Al netto delle critiche che si possono muovere alla fiera 1:54 attualmente in corso a Londra, e fatta salva la sacrosanta libertà di ognuna e ognuno dei componenti della Redazione di Artribune, qualunque posizione occupi nell’organigramma della rivista, la Redazione stessa si dissocia dalla story pubblicata il 14 ottobre 2021 dal direttore editoriale di Artribune.
Siamo convinte e convinti che il linguaggio e la modalità con i quali vengono mosse delle critiche non siano mai neutrali, così come siamo consapevoli della responsabilità sociale e politica di cui si deve far carico il giornalismo. Ragione per cui ribadiamo che questo non è il linguaggio e queste non sono le modalità con le quali riteniamo che vada articolata qualsivoglia discussione.
In merito alla questione specifica, ricordiamo a tutte le lettrici e a tutti i lettori che la rivista si è da sempre impegnata per approfondirne la complessità, dando voce a protagoniste e protagonisti del dibattito come Zanele Muholi, Meg Onli, Virgil Abloh, David Adjaye, Igiaba Scego. A titolo di esempio, segnaliamo le inchieste pubblicate su Artribune Magazine (Musei alla prova del razzismo: la risposta degli artisti, n. 57; Black Power Black Culture Black Renaissance, n. 49), mentre qui trovate una selezione dei più recenti articoli a essa dedicati:
https://www.artribune.com/dal-
Marco Enrico Giacomelli
Santa Nastro
Arianna Testino
Giorgia Basili
Irene Fanizza
Giulia Giaume
Claudia Giraud
Desirée Maida
Roberta Pisa
Giulia Ronchi
Valentina Silvestrini
Alex Urso
AGGIORNAMENTO del 15 ottobre ore 16:30
Riprendiamo di seguito e in forma integrale il post pubblicato su Facebook dal direttore editoriale:
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