Teatri d’amore, l’ultimo libro di Luca Scarlini entra nelle case degli artisti romani
Da Giacomo Leopardi a James Joyce, Teatri d'amore, il nuovo libro di Luca Scarlini, entra nelle case romane di intellettuali e artisti dell’800 e del ‘900, sulle tracce dei ricordi e delle memorie che si celano all’interno di quelle mura, che hanno favorito la nascita di alcune delle opere più importanti del loro tempo...
Le case conservano sempre memoria di chi le ha abitate. Tracce che diventano segni indelebili, pur nei continui cambi di proprietà, se coloro che le hanno popolate hanno disseminato memorie in racconti, poesie o opere d’arte. Luca Scarlini (Firenze, 1966) nel suo ultimo libro Teatri d’amore disegna un inedito percorso di Roma scandito da quattordici indirizzi nel cuore della città, a cui corrispondono quattordici case che nel tempo sono state abitate da alcuni protagonisti della vita culturale della Città Eterna tra Otto e Novecento.
LA MAPPA
Il libro, edito da Nottetempo, ricostruisce la vita culturale a Roma attraverso una mappa invisibile disegnata seguendo gli indirizzi di casa dei grandi protagonisti della storia culturale della città negli ultimi due secoli. Artisti, intellettuali, attori di cinema e teatro, protagonisti del mondo della moda, considerati, in questo caso, nella veste di proprietari di abitazioni che sono state tutte teatro di opere memorabili, ma anche rifugio di momenti complicati. Seguendo il percorso del libro, quasi fosse uno stradario, ci si imbatte nella casa romana di Giacomo Leopardi, di Fridrich Nietzsche, di Giacomo Balla, di Eleonora Duse, di Mario Schifano. Case in cui spesso si sono fuse vita privata e lavoro e in cui sono nati alcuni dei romanzi, delle poesie e delle opere d’arte più importanti degli ultimi duecento anni.
IL LIBRO
Le parole di Scarlini, saggista, drammaturgo e docente presso l’Accademia di Brera, sono accompagnate dalle immagini di Alvise Bittente (Venezia, 1973), artista visivo che lavora principalmente con il disegno, la scrittura e l’installazione. Un libro che ha, dunque, una doppia chiave di lettura, attraverso le parole e attraverso le immagini, senza che nessuna delle due sovrasti l’altra. A ben vedere, il saggio costruisce un’articolata mappa della capitale, tra vie che portano ancora i nomi di chi le ha abitate e mura che hanno visto concepire, discutere e creare alcune delle opere d’arte e letterarie più significative della loro epoca. Non è solo un testo ricco di aneddoti letterari. È soprattutto il racconto di un periodo storico in cui Roma era una delle città più vivaci al mondo sul piano culturale e riusciva ad attrarre i migliori intellettuali del tempo. Immagini di una gloria passata di cui oggi non resta, purtroppo, che una pallida memoria.
– Mariacristina Ferraioli
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