Il nome di Agostino Bonalumi (Vimercate, 1935 – Desio, 2013) è indissolubilmente legato alle celeberrime tele estroflesse e monocrome. Una cifra stilistica che ne ha contraddistinto l’opera sin dal 1959 e che lo ha accompagnato lungo tutta la sua estesa carriera. Carriera che era iniziata prestissimo, al fianco di Enrico Castellani e Piero Manzoni – con un nume tutelare come Lucio Fontana – nel sodalizio breve e fondamentale che nel 1958 prese il nome di Azimuth. Carriera che lo aveva portato, poco più che trentenne, a essere invitato alla Biennale di Venezia.
Come in molti – troppi – casi che hanno coinvolto altri suoi e nostri connazionali, il mercato si è per un certo periodo allontanato dalla produzione di Bonalumi, fino alla grande mostra – postuma, purtroppo – che si tenne nel 2013 alla sede londinese di Robilant + Voena in Dover Street. Da allora anche in asta il riconoscimento è tornato solido, pur con qualche battuta d’arresto.
A dare ulteriore stabilità alla produzione dell’artista interviene ora il Catalogo ragionato edito da Skira e curato da Marco Meneguzzo e dal figlio dell’artista, Fabrizio, che altresì dirige e preside l’Archivio Bonalumi. La confezione è quella consueta e apprezzata degli Archivi dell’arte della casa editrice milanese: il cofanetto cartonato, i volumi rilegati, i testi in italiano e inglese – e un prezzo che, considerato il lavoro necessario per volumi del genere e la loro diffusione certo non massificata, risulta infine piuttosto ragionevole.
UN’OPERA ARTICOLATA
La particolarità di questo Catalogue raisonné sta nell’articolazione dei contenuti. Il primo tomo, infatti, è in realtà una monografia che potrebbe vivere agilmente di vita propria e costituire comunque una pietra miliare nella bibliografia dell’artista. L’ampio saggio di apertura firmato da Meneguzzo è seguito da un interessante collage di interviste che copre un arco temporale che va dal 1966 al 2013; un primo inserto fotografico va a scrivere una biografia per immagini; e poi viene l’antologia degli scritti dell’artista e degli scritti sull’artista. Per chiudere con 180 pagine di immagini a colori e in grande formato, ognuna con un’opera, per una sorta di antologica su carta (Opere 1950-2013).
Il secondo volume ha invece l’impianto più classico di pubblicazioni del genere. Poco meno di 500 pagine sono dedicate alla catalogazione generale propriamente detta dell’opera di Bonalumi. A seguire, una nutrita serie di Apparati che ricapitola e ordina biografia, mostre personali e collettive (con relativi cataloghi), monografie, le parole dell’artista (in una bibliografia minuziosa che si articola in Testi e scritti, Libri di poesia e Interviste) e le parole sull’artista (dai periodici alle “pubblicazioni di carattere generale”).
E se tutto questo non vi bastasse, l’Archivio Bonalumi insieme alla Galleria Mazzoleni e a Numer0zer0edit0re avevano pubblicato poco prima una monografia eccellente sulle Sculture (pagg. 304, s.i.p.) di Bonalumi. Con la cura di Francesca Pola, la stessa che nel 2013 aveva impaginato la mostra londinese e che a cavallo fra 2014 e 2015 ha curato questa rassegna a Torino.
Marco Enrico Giacomelli
Marco Meneguzzo & Fabrizio Bonalumi (a cura di) – Agostino Bonalumi. Catalogo ragionato
Skira, Milano 2015
Pagg. 840, € 300
ISBN 9788857227740
www.skira.netFrancesca Pola (a cura di) – Bonalumi. Sculture
NumeroZeroEditore, Milano 2014
http://mazzoleniart.com/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati