Tra i suoi principali sostenitori figurava Luigi Pirandello, che scrisse la prefazione del suo primo romanzo, proiettando nel firmamento della letteratura nazionale il giovane e aristocratico autore. Stiamo parlando di Pier Maria Rosso di San Secondo (Caltanissetta, 1887 ‒ Camaiore, 1956), figlio di Francesco Rosso conte di San Secondo ed Emilia Genova.
LA STORIA DI PIER MARIA ROSSO DI SAN SECONDO
Pier Maria ha rapporti conflittuali con il padre, ed è più vicino alla madre e ad alcuni zii; da ragazzo viene educato come si addice ai nobili al liceo classico Ruggero Settimo, dove si diploma nel 1905, l’anno prima di trasferirsi a Roma per iscriversi a Giurisprudenza e laurearsi quattro anni dopo. Nel frattempo prende avvio la sua carriera letteraria con la pubblicazione nel 1911 presso l’editore universitario Sampaolesi delle Sintesi, che fondono narrazione e drammaturgia, raccontando vicende umane tipiche della società siciliana dell’epoca. Nel 1909 intervista Pirandello, fin da subito suo appassionato sostenitore, che introduce il romanzo La fuga, edito da Treves nel 1917, una sorta di autobiografia di taglio picaresco, dove Rosso racconta amori, avventure e viaggi tra Germania e Paesi Bassi.
L’anno successivo, grazie alla pressione di Pirandello, viene rappresentata a Milano la pièce teatrale Marionette che passione!, dove tre personaggi si muovono in una città desolata, ancora sconvolta dalla Grande Guerra, come delle marionette disperate. Rosso scrive altre opere per il teatro, tra le quali spiccano La bella addormentata (1919), L’ospite desiderato (1921) e Una cosa di carne (1925), che provocò uno scandalo per la trama troppo spinta per l’epoca, che vede un professore sposare una prostituta in un bordello. Seguono Il delirio dell’oste Bassà (1925), Tra vestiti che ballano (1927) e Lo spirito della morte (1929), nel quale si percepiscono echi del teatro europeo, tra Ibsen, Kaiser e Weininger, oltre all’amato Pirandello.
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LA PRODUZIONE LETTERARIA DI ROSSO DI SAN SECONDO
Negli Anni Trenta Rosso si ammala di un male progressivo, che lo porterà alla paralisi, e la sua produzione raggiunge un ritmo molto sostenuto: nel 1934 vince il premio Mussolini per la letteratura (50mila lire), conferitogli dalla Reale Accademia d’Italia su proposta di Pirandello: grazie a questa somma può acquistare una villetta a Lido di Camaiore, dove si trasferisce nel 1936 insieme a Inge Reichlin, una studentessa tedesca che aveva sposato due anni prima. Sempre più depresso, continua a produrre opere di rilievo, tra le quali spicca Il ratto di Proserpina, avviata nel 1934 ma trasmessa alla radio solo nel 1954, e Orlando in Brandeburgo. Romanzo di vita berlinese, uscito nel 1937. Dopo la morte di Arnaldo Mussolini, al quale Rosso era legato da una profonda amicizia, i rapporti con il regime si allentano e giocoforza anche la fortuna di Pier Maria, che scompare dimenticato a Camaiore nel 1956, accudito dalla moglie Inge. Oggi la salma di Rosso di San Secondo riposa nel cimitero di Caltanissetta.
Ludovico Pratesi
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Ludovico Pratesi
Curatore e critico d'arte. Dal 2001 al 2017 è stato Direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro Direttore della Fondazione Guastalla per l'arte contemporanea. Direttore artistico dell’associazione Giovani Collezionisti. Professore di Didattica dell’arte all’Università IULM di Milano Direttore…