Il catalogo della Biennale Foto/Industria di Bologna è un ricettario

Della nuova edizione della Biennale Foto/Industria, ispirata al cibo, vi abbiamo già parlato. Ora ci concentriamo sul catalogo, che non a caso ha le stesse caratteristiche di un ricettario

Scritto a quattro mani da Francesco Zanot ‒ direttore artistico della Biennale Foto/Industria ‒ e dallo chef-scrittore Tommaso Melilli, il catalogo della manifestazione che fino al 28 novembre anima la città di Bologna, dedicata quest’anno al cibo, è a metà tra un ricettario e un libro fotografico. Foto/Industria è la Biennale di Fotografia dell’Industria e del Lavoro promossa da Fondazione MAST e propone per questa quinta edizione dieci mostre allestite in meravigliosi palazzi del centro storico e una al MAST.
Se ogni esposizione, focalizzandosi su un diverso fotografo, si contraddistingue nell’estetica e nel gusto, perché non associare a ciascuna delle undici mostre una diversa ricetta? Questo è ciò che hanno fatto i due curatori nel catalogo che accompagna la rassegna. Per ogni scheda, il testo critico di Francesco Zanot è seguito da un aneddoto tratto dalla storia della cucina ‒ e ispirato alla singola mostra ‒ e da una ricetta che, nelle intenzioni dello chef Melilli, restituisce il “sapore” della poetica di ciascun fotografo.

Hans Finsler, Senza titolo, 1928. Courtesy Fondazione Rolla, Bruzella

Hans Finsler, Senza titolo, 1928. Courtesy Fondazione Rolla, Bruzella

IL CATALOGO FOOD: DALLA RICETTA AL PASTO COMPLETO

Il volume propone quindi undici ricette, semplici da realizzare e a portata di tutte le forchette, ovvero: pasta di arancia al peperoncino per la mostra alla Fondazione MAST su Ando Gilardi; palamita in agrodolce per la personale di Herbert List, i cui scatti si focalizzano sulle tonnare; insalata russa per Factory of Original Desires dell’artista giramondo Bernard Plossu; arrosto di cavolfiore che nasce “dall ‘invidia per la carne” e omaggia la mostra di Henk Wildschut; zucchine alla menta per Mishka Henner, la cui ricerca si concentra sugli allevamenti intensivi americani detti “feedlot”; salsa di qizha per l’artista palestinese Vivien Sansour, che i concentra sulla convivialità, sul rispetto per i semi antichi, per le radici ma anche per un’idea di umanità libera da barriere territoriali; plateau arancione per l’umanità policroma e brulicante ritratta a Lagos da Lorenzo Vitturi; rape rosse e lamponi a richiamare le macchie di sangue sulla neve immortalate dal giapponese Takashi Homma; trota in foglia di fico per Fisheye di Maurizio Montagna al Museo Ornitologico; cioccolatini di ceci come alternativa agli scatti sulle leccornie di cioccolato di Hans Finster; infine pera in tatin per le magiche fotografie dell’americana Jan Groover, capace di trasformare utensili da cucina in elementi di paesaggi onirici.

CIBO E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

Le modalità attraverso cui gli alimenti vengono prodotti, distribuiti, venduti, acquistati e consumati sono in costante cambiamento e racchiudono pertanto alcuni caratteri distintivi di un’epoca […] Il cibo è linguaggio“, scrive Zanot, mentre lo chef Melilli, autore de I conti con l’oste e in queste settimane impegnato come cuoco nel nuovo ristorante di Milano Contrada Govinda, propone un ricettario che tenga conto delle risorse disponibili, come quando sceglie la palamita, pesce della famiglia dei tonni molto presente nel Mediterraneo e “pressoché assente nelle tradizioni gastronomiche italiane” o suggerisce alternative vegetali al Burger di manzo per limitare lo spreco di acqua, impiegata in abbondanza per la sua produzione.

Giorgia Basili

Francesco Zanot & Tommaso Melilli – Foto/Industria 2021. Food
Fondazione MAST Edizioni, Bologna 2021
Pagg. 304, € 25
ISBN 9788894369847
www.fotoindustria.it

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Giorgia Basili

Giorgia Basili

Giorgia Basili (Roma, 1992) è laureata in Scienze dei Beni Culturali con una tesi sulla Satira della Pittura di Salvator Rosa, che si snoda su un triplice interesse: letterario, artistico e iconologico. Si è spe-cializzata in Storia dell'Arte alla Sapienza…

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