Reviviscenza. Un ponte su Genova (Rizzoli) è un libro con tre matrici, una istituzionale, una architettonica con una breve ma toccante intervista a Renzo Piano che ha progettato il nuovo ponte, dopo il tragico crollo del Ponte Morandi, e una fotografica, che riesce a introdurci perfettamente nel contesto, rappresentata dalle immagini di Andrea Botto.
IL PONTE DI RENZO PIANO
Secondo le parole di Piano, perfettamente condivisibili, quando un ponte crolla non è come un muro, un ponte è un collegamento geografico, architettonico, umano che nel giro di un tempo brevissimo viene a mancare. Il grande architetto, che ci ha abituati a costruzioni funzionali e poetiche al tempo stesso, dalla Fondazione Beyeler di Basilea al Museo Klee di Berna al suo stesso studio di Vesima, poco distante dal ponte crollato. Ha dichiarato: “Volevo un ponte ‘genovese’ capace di unire la sponda destra alla sponda sinistra del Polcevera in maniera semplice, chiara, forte, durevole e, non ultimo, poetica”. Cita quindi il poeta Giorgio Caproni che scrive: “Genova di ferro e aria”. Così Piano ha progettato il ponte che sta cercando di colmare la ferita della città. È un’opera pesante e leggera al tempo stesso, che non entra prepotente nel tessuto urbano ma cerca di introdurvisi con armonia ed equilibrio.
IL PONTE DI PIANO NELLE FOTOGRAFIE DI ANDREA BOTTO
Le fotografie di Andrea Botto riescono perfettamente a calarci in quell’atmosfera di morte e di vita senza sensazionalismi, senza esasperazioni, come negli altri suoi lavori che abbiamo visto nel corso degli anni. Sono immagini diurne, notturne, paesaggi, dettagli, appunti di lavoro.
È la storia di un cammino di decostruzione e costruzione inframmezzato dalla presenza umana, testimoniata da una focaccia al prosciutto appena sbocconcellata, forse dimenticata su una struttura di ferro. Ogni immagine è datata, inframmezzata dalle testimonianze e dalle note di lavoro. Siamo di fronte a una sorta di diario iconografico collettivo. La dimensione del diario, della storia personale che diviene collettiva, si adatta particolarmente alla ricerca del fotografo ligure, nato nel 1973.
È un lavoro in fieri costruito tappa dopo tappa. L’ultima foto scattata al far della sera del 19 settembre 2020 è una panoramica, il ponte è entrato a fare parte della vita della città, ne segue i ritmi, non si mostra eccessivamente e la vita pare essere ricominciata.
‒ Angela Madesani
Andrea Botto ‒ Reviviscenza. Un ponte su Genova
Rizzoli/Mondadori Electa, Milano 2020
Pagg. 208, € 50
ISBN 978-8891829986
https://www.rizzolilibri.it
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