Museo Nazionale. Da programma radiofonico a libro
Risale a quattro anni fa il lancio del programma “Museo Nazionale” su Radio 3, un racconto in tono divulgativo di opere e capolavori da parte di storici dell’arte ed esperti. Oggi il tutto è confluito in un libro, a cura di Monica D’Onofrio, mente del progetto.
Qualche volta nel mondo culturale italiano, sempre più ignorato e bistrattato da improbabili governi che oscillano tra populismo e paradosso, succedono miracoli. Qualcuno ha un progetto che all’inizio sembra impossibile, ma in realtà apre una via poi percorsa da persone diverse, che si rendono conto, davanti alla proposta di partecipare, che la strada era necessaria e più agevole di quanto avessero previsto. È successo nel 2002, quando Giacinto Di Pietrantonio ebbe l’idea di riunire tutti i musei e i centri di arte contemporanea in un’unica associazione e così nacque Amaci, ed è capitato di nuovo nel 2015 nel contesto di Radio 3, vivace e dinamico laboratorio di cultura magistralmente diretto da Marino Sinibaldi, quando Monica D’Onofrio lanciò il progetto di Museo Nazionale. Di cosa si trattava? Invitare 150 storici dell’arte, archeologi, curatori e critici a raccontare in radio un’opera d’arte che fosse esposta in un museo italiano, “in tono divulgativo, ma sempre con estremo rigore scientifico, non dando mai niente per scontato pur evitando ogni gratuita semplificazione”, puntualizza Monica D’Onofrio. Grande entusiasmo: per due anni ai microfoni di Radio 3 si sono sentite le voci del “popolo dell’arte” descrivere pale d’altare medievali, ritratti rinascimentali, statue equestri romane, sculture greche ma anche installazioni di arte contemporanea e perfino un abito di alta moda. Scelte banali e scontate? Assolutamente no.
DALLA RADIO AL PODCAST
Accanto ai grandi capolavori universali, ci sono molte opere note solo agli addetti ai lavori: gli Scolari (1927-28) , una tela di Felice Casorati, il modello della Tomba di Nefertari realizzato da Ernesto Schiaparelli nel 1933, la Convalescente (1932), una scultura in terracotta di Arturo Martini, la Fiasca spagliata con fiori (1620-30), una tela attribuita al Maestro della Fiasca di Forlì, l’Anfora di Baratti (IV secolo d.C.), un manufatto in argento di manifattura siriana o la Veduta del Campo di Santa Maria Formosa (1730) dal taccuino di disegni di Canaletto. Ma gli instancabili Sinibaldi e D’Onofrio non si sono fermati alle parole: hanno aperto un sito dedicato dove le opere sono esposte nelle 23 sale del museo virtuale, diretto dallo scrittore Luca Scarlini, e possono essere ascoltate in podcast. Non solo: attraverso i social gli ascoltatori sono stati invitati a segnalare la propria opera d’arte preferita, in modo da costruire un museo nazionale allargato, che si può visitare da uno smartphone.
IL LIBRO
L’ultimo capitolo dell’avventura è quello più incredibile: la trasmissione è diventata un volume, curato in maniera ineccepibile dalla casa editrice Officina Libraria, grazie alla collaborazione con la Direzione Generale Musei del MiBACT, diretta da Antonio Lampis.
Il volume è la degna conclusione di un progetto davvero visionario: ogni opera è raccontata in una scheda ampia e molto dettagliata, corredata di immagini. Speriamo che il libro possa costituire un vademecum per scoprire le opere del Museo Nazionale nelle loro sedi reali, sia quelle conosciute come Uffizi, Galleria Borghese o Capodimonte ma soprattutto nei musei meno noti, dal museo Chiossone di Genova alla Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma), dal museo Faina a Orvieto alla Pinacoteca di Jesi, dal Collegio Alberoni di Piacenza al museo Civico di Viterbo. Sono le straordinarie ricchezze diffuse di un Paese plurale, che quando mette insieme tutte le sue energie diventa imbattibile. E il progetto del Museo Nazionale di Radio 3 lo dimostra.
‒ Ludovico Pratesi
Monica D’Onofrio (a cura di) ‒ Museo Nazionale
Officina Libraria, Milano 2019
Pagg. 704, € 39
ISBN 9788833670058
https://officinalibraria.net
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