È un omaggio all’estetica dell’acclamato autore della scena indie il libro fotografico Accidentally Wes Anderson, recentemente pubblicato dalla casa editrice britannica Trapeze e autorizzato da Wes Anderson in persona, che nella prefazione annota: “Le fotografie di questo libro sono state scattate da persone che non ho mai incontrato, ritraggono luoghi e cose che non ho, quasi senza eccezioni, mai visto. Ma devo dirlo: ho intenzione di farlo. […] Ora capisco cosa significhi essere me stesso accidentalmente”.
GEOGRAFIA E CINEMA NEL SEGNO DI WES ANDERSON
Il volume, nato da un progetto lanciato su Instagram nel 2017 da Wally Koval, fondatore della community di @AccidentallyWesAnderson (l’account è seguito da oltre un milione di follower), raccoglie da ogni angolo del globo i contributi di fotografi professionisti e non ispirati dalle pellicole del regista di Houston. Il suo sguardo viene così restituito attraverso una lente inedita: qui è il pubblico che si fa autore, catturando circa 200 luoghi che ricordano i suoi set, attraverso una rilettura geografica e variopinta della filmografia andersoniana, sospesa tra mimesis e fiction.
I LUOGHI “ALLA ANDERSON”
Dall’Antartide all’angolo di casa, tra il Vecchio e il Nuovo Continente, si snoda con un approccio sentimentale e nostalgico, al contempo ironico, un percorso cartografabile lungo 368 pagine, consegnandoci un originale archivio in divenire di paesaggi, vedute, architetture, narrazioni.
Sulle tracce del concierge Monsieur Gustave (memorabili le sequenze della sua evasione dal carcere in The Grand Budapest Hotel, 2014), oppure in treno con i fratelli Whitman (The Darjeeling Limited, 2007), è ricostruito nel segno di Wes Anderson un universo parallelo e fiabesco, con la sua fascinazione, il decor e la vocazione per le cromie sofisticate, in cui poter viaggiare secondo le regole del lockdown, senza spostarsi dal proprio salotto o dalla panchina del giardino.
LESSICO E COLORI DI ACCIDENTALLY WES ANDERSON
Nella cornice di una illustrazione d’antan, scorrono montagne innevate, lidi, deserti, palazzi, fortini, fari, funivie, dirupi, iconemi come l’Hotel Opera di Praga, l’Hotel Sevilla dell’Havana, il Nagashima Spa Land in Giappone, per citare alcuni esempi, che si alternano come le nuvole di fumo di Margot Tenenbaum (The Royal Tenenbaums, 2001). Accidentally Wes Anderson rappresenta un sorprendente passaporto per l’avventura.
Buon viaggio!
‒ Domenico Carelli
Wally Koval – Accidentally Wes Anderson
Trapeze, Londra 2020
Pagg. 368, £ 25
ISBN 9781409197416
www.orionbooks.co.uk
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