyen, ex mercato della carne convertito in hub gastronomico e creativo. In questo contesto industriale troverete V1 Gallery. Fondata nel 2002, oggi si estende su tre sedi, V1 Gallery, V1 Salon ed Eighteen, ed è considerata un punto di riferimento nel panorama locale del contemporaneo. L’architetto danese Bjarke Ingels dell’acclamato studio BIG ha incluso la galleria nella lista dei suoi luoghi preferiti in città definendola “uno dei pochi esempi danesi di modernismo internazionale”.
Poco fuori da Kødbyen si trova anche Wilson Saplana, un’aggiunta relativamente recente al network di gallerie a Copenaghen. Fondata nel 2022 con il nome Gas9Gallery la galleria presenta mostre sperimentali di alta qualità con un approccio internazionale e trasversale ai media e alle generazioni rappresentate. Tra gli artisti nel loro roster figurano Sophie Calle e Inuuteq Storch, l’artista che ha rappresentato la Danimarca alla Biennale di Venezia nel 2024. A pochissimi passi da Wilson Saplana non potete non imbattervi in due delle iconiche sculture in mattoni di Per Kirkeby. Se vi sembrano familiari è perché Kirkeby ha realizzato oltre 150 sculture in mattoni, la maggior parte delle quali per spazi urbani e parchi in città di tutta Europa tra cui anche Torino. Situate simmetricamente alle due estremità della strada, queste due porte segnano sia un confine fisico che, nell’interpretazione dell’artista, un passaggio simbolico tra mondi diversi.

Il distretto di Carlsberg
Da qui procediamo quindi in direzione di Carlsberg, un distretto in grande espansione, sorto originariamente intorno all’omonimo birrificio. Quella che un tempo era un’area industriale chiusa al pubblico è oggi un quartiere vivace che ha incorporato la propria eredità storica e culturale. Una dei protagonisti di questa rinnovata identità è Von Bartha, la celebre galleria di Basilea che ha scelto Copenaghen (e Carlsberg) come propria sede all’estero. La galleria si trova in un edificio del 1883 che costituiva la porta d’accesso al birrificio integrando anche un iconico faro (Kridttårnet) e ora rappresenta un’occasione unica per ammirare opere di artisti internazionali in uno spazio espositivo inconsueto come quello della torre di un faro. Terry Haggerty, Ursula Reuter, Marina Adams e Ricardo Alcaide sono solo alcuni degli artisti che hanno esposto qui negli ultimi anni.
Per rimanere in tema di arte in luoghi fuori dagli schemi possiamo spostarci verso il vicino parco Søndermarken. Passeggiando nel verde, quello che è probabilmente lo spazio espositivo più originale della città potrebbe quasi passare inosservato. Fatta eccezione per due piccole piramidi in vetro che ne indicano l’accesso, questo museo si trova infatti sotto i vostri piedi. Scendete i freddi gradini di cemento e andate alla scoperta delle Cisterne (“Cisternerne” in danese) l’ex serbatoio idrico di Copenaghen dove un tempo scorrevano milioni di litri di acqua potabile. Questo enorme spazio sotterraneo, surreale e apparentemente fuori dal tempo, ogni anno ospita un’installazione immersiva creata appositamente da un artista di fama internazionale. Tra gli altri hanno esposto qui anche Taryn Simon, Chiharu Shiota, Tomás Saraceno, SUPERFLEX e Jeppe Hein. Le mostre annuali di Cisternerne mettono in gioco tutti i sensi e interagiscono con l’architettura, il clima, l’atmosfera e la storia unici del luogo. Fino alla fine di novembre 2025, lo spazio è a disposizione di Jakob Kudsk Steensen con la sua Psychosphere. Trasformando lo spazio sotterraneo in un portale per le profondità marine, l’artista danese ha utilizzato proiezioni video, suoni, luci e sculture per raccontare l’interconnessione di tutte le specie viventi sulla Terra, la nostra eredità condivisa e la responsabilità che l’uomo ha sulla vita del futuro.

Riqualificazione urbana e nuove aperture a Copenaghen
Per terminare il nostro percorso ci spostiamo verso nord nei quartieri di Nordvest e Nørrebro. Quest’ultimo, il cuore hipster e multiculturale della città, ospita una delle gallerie di più recente apertura, Kunsthal n (dove la “n” sta appunto per Nørrebro). Proponendosi come una piattaforma non commerciale per voci emergenti, con due mostre all’anno Kunsthal n pone l’attenzione su storie umane da tutto il mondo. Dopo una prima mostra dedicata alla pittrice americana Danielle Mckinney, ha aperto al pubblico “Under the Talking Tree”, una collettiva sul tema della diaspora asiatica.
Usciti dalla galleria, vi consigliamo di godervi l’atmosfera del quartiere al Superkilen, uno spazio pubblico che porta le firme di studio BIG, SUPERFLEX e Topotek1. Il parco è stato inaugurato nel 2012 con l’obiettivo di rafforzare la comunità in una delle zone più diversificate di Copenaghen e tutt’oggi è celebrato come uno degli esempi più riusciti di riqualificazione urbana per essere riuscito ad unire armonicamente l’aspetto architettonico e paesaggistico del progetto con quello artistico e sociale.
Negli ultimi anni molte gallerie e spazi gestiti da artisti si sono trasferiti a Nørrebro e Nordvest dal centro, contribuendo ulteriormente alla vivacità culturale della zona. Tra le tappe da non perdere vi consigliamo Nicolai Wallner e Nils Staerk. Le due gallerie hanno unito le forze e oggi occupano aree separate dello stesso capannone, dove l’aspetto industriale dell’edificio contrasta con gli interni minimalisti e immacolati delle gallerie.
Come ultima destinazione cittadina vi proponiamo di visitare AHC (Art Hub Copenhagen), un’organizzazione no-profit indipendente per lo sviluppo e la ricerca creativa, anch’essa una nuova arrivata in zona. Con residenze per artisti, laboratori, mostre, eventi pubblici e molto altro, AHC si impegna per dare tempo, spazio e voce alla sperimentazione e all’interdisciplinarità artistica. Il trasferimento a Nordvest ha coinciso con l’adesione dell’organizzazione al progetto Thoravej 29, un network professionale e luogo di incontro innovativo per un cambiamento sociale collettivo.

La metro di Copenaghen: un’esperienza da non perdere
Se nell’attraversare la città tra una tappa e l’altra avrete modo di utilizzare i mezzi pubblici vi consigliamo infine di guardarvi attorno prendendo la metro. Alcune stazioni ospitano infatti delle installazioni pubbliche realizzate da artisti di fama mondiale. Tra tutte vi segnaliamo i palloncini cromati di Jeppe Hein nella stazione si Kongens Nytorv e Super Metro del collettivo SUPERFLEX alla fermata di Havneholmen, dove orologi inaffidabili e schermi al contrario invitano i passeggeri ad immaginare un viaggio multidirezionale attraverso il tempo e lo spazio.

Gite di un giorno fuori città attorno a Copenaghen
Nessuna guida all’arte contemporanea nella capitale danese sarebbe veramente completa senza nominare tre importanti istituzioni museali nei dintorni di Copenaghen. Ciascuna è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici in meno di un’ora dal centro e vale una gita di almeno mezza giornata.
In prima posizione sicuramente il Louisiana Museum, punta di diamante del panorama culturale della Scandinavia e riferimento per l’arte contemporanea a livello globale.
Oltre alle sue mostre eccezionali e ad una collezione variegata in continua crescita, nonché per il suo programma culturale dinamico, il Louisiana è spesso acclamato come uno dei musei più belli del mondo per l’architettura armoniosa e la posizione panoramica sul canale Øresund. Circa 50 sculture della collezione, tra cui opere di Moore, Calder e altri, sono distribuite nel parco antistante il museo e costituiscono un elemento essenziale della visita al Louisiana. Alcune sono imponenti e non passano inosservate, altre sono quasi nascoste o si fondono con l’ambiente circostante in modo quasi indistinguibile. La speciale interazione delle opere in esterna con l’architettura, la natura e il panorama creano un’esperienza in costante trasformazione con lo svolgersi delle stagioni.

Non distante dal Louisiana un altro museo meno conosciuto, Ordrupgaard, ospita una significativa collezione di arte danese e impressionismo francese. Anche in questo caso l’architettura da sola vale il viaggio. Il museo è infatti composto da quattro edifici progettati da altrettanti illustri architetti abbracciando oltre 100 anni di stili architettonici. All’elegante villa progettata da Gotfred Tvede per Wilhelm e Henny Hansen, a cui apparteneva la collezione che ha dato origine al museo, sono state annesse due moderne estensioni museali, progettate rispettivamente da Zaha Hadid e dallo studio norvegese Snøhetta. Il museo comprende inoltre l’iconica casa di Finn Juhl, la residenza unifamiliare che l’architetto e designer ha progettato per sé stesso all’età di 30 anni terminandola nel 1942. Juhl non si è limitato al progetto architettonico, ideando anche tutti gli arredi e gli oggetti di uso quotidiano, molti dei quali sono poi diventati pezzi iconici come la sedia Chieftain e il divano Poet. Per gli appassionati di design d’interni si tratta di una visita imperdibile.
L’ultimo museo (ma non per importanza) di questa nostra panoramica è ARKEN. Con la sua architettura decostruttivista, ARKEN svetta come una gigantesca nave arenata nel paesaggio costiero e ospita la più grande collezione di arte contemporanea in Danimarca, un caleidoscopio di espressioni artistiche e media per la condivisione del patrimonio culturale del nostro tempo. Se visitate ARKEN in estate, vi consigliamo di portare con voi teli e costumi da bagno per approfittare delle splendide spiagge su cui affaccia il museo.
Benedetta Ricci
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