Maria Chiara Ciaccheri e Fabio Fornasari, autori del nuovo libro pubblicato da La Meridiana, riflettono sui temi dell’accessibilità applicati al museo. Seguendone le evoluzioni.
Quando e perché avete scelto il museo come vostro luogo di “elezione” professionale?
Maria Chiara Ciaccheri: Credo di averlo deciso negli anni dell’università. Per me il salto è stato passare dallo studio tradizionale della storia dell’arte a temi più trasversali legati alla gestione dei musei e ai pubblici: è stato allora che ho messo a fuoco che mi interessavano di più certe dinamiche intorno all’opera che non l’opera stessa.
Fabio Fornasari: Nei primi anni di università: iscritto all’Ateneo fiorentino ad Architettura, ho seguito un percorso di studi che si occupava più di contenuti che di contenitori, di collezioni, delle storie delle città e dell’arte. Non mi interessava costruire edifici ma lavorare dentro la “storia”.
Com’è nata l’idea di questo libro e in quale contesto temporale e personale lo avete scritto?
Maria Chiara Ciaccheri: Il libro è nato da un’intuizione di Accaparlante (una realtà storica ed emancipatrice in Italia), che insieme a La Meridiana ha dato avvio a una collana in chiave divulgativa dedicata ad approfondire temi diversi legati alla disabilità. Fra questi hanno pensato potesse essere interessante occuparsi anche di musei. Abbiamo iniziato a ragionarci nel 2019, l’abbiamo chiuso subito dopo il lockdown e rivisto e riletto in vista della pubblicazione pochi mesi fa.
Fabio Fornasari: Ero a Matera quando ho ricevuto la chiamata dall’associazione Accaparlante. Mi dissero del loro progetto editoriale con La Meridiana e dell’idea di pubblicare un libro semplice, che contenesse l’esperienza, lo sguardo di chi lavora all’interno dell’accessibilità museale.
LE EVOLUZIONI DELL’ACCESSIBILITÀ MUSEALE
Quanto è importante analizzare le grammatiche, le funzioni e gli strumenti di questa istituzione, ancora troppo poco valorizzata in Italia?
Maria Chiara Ciaccheri: L’osservazione analitica, cui questo libro accenna solamente, è un principio chiave della progettazione che dal mio punto di vista è uno dei modi con cui guardare all’accessibilità.
Fabio Fornasari: Fondamentale considerando che, come scritto nel testo, la disabilità è anche risultato dell’interazione tra componenti ambientali e le capacità dell’individuo. Conoscere e intervenire su quanto elencato permette di migliorare l’esperienza museale.
Come si è evoluto il concetto dell’accessibilità museale? Possiamo oggi parlare finalmente di una cultura?
Maria Chiara Ciaccheri: A me sembra che accessibilità insegni sempre più ai musei come relazionarsi con le persone, abbiano o meno una disabilità. Non so se possiamo parlare di cultura, di certo penso abbia acquisito lo status di disciplina.
Fabio Fornasari: È cambiato il rapporto tra il museo e la società. Inoltre sta cambiando il modo di percepire la disabilità al museo: oggi è vista come portatrice di nuovi linguaggi, nuovi codici che possono coinvolgere tutte le persone all’interno di una esperienza cognitiva, sensoriale ed emozionale.
Le vostre esperienze professionali vi portano spesso a studiare e collaborare con musei e partner stranieri. Cosa dovremmo assolutamente “copiare” e cosa invece aver la consapevolezza di poter insegnare?
Maria Chiara Ciaccheri: Domanda difficile! Forse riesco a rispondere in un altro libro in uscita a giugno per American Alliance of Museum (Museum Accessibility by Design: A Systemic Approach to Organizational Change), in cui cito sia esperienze italiane che straniere.
Fabio Fornasari: Personalmente lavoro partendo dal Museo e dall’Atelier Tolomeo, che ho aperto nell’Istituto dei Ciechi Cavazza di Bologna. È nato da una ricerca ed è diventato laboratorio per pensare e progettare esperienze di accessibilità per i musei. L’Atelier è divenuto lo studio per fare progetto per altri musei.
‒ Annalisa Trasatti
Maria Chiara Ciaccheri & Fabio Fornasari – Il museo per tutti. Buone pratiche di accessibilità
Edizioni La Meridiana, Molfetta 2022
Pagg. 114, € 14,50
ISBN 9788861538719
https://www.lameridiana.it
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