Achille Mauri, l’editore controcorrente con la passione per l’arte

A due mesi di distanza dalla morte di Achille Mauri, Arianna Rosica, ex caporedattrice di “Flash Art” e curatrice, dialoga con la storica dell’arte Laura Cherubini per ricordare un grande editore

Editore geniale, che introdusse i multipli d’artista nelle pubblicazioni dedicate all’arte contemporanea, Achille Mauri (Rimini, 1939 – Rosario, 2023) era anche il fratello di Fabio, di cui promosse il lavoro con efficacia e determinazione. La curatrice Arianna Rosica ha intervistato Laura Cherubini evocando alcuni momenti della carriera e dell’esistenza di Achille Mauri.

Ho conosciuto Achille dopo che io e te abbiamo deciso di fare un’intervista per Flash Art (nonostante Politi fosse titubante) e in seguito feci anche la copertina, ricordi?
La prima volta non era un’intervista, era un testo, fui molto orgogliosa quando Fabio lasciò sulla segreteria del mio telefonino un messaggio che diceva: “Laura, il testo è BEL-LIS-SI-MO!“. Purtroppo poi Giancarlo, che era in effetti un po’ titubante, ce lo fece tagliare, ma l’ho ripubblicato in versione integrale nel mio libro Controcorrente. Fabio era molto severo ed ero veramente felice del suo elogio.
L’intervista per la quale tu hai poi fatto fare la copertina venne dopo, ero andata a intervistare Fabio [Mauri, il fratello di Achille, N.d.R.] che stava già molto male, credo sia stata la sua ultima intervista.

Ti ringrazierò sempre per questa cosa, mi hai fatto scoprire un Fabio diverso, prezioso, e poi Achille e Sebastiano [figlio di Achille Mauri, N.d.R.]. La cosa che più mi stupiva di Achille era la sua continua curiosità, lo potevi trovare alle prese con un progetto di un giovanissimo artista per il quale si prodigava a cercare un modo per poterlo realizzare. Per me era sempre una sorpresa, ricordo quando mi presentò Umberto Eco dopo la presentazione di Alfabeta. Aveva organizzato una festa a casa sua.
È vero che un tratto caratteristico di Achille era la sua infinita curiosità, ed è vero che voleva sempre aiutare i giovani, ricordo con quale entusiasmo parlava di Bros ad esempio. Poteva presentarti chiunque perché conosceva tutti ed era generoso in tutti i sensi, da tutti i punti di vista. Era generoso di sé.

Le sue feste erano memorabili, ricordi quella per il suo anniversario di nozze? Sembrava di essere in un set di un film di Federico Fellini, divertimento, performance e tante tante persone diverse tra loro ma unite dallo spirito curioso di Achille.
Era un grande anfitrione e le sue feste erano in effetti bellissime, ma deliziosi anche i pranzetti in pochi con tante chiacchiere leggere e tanti discorsi interessanti, sotto ai glicini. La festa per il suo anniversario di matrimonio con Diana era molto divertente, in giardino, tantissimi fritti e un andirivieni continuo di gente di tutte le generazioni.

Il suo legame con Diana era speciale, se ci pensi erano molto diversi, ma con una grande sintonia.
Credo che il matrimonio con Diana fosse molto riuscito, sì, erano apparentemente diversi, ma complementari e si capiva che si amavano molto.

EDITORIA E ARTE SECONDO ACHILLE MAURI

Achille era sempre in giro, all’improvviso partiva, magari per andare a curiosare in un piccolo museo e durante il viaggio chiamava le persone per chiedere consigli o coinvolgerle nei suoi progetti visionari. L’arte era il suo grande amore, aveva sostenuto molto anche Giancarlo Politi, ospitando la redazione di Flash Art che veniva trasferita da Roma a Milano.
Era la vitalità, la vivacità e la mobilità fatte persona. Non stava mai fermo. Era spiritosissimo, molto ironico. Lo sono i suoi romanzi. Aveva una grande creatività, aveva ideato in tempi molto precoci pubblicazioni d’arte con multipli d’artista. Aveva l’occhio dell’editore e la passione per l’editoria non lo ha mai abbandonato.

Lo studio Fabio Mauri nasce grazie a lui, si è speso molto per il lavoro di suo fratello Fabio. Un artista rimasto sempre in ombra, ma dopo la sua scomparsa Achille si è dedicato anima e corpo a lui, fino a coinvolgere una delle più importanti gallerie internazionali, Hauser & Wirth.
Il mondo dell’arte gli deve tantissimo per quanto ha fatto per Fabio, un grandissimo artista che avrebbe rischiato di non essere giustamente valutato se Achille non fosse intervenuto con energia e determinazione affidandolo a una grandissima galleria internazionale, tenendo aperto lo Studio, confermando la squadra che aveva lavorato a fianco di Fabio, promuovendolo e presenziando alle occasioni espositive. Per la memoria di Fabio Achille è stato fondamentale.

Possiamo tranquillamente dire che Achille con tutta la sua famiglia ha cercato sempre di svecchiare sia il sistema dell’editoria che quello dell’arte, ricordi il progetto dei multipli?
Tra il 1968 e il 1969 Achille Mauri parte per una pionieristica e audace iniziativa editoriale: come Achille Mauri Editore concepisce l’idea di una collana che fosse nel contemporaneo l’equivalente de I Maestri del colore. In una scatola quadrata pubblica multipli e un photobook 30×30. Escono così Fontana con le foto di Mulas; Castellani/Agnetti con le foto di Giorgio Colombo e il testo di Agnetti; Baj con le immagini di diversi fotografi; Julio Le Parc con le fotografie scattate da lui stesso.

Pensa come deve essere stato divertente per lui realizzare un documentario su un santone in Africa, sono partiti lui, Diana, Santiago e Sebastiano accompagnati dalla loro amata tata, tutti insieme in un continente sconosciuto. È proprio questo che secondo me ha spinto Achille in questa fantastica e folle avventura da cui, oltre al documentario, sono venuti fuori molti ricordi e racconti che lo stesso Sebastiano ha ricordato in un suo libro. Con la sua scomparsa Achille lascia un vuoto incredibile, ora Sebastiano e Santiago, i suoi adorati figli, potranno portare avanti la sua filosofia di vita e continuare con generosità le sue fantastiche avventure.
Vorrei ricordare ancora una cosa. In quella intervista le ultime parole di Fabio furono proprio per il fratello: “Achille ha un coraggio da leone…”.

Arianna Rosica

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Arianna Rosica

Arianna Rosica

 Curatrice e critica d’arte. Attualmente insegna tecniche della comunicazione allo ISIA di Pescara. Ha fatto parte del team curatoriale del Madre – museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli. È stata responsabile dei progetti speciali di Artribune e co-direttore del MACTE…

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