Un libro nato da una fortunata collaborazione in televisione a Che tempo che fa, ora trasformatasi in una godibile chiacchierata ricca di riflessioni per tutti. Non un libro di storia dell’arte, ma una bussola per rispondere alla domanda “dove siamo, noi, oggi?”
Ne abbiamo parlato con l’autore, Flavio Caroli.
Come nasce l’idea del libro, dalla sua esperienza televisiva con Fabio Fazio o da qualche riflessione più recente?
Fabio Fazio e io siamo amici da molti anni e in tutto questo tempo abbiamo parlato spesso di arte e della sua fruizione fino a pensare di scrivere questo libro.
Il titolo stesso, Voi siete qui, rimanda più a una mappa, a uno strumento, per aiutare i lettori a orientarsi nella quotidianità attraverso gli spunti e le riflessioni che l’arte può darci. È questa la vostra intenzione?
Sì, il nostro intento era proprio questo e se si intuisce chiaramente, vuol dire che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Il taglio di questo libro è essenzialmente antropologico, vuole essere una bussola per orientarsi nel mondo della produzione artistica.
Tantissime le riflessioni e gli spunti presenti. Mi ha colpito particolarmente la sua frase “l’uomo ha sempre immaginato ciò che non è. È finito e ha immaginato l’infinito” e ancora “l’arte rappresenta proprio ciò che non c’è“. Quanto è importante chiarire e “svelare” certi meccanismi propri della nostra mente e quindi dei fruitori d’arte di ogni genere?
La mia riflessione è un’estensione del pensiero di Arthur Schopenhauer ripreso anche da Paul Klee che sosteneva: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”. Da questo motore tutto ha inizio, poi la differenza sta nel grado di consapevolezza che ognuno di noi ha o riesce a sviluppare, anche grazie a libri come questo, mi auguro.
IL LIBRO SULL’ARTE DI CAROLI E FAZIO
Quanto siamo fatti della storia dell’arte e di arte senza neanche rendercene conto? Quanto il nostro sguardo è influenzato da forme, colori e invenzioni che l’arte ha prodotto nel corso dei secoli?
Mentre le rispondo, io sono qui, voi siete qui, costantemente trafitti dalle frecce come dei San Sebastiano. La Pinacoteca di Brera, che dista solo trecento metri da casa mia, e ancora poco più in là il Teatro alla Scala etc. Per non parlare della mia città natale, Ravenna, io, come ognuno di voi, sono nato e vivo immerso nella bellezza e nell’arte.
Lei ritiene che “le più grandi rivoluzioni, le rivoluzioni permanenti, i cui effetti sono indelebili, si compiono spesso nel perimetro di una tela o si leggono nei versi di una poesia“. Può farci qualche esempio?
Certo, tutti i grandi momenti di rivoluzione dell’immagine corrispondono a quella politica, basti pensare alle novità introdotte da Masaccio nella Firenze rinascimentale che stava affacciandosi nella modernità. In Francia la parabola di un artista come Jacques-Louis David ci racconta benissimo di come l’arte può diventare politica, ribellione. Dalla sua magistrale Morte di Marat al Napoleone che attraversa le Alpi in Bonaparte valica il Gran San Bernardo, c’è la storia della Francia, che grazie all’arte raggiunge il fine ultimo di ogni illustre uomo, ovvero l’immortalità. Insomma le rivoluzioni passano, l’arte resta.
In una cultura sempre più visiva, al confine con il virtuale, il ruolo dell’arte ritengo sia importante anche per il suo essere materia. Penso ovviamente all’Arte povera, a quella ambientale ma anche alla necessità di invitare il pubblico dei musei a fruire l’arte in maniera sempre più multisensoriale, usando tutti i nostri sensi, il corpo. Lo reputa un fattore rilevante?
Le posso dire che sono stato uno degli organizzatori della mostra Gennaio 1970 al Museo Civico di Bologna, e ho vissuto i fantastici anni di Gino De Dominicis, che di tutti era il più concettuale, di Jannis Kounellis, di Gilberto Zorio con le sue trasmutazioni alchemiche, di Mario Merz con i suoi igloo che alludono alla scansione geometrica in natura. Certo è che l’Arte concettuale, arrivata dopo, ha “spento” questo tipo di sperimentazioni e di energie, ha cambiato totalmente approccio ed è quello che è prevalso durante la rivoluzione digitale, tuttora in atto.
Annalisa Trasatti
Fabio Fazio & Flavio Caroli ‒ Voi siete qui. Discorso sull’arte intorno a noi
Rai Libri, Roma 2022
Pagg. 255, € 22
ISBN 9788839718495
https://www.railibri.rai.it
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