Esperienza e realtà. Gian Maria Tosatti scrive pure un libro

Sotto i riflettori per l’imminente debutto alla Biennale Arte di Venezia, Gian Maria Tosatti parla del rapporto tra opera e pubblico nel volume pubblicato da postmedia books

Esperienza e realtà. Teoria e riflessioni sulla quinta dimensione di Gian Maria Tosatti (Roma, 1980) non è un instant book, a sostegno del suo successo. Il libro serve a prevenire ogni travisamento e ci trascina lontano dalla celebrazione dell’unico artista del Padiglione Italia della Biennale, sottraendolo sia al culto di proni gregari, sia al banale biasimo degli esclusi.
La quinta dimensione di cui parla Tosatti è spiegata in più di trecento pagine in un saggio diviso in cinque capitoli. La quinta dimensione è data dall’alterazione del nostro sguardo durante l’esperienza della realtà dell’opera. I commenti, le focalizzazioni e gli sviluppi dell’excursus teorico di Tosatti eludono la descrizione del proprio portato operativo con una traduzione degli esempi in impostazioni intellettuali. Muovendosi in una sorta di tradimento della memoria, l’autore spiega la differenza tra realtà e rappresentazione che è, verosimilmente, ri-presentazione di dettagli che nell’allestimento scenico vengono riposizionati intenzionalmente dal pubblico per restituire la narrazione complessiva.
Tosatti descrive le nuove posizioni dell’autore nel momento in cui finisce di essere unico responsabile dell’opera concepita, dunque, come un testo aperto all’intenzione del lettore. L’autore si fa allora estraneo all’opera, che non è più “la traduzione lineare di un’idea, un’ideale o un’ideologia”. È una realtà che per giunta ridefinisce la posizione di coloro che in essa agiscono, sicché lo spazio stesso dell’opera è caratterizzato da interrelazioni tra elementi discreti che sono le linee di una prospettiva penta dimensionale. L’esperienza che si somma alle quattro dimensioni è soggetta a un’espansione sovrapponibile al concetto di opera aperta teorizzato da Umberto Eco

Gian Maria Tosatti – Esperienza e realtà. Teoria e riflessioni sulla quinta dimensione (Postmedia Books, Milano 2021)

Gian Maria Tosatti – Esperienza e realtà. Teoria e riflessioni sulla quinta dimensione (Postmedia Books, Milano 2021)

OPERA E PUBBLICO SECONDO TOSATTI

Nel libro Gian Maria Tosatti traccia un percorso coerente tra fonti teoriche ed esempi concreti fusi nell’aneddoto e adottate nelle pratiche. Più che dettami da seguire pedissequamente, questi fondamenti teorici sono formule di sperimentazione. Quando ad esempio incontriamo John Dewey non è per ripercorrere passo passo Art as Experience, semmai per verificare modi d’uso del pensiero del filosofo americano. Quello che nel libro appare chiaro sin dall’inizio è, infatti, l’assenza di ogni tentativo di legittimazione intellettuale in un diario di appunti, formulario di memorie culturali che agiscono per ritorsione sulle opere di Tosatti. Processo ravvisabile nel fatto che il libro non è una guida alle ambientazioni dell’artista, quanto piuttosto uno strumento che sfrutta questa ritorsione per emanciparsi dalla strumentalizzazione orientativa. Tosatti, in opposizione al valore fondativo delle idee, usa cinque esempi in cinque capitoli per analizzare il suo procedimento operativo. Il primo è il principio di indeterminazione di Werner Heisenberg che Tosatti fa corrispondere all’esperienza estetica in cui si sviluppa la perturbazione dell’osservatore sull’oggetto osservato; il secondo esempio coniuga l’idea di John Dewey dell’inscindibilità tra oggetto artistico ed esperienza con il teatro povero di Jerzy Grotowsky nella misura in cui, quest’ultimo, si affida all’ esperienza come gioco. La “Zona” di Andreij Tarkovskij viene evocata da Tosatti per definire lo stato di disagio nei confronti delle utopie del Novecento e dal punto di vista partecipativo la tecnica cinematografica favorirebbe la condizione mutevole dell’opera contemporanea là dove l’intervento arbitrario del pubblico non solo completa, ma ridefinisce gli ambiti oggettivi dell’opera ponendola al centro di una semiosi illimitata. La ridefinizione di questi ambiti si basa sulla constatazione che l’opera d’arte nel terzo decennio del secolo non sarà più ammirata per la sua fattura, quanto per la capacità di porsi in rapporto con il contesto e possibilmente con diversi contesti. Questo rapporto mira a un allineamento se non a una sovrapposizione che fa dell’allestimento il palcoscenico su cui si sposta la platea, luogo dove l’esperienza da accerchiante si ritrova accerchiata dalla visione dello spettatore.

Mike Nelson. The House of the Farmer. Installation view at Palazzo dell’Agricoltore, Parma 2021. Photo Lucio Rossi

Mike Nelson. The House of the Farmer. Installation view at Palazzo dell’Agricoltore, Parma 2021. Photo Lucio Rossi

GLI ARTISTI CITATI DA TOSATTI

Condividendo lo stesso piano, esperienza estetica e realtà risolvono sul piano della significazione, per via dell’annullamento della distanza dal linguaggio, ogni dubbio sull’opera. L’installazione, infatti, quando si fa opera ambientale, secondo Tosatti, se da un lato impone una sola prospettiva, dall’altro la dichiara possibile tra tante. Questo duplice carattere della realtà spinge a riformarla in quanto gesto essenzialmente politico. Le ambientazioni di Tosatti, quindi, si pongono nello spazio tra opera pubblica e “site specific” come fanno i labirinti spiazzanti negli inquietanti appartamenti di Georg Schneider o nelle fiction di Mike Nelson. Questi artisti naturalmente sono citati da Tosatti come culmine di un excursus sullo spazio nell’arte figurativa, soprattutto nella pittura attraverso i secoli, un viaggio che approda a James Turrell che con le sue aperture sul reale, direbbe Alain Badiou, “smaschera la recitazione” non per epurare la finzione, ma il reale stesso della finzione.

Marcello Carriero

Gian Maria Tosatti ‒ Esperienza e realtà. Teoria e riflessioni sulla quinta dimensione
Postmedia books, Milano 2021
Pagg. 320, € 26
ISBN 9788874903221
http://www.postmediabooks.it

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Marcello Carriero

Marcello Carriero

Marcello Carriero (1965) si occupa di critica e storia dell’arte dal 1994. Ha scritto sulla cultura visiva contemporanea sulle riviste Arte e Critica, Arte, Exibart, e ha pubblicato l’unica monografia completa sul futurista Volt (Ed. Settecittà, Viterbo 2007). Attualmente docente…

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