Altri sguardi. La collana editoriale che racconta coi grandi fotografi i musei meno conosciuti

Il progetto promosso dalla Direzione generale Musei e edito da Corraini racconta attraverso lo sguardo della fotografia contemporanea i particolari meno noti di realtà museali poco conosciute. Si comincia con quattro titoli. Le foto saranno acquisite dalle collezioni pubbliche

Gli “altri sguardi” sono le prospettive inedite proposte a chi legge – e guarda – per approfondire la storia dei musei italiani, i particolari meno noti e gli aspetti più curiosi di complessi monumentali, abbazie e certose, aree archeologiche, depositi, che costituiscono il patrimonio culturale del Sistema Museale Nazionale. E Altri sguardi si intitola, non a caso, la nuova collana editoriale di Corraini, realizzata dalla Direzione generale Musei e curata da Maura Picciau, storica dell’arte e direttrice dell’Istituto centrale per la grafica. Il progetto di valorizzazione di alcune di queste realtà, talvolta davvero poco conosciute, si trasferisce sulle pagine dei quattro libri d’esordio della collana grazie al coinvolgimento di grandi fotografi italiani, e attraverso le parole di scrittori e critici d’arte.

ALTRI SGUARDI, IL PROGETTO EDITORIALE

Dunque Altri sguardi è innanzitutto un percorso fotografico inedito, che a partire dalle prime pubblicazioni si articolerà in un più ampio programma triennale, come “nuova opportunità di far conoscere e promuovere i musei italiani con un linguaggio innovativo, attraverso la creatività e lo sguardo libero degli artisti”, sottolinea il direttore generale Massimo Osanna nel ringraziare per l’intensità e l’originalità dimostrata, “tutti gli autori, maestri di fotografia, narratori e critici d’arte” coinvolti. Alcuni degli scatti realizzati per il progetto editoriale confluiranno nelle collezioni dell’Istituto centrale per la grafica e dei singoli musei ritratti, a chiudere il cerchio di un processo di promozione e arricchimento delle collezioni pubbliche. “Al termine del progetto” spiega la curatrice Maura Picciau “si costituirà una collezione tematica collettiva che nel futuro racconterà i musei italiani in un preciso momento storico secondo prospettive e punti di vista del tutto originali e autentici. A Roma, nelle sale di Palazzo Poli, si terrà in autunno una mostra con gli originali degli scatti: un percorso espositivo che sarà a un tempo una formidabile galleria della fotografia italiana contemporanea e un emozionante viaggio nel patrimonio artistico della nazione”.

Paola De Pietri, Compendio Garibaldino, Caprera

Paola De Pietri, Compendio Garibaldino, Caprera

I PRIMI TITOLI DELLA COLLANA ALTRI SGUARDI

Si comincia con quattro titoli. L’Alfabeto incompiuto di Olivo Barberiracconta” il Parco Archeologico di Venosa (PZ), la città di Orazio e della basilica Incompiuta, con l’accompagnamento delle parole di Franco Arminio (sulla tradizione contadina) e del critico Francesco Zanot. Sulle tue cime di granito – quelle dell’isola di Caprera nell’arcipelago della Maddalena, dove Garibaldi trascorse 25 anni – Paola De Pietri, fotografa di paesaggio, si è confrontata con il Compendio Garibaldino: Marcello Fois accompagna le immagini con un testo autobiografico sulla sua prima visita al museo garibaldino, da bambino, insieme al padre; Antonello Frongia introduce all’estetica di De Pietri. Al re buono è invece un viaggio nella Cappella Espiatoria di Monza, monumento eretto sul luogo in cui fu ucciso il re Umberto I di Savoia: le foto sono quelle di Silvia Camporesi, introdotte dal commento di Marinella Paderni, mentre è la storica dell’arte Lisa Parola ad affrontare la contraddittorietà di un’opera controversa. Si chiude con Ante figuram e gli scatti di Luca Capuano al Museo di San Marco di Firenze, frutto di un’indagine meditata sugli spazi del museo (compresi quelli che ospitano un importante archivio fotografico), la storia del luogo e degli affreschi di Beato Angelico. Alessandro Carrer dialoga con il lavoro del fotografo, Melania G. Mazzucco tratteggia un itinerario che guida alla visita. Tutti i testi sono in italiano e in inglese, il book design è a cura di Francesco Delrosso e Jonathan Pierini.

Livia Montagnoli

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