L’arte in forma di catalogo (II). 5 libri da avere in biblioteca
Seconda tornata di consigli editoriali. Un po’ libri, un po’ cataloghi, sono volumi usciti in occasione di mostre che andavano viste. Se le avete mancate, ma anche se le avete visitate, il complemento su carta vale la spesa.
LA VERTIGINE DELLA FILOLOGIA
Ve ne abbiamo parlato in lungo e in largo della mostra Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943, allestita da febbraio a giugno 2018 alla Fondazione Prada di Milano. Una rassegna che ha indagato a fondo il rapporto dell’arte e degli artisti con il fascismo, dai suoi prodromi nel primo dopoguerra fino alla débâcle del ’43. Una mostra dal rigore addirittura eccessivo, filologicamente ossessionata, tanto che alcune opere sono state escluse poiché non si possedeva una sufficiente documentazione relativa all’esposizione dell’opera stessa in quegli anni. Altro che il reenactment di When Attitudes Become Form andato in scena nella sede veneziana della Fondazione Prada nel 2013! E il catalogo non è da meno: 700 pagine di cui solo alcune decine, poste in chiusura, documentano la mostra. Il resto è un susseguirsi accelerato e compulsivo di foto d’epoca, immagini e schedatura delle opere; e saggi, tanti saggi, fra i quali ci limitiamo a segnalare Exhibitions and the Cult of Display in Fascist Italy di Marla Stone. Se ve lo state chiedendo, la risposta è ni: catalogo in inglese, sì, ma ci sono anche le traduzioni in italiano. Il miglior libro di storia dell’arte uscito negli ultimi anni.
Germano Celant con Chiara Costa (a cura di) – Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943
Fondazione Prada, Milano 2018
Pagg. 696, € 90
ISBN 9788887029710
www.fondazioneprada.org
PASSATO E FUTURO
Paola Marini è la direttrice delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. È uno di quei “superdirettori” nominati nel quadro della Riforma Franceschini, funestata dai ricorsi e dal futuro incerto. Paola Marini è colei che avrebbe “svenduto” la gloriosa istituzione ai dealer di Hauser & Wirth, che proprio lì hanno organizzato una mostra di Philip Guston – una mostra strepitosa. Insomma, Paola Marini è una donna con le idee chiare e lo sguardo puntato in avanti. E dunque non è affatto retorico che intitoli Celebriamo il passato, costruiamo il futuro il suo breve ma chiaro intervento sul catalogo della mostra che ha festeggiato i duecento anni delle Gallerie dell’Accademia. Una mostra che ha saputo raccontare con efficacia le traversie post-napoleoniche del museo e una figura, quella di Leopoldo Cicognara, che in veste di presidente dell’istituzione ha mosso mari e monti per riavere nelle sale del museo le opere sottratte, che ha sostenuto Antonio Canova e affiancato in maniera militante il giovane Francesco Hayez. Leggete almeno il saggio di Fernando Mazzocca e comprenderete come la falsa dicotomia fra tutela e valorizzazione, fra passato e futuro, fra conservazione e progresso sia soltanto fumo negli occhi di chi ha interessi enormi a impaludare il nostro Paese.
Fernando Mazzocca, Paola Marini, Roberto De Feo (a cura di) – Canova, Hayez, Cicognara. L’ultima gloria di Venezia
Marsilio / Electa, Venezia / Milano 2017
Pagg. 352, € 45
ISBN 9788831728225
www.gallerieaccademia.it
www.marsilioeditori.it
www.electa.it
LA VITA DI LÀ DELL’OBIETTIVO
Chiude proprio oggi la retrospettiva che la Casa dei Tre Oci di Venezia ha dedicato a Fulvio Roiter, fotografo veneziano d’adozione morto nell’aprile del 2016. Una mostra, curata impeccabilmente come di consueto da Denis Curti, che ne ripercorre l’intera parabola artistica, dall’esordio – giovanissimo, a 21 anni – nel 1948 fino agli ultimi scatti risalenti al 2007. Il corposo catalogo coedito dal museo con Marsilio contiene due lunghi saggi dello stesso curatore e di Italo Zannier, cui fanno seguito decine di fotografie ottimamente stampate, in massima parte in quel bianco e nero che è stata una delle cifre dirimenti dell’opera di Roiter. E ciò sin dalla fine degli Anni Quaranta, con un lavorìo meticoloso sui contrasti (Cave di pietra lavica sull’Etna, 1953; Eremo del Monte Rua, Padova, 1980) e sulle forme eternamente belle della natura, sia essa umana (Estate, 1950; Mercatino dell’antiquariato, 1970), minerale (Siccità, 1949), vegetale (Arabeschi nella campagna di casa, 1949; Laguna veneta, 1985, a colori). E poi c’è naturalmente Venezia, colta nello scorrere degli anni e delle acque, nel succedersi delle stagioni e dei volti (fra i tanti, Fondamenta delle Zattere, 1965). Il catalogo, dunque, come promemoria di scatti che inevitabilmente si desidera guardare e riguardare.
Fernando Mazzocca, Paola Marini, Roberto De Feo (a cura di) – Canova, Hayez, Cicognara. L’ultima gloria di Venezia
Marsilio / Electa, Venezia / Milano 2017
Pagg. 352, € 45
ISBN 9788831728225
www.gallerieaccademia.it
www.marsilioeditori.it
www.electa.it
L’INVENTORE DEI MANGA
Il fantastico trio era così composto: Hokusai, Utamaro e, nel mezzo, Ando Tokitaro detto Utagawa Hiroshige. A quest’ultimo, amatissimo dagli impressionisti e – ci si passi la semplificazione – precursore dei moderni manga (per convincersene, sfogliate la serie delle Ombre cinesi improvvisate, 1840-42 ca.), le Scuderie del Quirinale di Roma hanno dedicato una rassegna completa e rigorosa, andata in scena da marzo a luglio. A uno dei principali maestri dell’ukiyo-e fu assegnato l’appellativo di “maestro della pioggia e della neve”, per la sua precipua attenzione agli elementi naturali. Ma la mostra – e il catalogo – ampliano efficacemente questa visione, grazie all’esposizione e riproduzione di opere come la seminale La danza delle gru (1821, che pare tratta dal taccuino di un Leonardo giapponese) e composizioni complesse e caleidoscopiche come La vita di Minamoto Yorimitsu (1825). Da osservare con calma e attenzione la prima serie delle Cinquantatré stazioni di posta del Tōkiadō (1833-34 ca.), proveniente – come gran parte delle opere – dal Museum of Fine Arts di Boston. Nonché da leggere i saggi di Rossella Menegazzo e di Sarah E. Thompson.
Rossella Menegazzo (a cura di) – Hiroshige
Skira, Milano 2018
Pagg. 352, € 45
ISBN 9788857238012
www.scuderiequirinale.it
www.skira.net
DUE MOSTRE IN 111 ANNI
Correva l’anno 1907, il 29 aprile per la precisione, e al Palazzo dei Priori di Perugia si inaugurava la Mostra d’antica arte umbra. A firmare il testo critico (i curatori ancora non esistevano, vivaddio) era Umberto Gnoli, e il successo della rassegna portò con sé uno strascico di dibattiti accesi sull’identità della stessa arte umbra e sul ruolo delle arti applicate in questa stessa identità. E qui si colloca il primo dei due libri pubblicati in occasione della mostra Tutta l’Umbria una mostra, tenutasi da marzo a giugno alla GNU – Galleria Nazionale dell’Umbria. Libro che è la ristampa anastatica del catalogo del 1907 e che diventa fondamentale per chi voglia approfondire temi e problemi di questa affascinante questione storico-artistica. E poi viene il secondo libro, che è il catalogo della mostra del 2018: ordinata da Cristina Galassi e Marco Pierini, ripercorre l’arte umbra fra Medioevo e Rinascimento, con una sequela di nomi che vanno da Gentile da Fabriano a Matteo da Gualdo, da Perugino al Pintoricchio.
Umberto Gnoli – L’arte umbra alla mostra di Perugia
Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2018
Pagg. 260, € 30
ISBN 9788836639663
www.silvanaeditoriale.it
Cristina Galassi e Marco Pierini (a cura di) – Tutta l’Umbria una mostra. La mostra del 1907 e l’arte umbra tra Medioevo e Rinascimento
Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2018
Pagg. 264, € 34
ISBN 9788836639670
gallerianazionaledellumbria.it
www.silvanaeditoriale.it
– Marco Enrico Giacomelli
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