Figura fra le più rilevanti del nostro Novecento culturale – in qualità di storico e critico d’arte, ma anche di partigiano, antifascista e politico –, Carlo Ludovico Ragghianti (1910-1987) fu altresì il cofondatore di una delle riviste di studio più longeve nel campo delle arti. Risale infatti al 1935 l’atto di nascita di Critica d’Arte, siglato insieme a Ranuccio Bianchi Bandinelli e (pur se la codirezione ebbe breve vita) Roberto Longhi. Allora si trattò di una svolta importante, sia dal punto di vista metodologico che per gli argomenti trattati – Ragghianti, per fare un unico esempio, fra tra i primissimi nel nostro Paese a interessarsi in questo ambito delle opere cinematografiche. Questa lunga e inevitabilmente travagliata storia è giunta da pochi giorni alla sua nona tappa, o meglio “serie”, come si suol indicare per una rivista quando assume una nuova veste, sia essa grafica, editoriale, redazionale… In questo caso, la curatela generale resta salda nelle mani della lucchese Fondazione Ragghianti, e il formato anche, mentre la veste grafica è stata rimodernata e soprattutto il comitato scientifico vede un ampliamento in ottica internazionale. Con una doppia uscita ogni semestre, Critica d’Arte è diretta da Francesco Guerrieri e accoglie saggi di storia dell’arte dalla preistoria al contemporaneo, senza disdegnare contribuiti nei campi attigui dell’architettura, del design, del cinema. Due i formati degli interventi, dai più ampi Saggi alle più brevi Note (tutti sottoposti a double-bind peer review); ma non va sottovalutato l’Osservatorio, che si occupa in prevalenza di politica culturale, nello spirito d’impegno che ha informato l’attività e la vita dello stesso Ragghianti.
– Marco Enrico Giacomelli
www.fondazioneragghianti.it/critica-darte/
www.lelettere.it
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati