Alla Biblioteca Braidense di Milano ricostruito lo studio di Umberto Eco
Gli oltre 1300 volumi antichi appartenuti al filosofo e scrittore sono disposti all’interno di una stanza, secondo la “regola del buon vicino” come nella sua casa di Piazza Castello, mentre in una serie di teche sono esposti i testi più pregiati
Osservare la biblioteca di una persona ci può dire molto sul suo carattere e la sua vita: ricordate quanto erano curate in tutti gli sfondi dei collegamenti video durante il lockdown? È così che rivedere lo studiolo di Umberto Eco alla Biblioteca Braidense di Milano sembra restituirci un vecchio amico e un mentore, cinque anni dopo la sua scomparsa. Vero cuore della stanza, come nella vita del filosofo e scrittore, sono i libri: se pure rappresentanti di una piccola parte della sua collezione, sono ben 1328 i volumi rari e antichi posizionati sugli scaffali replicando alla perfezione la Bibliotheca semiologica, curiosa, lunatica, magica et pneumatica, anche nota come “stanza degli antichi”, che altro non era che lo studio con vista sul castello Sforzesco dell’appartamento in piazza Castello, a Milano. In questa casa, donata dalla famiglia allo Stato nel 2016, Eco si era trasferito con la moglie Renate Ramge più di 30 anni fa proprio per fare spazio ai libri accumulati da librerie e antiquari di mezzo mondo.
LO STUDIO DI UMBERTO ECO ALLA BIBLIOTECA BRAIDENSE DI MILANO
L’allestimento, curato dagli accademici dell’Università di Bologna e dal direttore della Pinacoteca e della Biblioteca di Brera James Bradburne, è a fianco della sala manzoniana ed espone i volumi secondo la “regola del buon vicino”, secondo cui il libro di cui abbiamo davvero bisogno è (quasi magicamente) accanto a quello che stiamo cercando. Non diversamente dalla ricostruzione della biblioteca in memoria di Philippe Daverio, sempre a Milano, anche in questo spazio è stata ricreata una piccola Wunderkammer: accanto ai libri compaiono infatti oggetti personali a lui cari come flauto e spartito, i fumetti di Mandrake e i pupazzi dei Peanuts, oltre a diversi cimeli bizzarri.
LA MOSTRA DEDICATA AI VOLUMI RARI ALLA BIBLIOTECA BRAIDENSE
In occasione dell’apertura permanente dello Studiolo, lo scorso 5 maggio, la Biblioteca Braidense ha inaugurato anche la mostra L’idea della biblioteca. La collezione di libri antichi di Umberto Eco alla Biblioteca Nazionale Braidense. Fino al 2 luglio 2022 saranno esposte all’interno di una serie di teche, dedicate ciascuna a un’opera letteraria, gioielli letterari come la Hypnerotomachia Poliphili stampata da Aldo Manuzio nel 1499 e altri preziosissimi incunaboli di proprietà di Eco andati in stampa prima del XVI secolo. La Biblioteca Braidense – dove il filosofo aveva lavorato dagli anni ’50 e dove sarà possibile visitare la mostra con prenotazione obbligatoria a questo indirizzo – era già stata indicata dagli eredi di Eco come destinataria dei preziosi incunaboli, mentre la biblioteca di lavoro (composta da oltre 35mila volumi moderni) è in comodato d’uso all’Alma Mater bolognese, dove Eco insegnò per oltre 40 anni.
– Giulia Giaume
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