SAGGIO
Padre suo malgrado di tutti i “potevo farlo anch’io”, Marcel Duchamp è quello di uno scolabottiglie piazzato in un museo, o della ruota di bicicletta, o dell’orinatoio a cui “basta” cambiare nome e metterci una firma a caso. È il padre di tutte le scemenze che popolano i musei d’arte contemporanea, quando non si sa più disegnare, figurarsi dipingere o scolpire. E allora giù di saggi e monografie, a decine, per scriverne la biografia e descriverne l’opera, con una furia giustificatoria che in effetti talora puzza di bruciato e di excusatio non petita, e – va detto – con una quantità di testi mediocri e/o sovra-interpretanti che, se mai fosse possibile, offrono ancor di più il destro a chi si diletta a dileggiare quel che non comprende. Poi arriva il libro. Di quelli che ne vengono pubblicati raramente, perché si scrivono dopo aver studiato una decina d’anni e aver letto una mole infinita di testi – un lavoro di ricerca, si fa presto a dirlo e meno a farlo. Ecco, questo ha fatto coraggiosamente Marco Senaldi: ha preso la figura più importante dell’arte contemporanea e l’ha indagata sotto una luce nuova, inedita. Ha cioè cercato di capire quale fossero il retroterra culturale scientifico di Duchamp e come quest’ultimo l’abbia messo al lavoro nella propria opera. Ad esempio: scommettiamo che il 95% degli specialisti, al nome di Maurice Griveau, farebbero spallucce. E invece…
Marco Senaldi – Duchamp. La scienza dell’arte
Meltemi, Milano 2019
Pagg. 630, € 30
ISBN 9788855190183
www.meltemieditore.it
– Marco Enrico Giacomelli
CRITICA
Questo potrebbe essere un libro incastonato in un altro libro. Potrebbe essere la popolazione che anima un altro, straordinario, volume di Vincenzo Trione, Effetto città (2014), cavalcata di oltre 800 pagine nella metropoli, seguendo i fil rouge dell’arte, del cinema e della modernità. Quest’ultimo tomo – sono altre 600 pagine – prende a prestito il canone del museo immaginario, quello che la medesima casa editrice ha ad esempio affidato a Melania G. Mazzucco nel 2017 per il suo Museo del mondo. Però compie un’operazione di deciso ampliamento, ovvero espande il concetto di museo per l’appunto a spazi ben più diversificati, che a questo punto possono ospitare sì opere di arte visiva, ma anche il cinema – meglio: le immagini in movimento – di Peter Greenaway e Alejandro Iñárritu o la musica di Björk e degli U2. O ancora, in una mise en abyme disorientante, il Museo dell’innocenza di uno scrittore come Orhan Pamuk, che è un museo vero e proprio, ma finzionale, perché basato su un romanzo, che però è un omaggio (l’ennesimo da parte di Pamuk) a Istanbul, città che ovviamente esiste nella realtà. Tutti questi stimoli (ci sono Kiefer e Kentridge, Paladino e Balestini, Barney e Hirst, Parreno e Nitsch) sono tuttavia, come si diceva, calati in una scrittura sì precisa e competente, con tanto di note a margine, ma serbando l’approccio stilistico del museo immaginario, e dunque con quella misurata colloquialità che rende le seicento pagine estremamente piacevoli da leggere. Il classico viaggio in poltrona, perfetto per le serate invernali.
Vincenzo Trione – L’opera interminabile. Arte e XXI secolo
Einaudi, Torino 2019
Pagg. 600, € 40
ISBN 9788806237738
www.einaudi.it
MONOGRAFIA
Raro esempio di docente di Estetica curioso e aggiornato, Massimo Carboni è anche un autore piuttosto prolifico. Dopo Il genio è senza opera (2017), dove si metteva proficuamente in dialogo la filosofia antica con l’arte contemporanea, l’ultimo suo libro è dedicato a Kazimir Malevič. Un cerchio che si chiude, come l’autore stesso racconta, visto che il primo articolo di Carboni sul rapporto tra la filosofia dell’icona e l’opera del russo risale al 1989. Per comprendere ancora una volta come nessun artista possa prescindere dal contesto culturale che lo circonda (e come si possa pescare dalla storia un testo del Quattrocento per interpretare un movimento novecentesco).
Massimo Carboni – Malevič. L’ultima icona
Jaca Book, Milano 2019
Pagg. 245, € 50
ISBN 9788816605992
www.jacabook.it
INTERVISTE
Volendo muovere una bonaria critica alla curatrice del volume, riguarderebbe il titolo: non sono interviste, queste, ma dialoghi – come la stessa Francesca Pietropaolo scrive nella Prefazione. L’intervistatore ha un ruolo giornalistico: non significa che debba scomparire all’ombra dell’intervistato, può (anzi: deve) contestare risposte fumose, omertà ecc. Ma ciò che connota l’intervista è la separatezza fra gli interlocutori, la divisione netta fra domanda e risposta. Il dialogo è invece un rapporto idealmente orizzontale, in cui due persone si confrontano, si scambiano idee e magari quelle idee un poco le cambiano grazie al confronto stesso. Robert Storr fa esattamente questo: dialoga e talora discute con gli artisti, cosicché ogni testo si arricchisce di spunti che esulano dalla mera informazione e diventano dichiarazioni di poetica che vediamo sorgere nel corso del dialogo. Un libro importante, davvero. Vien voglia di procurarsi la versione inglese (sempre curata da Pietropaolo), che contiene 61 dialoghi contro i 30 di quella italiana – qui però ce ne sono quattro commissionati ad hoc, con Letizia Battaglia, Luca Buvoli, Paolo Canevari e Alterazioni Video.
Robert Storr – Interviste sull’arte
il Saggiatore, Milano 2019
Pagg. 487, € 38
ISBN 9788842825616
www.ilsaggiatore.com
CRITICA & CURATELA
Meteora luminosissima della nostra “critica militante” (come giustamente la definirebbe Renato Barilli, con cui l’autrice si specializzò), negli ultimi anni Francesca Alinovi è finalmente stata rimessa sotto i riflettori. E questo volume permette di immergersi appieno nella sua opera, raccogliendone gli scritti pubblicati tra il 1976 e il 1983 – spesso introvabili –, alcuni inediti e la sbobinatura di uno speech risalente all’11 giugno del 1983, il giorno prima del suo omicidio.
Matteo Bergamini & Veronica Santi (a cura di) – Francesca Alinovi
Postmedia Books, Milano 2019
Pagg. 320, € 29
ISBN 9788874902255
www.postmediabooks.it
STORIA DELL’ARTE
Se Duchamp è il papà dell’arte contemporanea, l’Impressionismo è sinonimo di modernità – anche se decine di mostre, spesso di dubbia levatura, lo hanno reso un movimento artistico che suscita una qualche ritrosia. A scriverne la storia più completa e appassionante è stato John Rewald, allievo di Panofsky e Saxl, nonché studioso che aveva sott’occhio documenti di prima mano. La prima edizione del libro risale infatti al 1946, mentre la traduzione qui presentata è l’ultima, quella del 1973.
John Rewald – La storia dell’Impressionismo
Johan & Levi, Monza 2019
Pagg. 606, € 39
ISBN 9788860102270
www.johanandlevi.com
SCRITTI D’ARTISTA
“Nonostante ogni gioia, la vita è stimata l’unico meritato inferno”. Gli scritti di Fabio Mauri, almeno in certe fasi e passaggi, ricordano gli aforismi di Karl Kraus. Nell’aletta del libro, ristampato per il decennale della morte dell’artista, Mauri è qualificato come “artista, filosofo, editore”; forse, però, Mauri fu soprattutto un filosofo prestato alle arti visive – ben più efficacemente di un Joseph Kosuth. Citando lo stesso Mauri mentre recensisce un libro di T.J. Clark: “[Scritti in mostra] non va letto da inesperti. Nemmeno da competenti. Parla d’altro”. E l’“altro” è tutto. (Menzione d’onore per Francesca Alfano Miglietti, che firma la curatela.)
Fabio Mauri – Scritti in mostra
il Saggiatore, Milano 2019²
Pagg. 402, € 35
ISBN 9788842826132
www.ilsaggiatore.com
CATALOGO ARTE ANTICA
Secondo volume della collana Nel segno di, dopo il Caravaggio di Stefano Zuffi arriva in libreria il Bruegel di Manfred Sellink, specialista assoluto del maestro fiammingo – direttore del Polo Museale di Bruges, ne ha curato il catalogo generale, ha scoperto un suo dipinto in Spagna e un disegno ancora inedito. Il catalogo, che non è il catalogo di una mostra, analizza l’opera di Pieter Bruegel suddividendola per temi (da Uno sguardo sul mondo a Gioia di vivere, passando, fra gli altri, per Vizi e virtù e Demoni e mostri), raccontando e mostrando disegni e dipinti, con un apparato iconografico curatissimo e riproduzioni di particolari che, per autori del genere, sono fondamentale per poterne apprezzare ogni dettaglio e sfumatura.
Manfred Sellink – Nel segno di Bruegel
Skira, Milano 2019
Pagg. 288, € 45
ISBN 9788857239538
www.skira.net
CATALOGO ARTE MODERNA
L’unico rischio è che il livello possa scendere. Perché la Fondazione Prada ci sta abituando a una tale cura nell’impaginazione di mostre e cataloghi, che di più non si può fare. Non è stata da meno la retrospettiva dedicata a Jannis Kounellis negli spazi veneziani della fondazione, e non è da meno il mega catalogo che racconta, analizza, fotografa, documenta l’attività di uno dei maggiori artisti del Novecento. Per le consuete cure di Germano Celant.
Germano Celant (ed.) – Jannis Kounellis
Fondazione Prada, Milano 2019
Pagg. 516, € 76
ISBN 9788887029765
www.fondazioneprada.org
CATALOGO ARTE CONTEMPORANEA
È sempre più di grande interesse la fiera FLAT che si svolge, durante settimana dell’arte torinese, nella Nuvola Lavazza e che è dedicata all’editoria indipendente e di eccellenza. Al primo piano, ogni anno l’evento propone anche una mostra monografica a tema. Nel 2018 c’era Dieter Roth, quest’anno invece Maurizio Nannucci. Mostra accompagnata dalla produzione di un importantissimo libro curato da Elena Volpato, che si guadagna senza ombra di dubbio un posto in questo best of.
Maurizio Nannucci – The Sense of Openness | Correspondence
FLAT & Zona Archives, Torino 2019
Pagg. 496, € 55
ISBN 9788894388718
www.flatartbookfair.com
CATALOGO GENERALE
Fortemente voluto da Nadja Perilli, storica dell’arte e coordinatrice dell’Archivio dedicato all’artista, il Catalogo generale dei dipinti e delle sculture di Achille Perilli, curato da Giuseppe Appella, è il frutto monumentale di un lavoro enorme, concretizzatosi in due tomi per un totale di 900 pagine conservati in un raffinato cofanetto di carta telata. All’interno, l’intera produzione di Perilli, dagli esordi nell’immediato secondo dopoguerra al 2016, per un corpus di 4.800 immagini che raccontano una parabola che inizia con il Gruppo Forma Uno e si dipana per ben settant’anni.
Giuseppe Appella – Achille Perilli. Catalogo generale dei dipinti e delle sculture
Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2019
Pagg. 920, € 400
ISBN 9788836639465
www.silvanaeditoriale.it
LETTERATURA AD ARTE
Serpeggiava una certa delusione tra i fan di Murakami Haruki, scrittore culto nato settant’anni fa a Kyoto. Delusione dettata non tanto da alcune prove interlocutorie, fisiologiche fra un capolavoro e l’altro; piuttosto per il modo in cui si chiudeva, con il terzo libro, 1Q84, trilogia che molti pensavano avrebbe condotto Murakami al Nobel. Ora Murakami ci riprova. Manco avesse ascoltato i suoi lettori, torna con una saga, ma limitata a due libri e a un migliaio di pagine. Uscito in Giappone nel 2017, nei primi due mesi L’assassinio del Commendatore ha totalizzato un milione e mezzo di copie vendute. E, vista la celebrità dell’autore, solo in parte dovute alla polemica che lo ha coinvolto. Sì perché, essendo schivo, quando parla fa notizia; soprattutto perché, quando parla, pungola il sovranismo giapponese. L’aveva fatto criticando l’insabbiamento dell’inchiesta sulle responsabilità del disastro di Fukushima, e ora con un passo, contenuto nel libro, che evoca in maniera inequivocabile quel che nel mondo è noto come Massacro di Nanchino e che in Giappone si chiama invece Guerra della Grande Asia Orientale. Ma di cosa parlano queste mille pagine? Parlano di un pittore la cui ispirazione è perduta, smarrita, offuscata. Parlano quindi, ovviamente, anche del mestiere di scrittore. Un testamento letterario? Ci auguriamo di no. Ma in ogni caso va apprezzato il fatto che, pur vivendo in tempi oscuri, Murakami Haruki ha ancora la forza di indicare la possibilità di futuro.
Murakami Haruki – L’assassinio del Commendatore
Einaudi, Torino 2019
Pagg. 424+440, € 20+20
ISBN 9788806237615 | 9788806239718
www.einaudi.it
FOTOGRAFIA
È con un ampio margine di approssimazione che si può definire “fotografo” Antonio Rovaldi, e con altrettanta inesattezza si può chiamare questo un “libro fotografico”. Fatto sta che è il migliore dell’anno nel suo non-genere. Tre anni di indagini, condotte ai margini dei cinque borough di New York dal 2016 al 2018, restituiscono una immagine minima e malinconicamente poetica alla Grande Mela, anche grazie a una stampa in bianco e nero che nulla concede alla patinatura di tanti libri da salotto. E le mappe di Francesca Benedetto mettono i puntini sulle i.
Antonio Rovaldi – The Sound of the Woodpecker Bill: New York City
Humboldt Books, Milano 2019
Pagg. 576, € 30
ISBN 9788899385637
www.humboldtbooks.com
NEW MEDIA
Testo importante, questo, sia per la “disciplina” specifica che – soprattutto – per lo sguardo che sa offrire su quelli che sono gli scenari più attuali non soltanto dell’arte, ma del nostro ambiente in generale. Se infatti la New Media Art è sin dall’origine una “entità produttiva ibrida”, in forza ai suoi rapporti strutturali con la tecnologia e le scienze, il primo compito che assolve il libro è quello di mettere un po’ d’ordine in questa rete complessa di interconnessioni; ma al tempo stesso Marco Mancuso lavora all’indebolimento di questa stessa classificazione, consapevole di quanto sia produttiva la porosità dei confini disciplinari. Nella cassetta degli attrezzi teorici spunta così il neologismo “art industries”, ovvero quelle industrie creative 2.0 che “descrivono nuove filiere di produzione, contesti ibridi e interdisciplinari che permettono la comunicazione fra artisti, tecnologi, scienziati, intellettuali, istituzioni, musei e accademie”. Per farla breve: se volete capirci qualcosa di quanto succede nei settori più avanzati della produzione umana, questa è una lettura obbligatoria.
Marco Mancuso – Arte, tecnologia, scienza
Mimesis, Milano 2019
Pagg. 292, € 26
ISBN 9788857553139
mimesisedizioni.it
SOUND ART
Che la si chiami “sound art” o, come in questo libro, “sonic art”, il punto è sostanzialmente il medesimo: si parla delle intersezioni, delle contaminazioni, del dialogo fra musica e arti visive. Un ambito che negli ultimi anni è diventato ben più mainstream, grazie soprattutto ai cosidetti visual che ormai adornano in maniera più o meno intelligente qualsivoglia concerto. Ma la storia è ben più antica e articolata. E questo libro a molte voci – comprese quelle di tanti protagonisti, da Nico Vascellari a Philippe Parreno – ne restituisce tutta la sua stimolante complessità.
Caterina Tomeo (a cura di) – Sonic Arts
Castelvecchi, Roma 2019
Pagg. 176, € 27,50
ISBN 9788832822663
www.castelvecchieditore.com
BAMBINI
Uscito il 13 dicembre, il libro pop-up della Giostra di Nina rappresenta l’ultima tappa di un progetto articolato e affascinante che ha portato la giostra stessa prima ad Alba, poi al Maxxi di Roma, con la colonna sonora di Ludovico Einaudi suonata dal vivo, il film realizzato insieme a Sky Arte e ora appunto uno splendido pop-up (Valerio Berruti nutre una passione per questo genere di prodotti editoriali e ne ha una collezione notevole conservata nel suo studio-chiesa sconsacrata di Verduno). Pop-up che al suo interno, manco a dirlo, ha anche un carillon che riproduce le note scritte ad hoc da Einaudi.
Valerio Berruti & Ludovico Einaudi – La giostra di Nina
Gallucci, Roma 2019
Pagg. 10, € 34
ISBN 9788893487788
www.galluccieditore.com
ADOLESCENTI
Classico anglofono della lettura per ragazzi, The Secret Garden di Frances Hodgson Burnett risale al 1911. Numerose le riduzioni cinematografiche e televisive, nonché le versioni integrali e abbreviate in moltissime lingue (la prima traduzione italiana risale al 1921). Quest’anno L’Ippocampo ne ha dato alle stampe una versione straordinaria: testo completo, va da sé, ma con una grafica affidata allo studio londinese MinaLima Design, il che significa non soltanto illustrazioni, ma un profluvio di pop-up, mappe, lettere – insomma, tantissimi inserti che rendono ancora più avventurosa la lettura, con una cura cartotecnica che ormai appartiene quasi soltanto ai libri per ragazzi.
Frances Hodgson Burnett – Il giardino segreto
L’Ippocampo, Milano 2019
Pagg. 384, € 29,90
ISBN 9788867224234
www.ippocampoedizioni.it
PROGETTO
Tornano in edicola gli Artonauti, l’album di figurine ideato da WizArt che a febbraio aveva esordito con i classici di ogni tempo e che – dopo un’edizione deluxe cartonata della medesima raccolta – il 13 dicembre ha iniziato a distribuire un secondo volume, stavolta dedicato al Novecento e in particolre Alla ricerca dei tesori rubati, con un viaggio che prende spunto dalla task force ideata da Roosevelt per scovare le opere trafugate dai nazisti. Edizione che si compone di 116 pagine, 324 figurine e 112 opere d’arte, insieme a illustrazioni, indovinelli, rebus e QR code per ascoltare brani musicali.
Artonauti
WizArt, Milano 2019
Pagg. 116, € 3,50 (album + 3 pacchetti di figurine)
www.artonauti.it
GUIDA
Incredibile che nessuno ci avesse pensato prima, o non lo avesse fatto con continuità. Fatto sta che le Guide ragionate alle opere di XXX in Italia, ideate da Raoul Melotto, dal 2016 continuano a essere pubblicate con gran successo. Da Caravaggio a Bellini, da Masaccio a Tintoretto, e ora Artemisia Gentileschi. Di questi autori, nei rispettivi volumi, trovate le opere conservate “nei musei, nelle chiese, gallerie e collezioni d’arte in Italia”. La guida perfetta per l’art lover monomaniaco.
Raoul Melotto – Artemisia Gentileschi. L’artista in Italia
Odoya, Bologna 2019
Pagg. 352, € 22
ISBN 9788862885591
www.odoya.it
RIVISTA
A dicembre dell’anno scorso vi abbiamo raccontato di questa iniziativa editoriale assai curiosa, ovvero commercialisti e avvocati e notai che si mettono insieme – su impulso dei vulcanici Franco Broccardi e Alessia Panella – per parlare d’arte. Non però in maniera ombelicale, parlando delle mostre che organizzano e/o delle attività professionali che offrono ai clienti collezionisti. Niente di tutto questo, o meglio uno strumento che parla di molte questioni afferenti il mercato dell’arte ma a disposizione di ogni lettore, per di più grazie a una rivista trimestrale, ÆS – Arts+Economics, che viene distribuita gratuitamente e che contiene i testi in italiano e in inglese. Fra gli articoli che vi segnaliamo, giusto per ingolosirvi: Richard Armstrong su finanziamenti privati ed educazione sul numero 4, il monografico sulla raccolta fondi in ambito culturale (l’intero numero 5) e Fabio Viola sull’intreccio fra turismo e industrie creative, sull’ultimo numero finora stampato.
ÆS – Arts+Economics
La mia finanza, Milano 2019
Periodico trimestrale
www.lamiafinanza.it
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