Addio alle archistar. Arrivato il tempo dell’architettura frugale
Finita l’epoca dello spreco e della ricerca dello straordinario a tutti i costi, l’architettura torna a prestare attenzione agli interessi collettivi e all’ecologia. Valerio Paolo Mosco ci riflette nel suo ultimo libro
Con il volumetto scritto da Valerio Paolo Mosco, coi disegni dell’autore che condensano in pochi tratti architetture complesse come Casa Gehry a Los Angeles o Casa a San Clemente in Cile, di Smiljan Radic, prende avvio una nuova collana di LetteraVentidue. Intitolata Temi, è dedicata a questioni di sicuro interesse, come la frugalità, il kitsch, la fragilità. Concetti che appartengono pienamente al nostro quotidiano e segnano la differenza rispetto a pochi anni or sono, quando nel panorama dell’architettura brillavano ancora gli echi reboanti delle produzioni delle archistar, che concepivano le loro opere come un gioco continuo, dalle risorse illimitate. L’architettura sobria, essenziale, veniva relegata agli anni oscuri del malessere. Da tutto ciò nasce la riflessione sulla frugalità.
L’ARCHITETTURA FRUGALE
Nel Novecento alcuni presupposti si possono rintracciare nei testi di Martin Heiddeger, quando ragiona sul disvelamento di ciò che vogliono dire le scarpe malandate di Vincent van Gogh. Emma Tagliacollo, docente di Teoria e Storia del Design a La Sapienza di Roma, sostiene che essere frugali non significa essere poveri e nemmeno basilari: consiste in qualcosa di molto più profondo. La frugalità comporta realizzare con poco, operare con scarse risorse, quelle che abbiamo davanti a noi, a portata di mano. Con ciò che fa parte del nostro intorno, della nostra comunità. O, come si direbbe oggi, con elementi a chilometro zero. Dunque l’essere frugale, il fare con poco, rappresenta qualcosa di più assoluto dell’essere essenziale: significa avere una particolare attenzione all’altro e quindi appartenere con gioia a una comunità. Realizzare un progetto collettivo, mettendo assieme le abilità di ognuno. Si può pensare ad esempio all’autocostruzione collegiale messa in atto in Cile negli Anni Settanta: un gruppo di studenti e professori della Scuola di Architettura dell’Università Cattolica di Valparaiso hanno realizzato la Ciudad Abierta, ovvero una serie di padiglioni, costruiti dagli utenti, che faceva pensare a una comunità suburbana. Nasce da tali presupposti un’architettura che rinvia all’esergo di San Francesco e di Henry David Thoreau, posti a premessa del testo. Per Ernst Jünger, teorico dell’anarca e mistico dell’individualismo, frugale è colui che è libero dal volere degli uomini di potere, non solo nelle sue relazioni esterne ma intimamente, ed esibisce un modo di operare etico. Le sue espressioni affondano le radici in altri periodi storici e rappresentano il risultato di un’indiscutibile presa di coscienza: non esistono risorse illimitate, un consumo senza fine.
IL LIBRO DI VALERIO PAOLO MOSCO. LA FINE DELL’IPERCAPITALISMO
Gli esempi recenti di architettura frugale mettono la parola fine all’epoca dello spreco e delle archistar, basata sulla scissione tra etica ed estetica. Si oppone alla ricerca dello straordinario e si impone anche grazie all’affermarsi di una nuova e diffusa sensibilità ecologica.
Valerio Paolo Mosco, docente di Progettazione architettonica e Teoria dell’architettura all’Università Iuav di Venezia, è convinto che la frugalità sia un tema attuale, storicamente attuale, che tiene presente ciò che è avvenuto con la grande crisi del 2007. Proprio questa ci ha insegnato che le risorse sono finite e ha rappresentato un vero cambiamento di paradigma. L’architettura che ha narrato il mondo dell’ipercapitalismo volge al termine. Avvertiamo tutti che quel mondo è al tramonto. Siamo entrati in un nuovo modello dalle risorse limitate e l’architettura, come l’arte, si trova a confrontarsi con qualcosa di diverso. Prima, l’architettura – le cui forme erano più simili a quelle del design – non era interessata a indicare un’etica: il suo compito era di rappresentare il mondo così com’era.
Mario Pisani
Valerio Paolo Mosco ‒ Frugalità in architettura,
LetteraVentidue Edizioni, Siracusa 2023
Pagg. 124, €9,90
ISBN 9788862427678
https://www.letteraventidue.com/
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