Morto l’artista ed editore Ezio Gribaudo

Aveva 93 anni il maestro torinese che ebbe una scintillante carriera artistica, lavorò con le più notevoli personalità dell'arte, da Fontana e de Chirico a Peggy Guggenheim, e lascia oggi un pensiero di coraggio e speranza nell'umanità

Circondato dal calore della sua famiglia, si è serenamente spento all’età di 93 anni il Maestro Ezio Gribaudo“: così il mondo dell’arte e della cultura perde il 18 luglio 2022 una figura di grande rilievo che, a cavallo di due secoli, ha segnato inedite pagine di storia italiana come artista, editore, collezionista. Nato a Torino nel 1929, Gribaudo aveva collaborato con artisti del calibro di Lucio Fontana, Marc Chagall, Giorgio de Chirico e Peggy Guggenheim, e aveva pubblicato numerosi testi inclusa la recentissima riedizione della sua autobiografia, La bellezza ci salverà. Nonostante avesse viaggiato in tutto il mondo, il suo punto di riferimento era quello studio incastonato ai piedi del Monte dei Cappuccini e affacciato sulla Gran Madre, davanti alla Mole, da cui continuava la sua ricerca alimentata dall’amore per l’antico come nutrimento per il nuovo, per l’avanguardia, per la bellezza cercata anche al di là dei canoni tradizionali. Per chi volesse rendergli un ultimo saluto, la camera ardente si terrà all’Accademia di Belle Arti di Torino mercoledì 20 luglio dalle 10 alle 13, mentre il funerale si svolgerà alla Chiesa della Gran Madre di Torino giovedì 21 luglio alle 10.30.

LA VITA, GLI INCONTRI E LA FORTUNA DI EZIO GRIBAUDO

Debuttato nel mondo dell’arte da giovanissimo come pittore, sculture e grafico, ha visto le sue opere esposte in musei come il MoMA di New York, la Peggy Guggenheim Collection e Ca’ Pesaro di Venezia, il Museum of Imagination di Hudson, il Muse’e des Arts Decoratifs di Parigi, il Petit Palais Muse’e d’Art Moderne di Ginevra, la Narodni galerie v Praze di Praga, la Galleria d’Arte Moderna di Roma, l’Accademia Albertina di Belle Arti e il Museo Nazionale del Risorgimento e in tutta Italia. Mentre produceva i suoi rilievi e bassorilievi, le serigrafie e le sculture in polistirolo, conobbe personalità straordinarie – da Pablo Picasso incontrato nel 1951 a Vallauris, a Marcel Duchamp, da Michel Tapié a Joan Mirò, da Henry Moore ad Asger Jorn fino a Ennio Morricone e Pier Paolo Pasolini, che realizzò un suo ritratto – lavorando anche in veste organizzatore di eventi tra cui si annovera, nel ’76, la prima mostra della Collezione di Peggy Guggenheim alla Galleria d’Arte Moderna di Torino. Nel 2003 è stato insignito della Medaglia d’Oro dei Benemeriti della Cultura e dell’Arte dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, e dal 2005 al 2007 è stato Presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, di cui è stato fino alla morte Presidente Onorario, mentre continuava a esporre in tutto il mondo e a riscrivere la sua autobiografia, titolata come il docufilm prodotto nel 2021 dal suo archivio Quinta Luce con la regia di Alberto Bader. “Ezio Gribaudo, la cui arte ha portato in alto il nome di Torino nel mondo, è stato un artista in grado di rivendicare sempre la sua autonomia di giudizio e di pensiero, il rigore di un percorso artistico sincero e consapevole, pronto al dialogo ed al confronto“, ha comunicato al momento della scomparsa il direttore dell’Accademia Albertina Edoardo Di Mauro, aggiungendo che “il suo esempio di artista geniale, aperto, autenticamente cosmopolita, sempre disponibile all’ascolto ed al confronto, rimarrà saldo nella memoria dell’Accademia Albertina“.

IL PENSIERO DI EZIO GRIBAUDO

A questa autobiografia Gribaudo teneva particolarmente, dal momento che contiene il patrimonio del suo pensiero, un’eredità costruttiva di coraggio e di speranza: “L’arte è uno strumento universale che ci innalza e ci fa gustare maggiormente l’esistenza, e al contempo eleva la nostra capacità intellettuale e del cuore di scoprire orizzonti più alti”. Il volume, edito da Skira, guida attraverso le sue riflessioni teoriche alla scoperta della gioia, al concetto di non arrendersi, come lui ha fatto dipingendo la felicità senza tregua. “Alla mia età”, ha sottolineato, “sono finalmente riuscito a raggiungere ciò che Picasso mi ha insegnato: ritornare bambini, un percorso ben diverso da ciò che potremmo immaginare. Picasso intendeva che solo attraverso il lavoro duro, lo studio e l’esercizio del talento, dei doni in generale che tutti noi possediamo, possiamo raggiungere la purezza della visione e godere delle piccole e grandi cose”. Gribaudo aveva dimostrato, negli ultimi anni di lavoro, il valore della maturità, dimostrando come essere artisti significhi esprimersi in molti campi correlati e non in un’unica direzione, con un messaggio chiave: “Non abbiate paura di sperimentare, di dialogare, di cercare, solo in questo modo e con l’arte raggiungeremo un Nuovo Umanesimo perché “Il futuro è ancora ricco di promesse.

– Giulia Giaume

www.eziogribaudo.com/archivio-gribaudo/

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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